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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   c202
   l'arLe Terza — Italia Centrale
   incitassero Andrea a far l'estremo di sua possa» (HuiickShut, Dir Cicerone).
   « V'ha un ometto iu Firenze, disse un di Michelangelo a Raffaello, all'udendo ad Andrea del Sarto, che, se avesse alle mani grandi onere come le hai tu, ti farebbe venire il sudore alla fronte! » Codesti freschi del chiostro, del Sarto, confermano il detto di Michelangelo.
   liel'eltorio di Saiil'A,iidlonia. — Ai è dipinto un Cenacolo, capo d'opera attribuito ad Andrea del Castagno. Vi furono pure collocati gli affreschi di questo insigne pittore già esistenti nella villa Pandolfini a Legnaia e poi trasportati sulla tela. Rappresentano Filippo Scolari, Farinaio eIrgli Uberli, Niceolo Acciainoli (pio fondatore della Certosa di Firenze), la Sibilla Cnmana, la regina Ester (la più grandiosa figura uscita dal pennello di Andrea), Torniti, Hauti, Petrarca e Boccaccio. Solivi anche freschi staccati della Madonna col Bambino, ima Pietà, e altri soggetti di pittori sconosciuti ed alcune belle cassette intagliate dei secoli XV e XVI.
   Ilcieltorio del Contento di Sant'Onofrio. — In via Faenza, va rinomato pel famoso Cenacolo od Ultima Cena, scoperto nel 181), da Carlo della Porta e Ignazio Zolli, pittori, ed attribuito da essi a Raffaello. 11 monogramma RAP. VR.
   ANN. MDXVsul collare della veste di San Tommaso par non lasciasse alcun dubbio intorno alla paternità dell'Urbinate, quantunque uè il Vasari uè gli altri biografi di lui, ne facciano menzione. Molto fu detto e scritto intorno a questo dipinto; chi lo attribuì a Neri di Ricci e chi al Pinturicchio, o Cerino da Pistoia; mentre d Morelli melina a crederlo un butti lavoro ili Ciannirola Marini» Certo è soltanto che appartiene ad un artista della scuola umbra. Il fresco fu evidentemente ridipinto in alcune, parti e le ligure sono di merito disuguale.
   Il Refettorio fu comperato per 12,000 scudi dal Granduca di Toscana che credeva il Beitmok di Raffaello. 11 Refettorio contiene anche una bella tavola intarsiata ili verde africano e altri marini antichi e nelle, stanze attigue 6 una collezione interessante dì getti statuarii.
   Museo Indiano. — In piazza San Marco, fu fondato nel 1880 dal conte Angelo De Gubcr-natis, ora professore ili sanscritlo alla Sapienza in Roma, con gli oggetti raccolti nel suo lungo viaggio nelle Indie. K distribuito in quattro sale contenenti una grande quantità di oggetti sacri e profani, gioielli, utensili domestici, armi, libri manoscritti e illustrati, vesti, mobili, ventagli, quadri, lavori in foglie di palma, vasi, ecc.
   BIBLIOTECHE, ARCHI VII ed ISTITUTI
   Bibliok'ca Nazionale. — Nel piano di mezzo del palazzo degli Uffizi, aperta dalle 9 alle 15, con sala di lettura e catalogo; si compone principalmente delle biblioteche Maglitìbcccliinna e Palatina.
   La prima ebbe nome dal suo fondatore, già orefice fiorentino, Antonio Magliabccchi (nato nel 1033, morto nel 1714), un hcllm librorum, divoratore di libri, definito da Mabillon: Ipse miiseum amhilons et viva ipiaedam hihliothcca, clic divenne poi custode della biblioteca del cardinale De .Medici e legò 30,000 volumi a quella che prese il suo nome : fu molto accresciuta in seguito ed aperta nel 1747 al pubblico.
   LaMagliabeccliianafu poi grandemente ingrossata dall'incorporazione di parecchie altre : dalle iUedicco-Lotoringico-l'alatiiia (1771), Boccet-tini di Fiesole, Gaddktno, Strozziana e dalle biblioteche dei conventi soppressi nel 1808. Nel 1802 fuvvi anche aggiunta la Biblioteca regia di palazzo Pilli e allora essa prese il nome di Biblioteca Nazionale.
   Contiene più di 500,000 volumi e 14 ,000 manoscritti , È ricca di opere di storia naturale e particolarmente importante per gli ultimi tempi del medio evo e la moderna storia letteraria di Italia. Vi si conserva la maggior parte dei manoscritti di Galileo con quelli delle collezioni Targioni e Riunrciiii, coni'ancn autografi dì Boccaccio, Michelangelo, Tasso e Savonarola.
   Fra i einielii della Biblioteca Nazionale meritano particola! menzione i seguenti J Due Bibbie di Magonza del 1402; la prima edizione d Omero, stampata nel 1488 in Firenze con miniature; Ad Familiorcs di Cicerone, primo libro impresso nel 1409 in Venezia; un beli'esemplare della Divino Commedia col commento del Landino stampato in pergamena nel 1481 a Firenze, con miniature e nielli esterni, presentato dal Landino alla Signoria di Firenze ; una magnifica Antologia del Lascaris (Firenze 1491) con fregi caniciformi ; la Cosmografia di Tolomeo con mi-mature del secolo XV; gli Uccelli di iurta» bon, ecc., ecc. ! manoscritti furono diligentemente catalogati nel secolo scorso dal celebre Targioni, bibliotecario della Magliabccehiana ; ma molte aggiunte furono fatte iu seguito, ed è in corso la pubblicazione del catalogo ragionato.
   Biblioteca Laurenziaiia. — Aperta dalle ore 9 alle 10. Un nobile ma incompiuto vestibolo, disegnato, come il rimanente dell'edilìzio, ila Michelangelo (1521), introduce nella biblioteca; osservansi in esso alcune varianti del Vasari, il quale terminò l'edilìzio nel 1571.
   La biblioteca stessa forma una lunga galleria il cui effetto è accresciuto dalle vetriere dipinte su disegno (?) di Giovanni da Udine (fig. 72). In ciascuna di esse si vedono gli stemmi e le imprese ili Cosimo I alternale con quelle di Clemente VII. Il pavimento in terracotta, con