Firenze
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« Ma in alcuni punti del marmo il soverchio non c'era e il marmo gli bastò a pelo a pelo, tanto clic nella schiena e in qualche altra parte appare tuttora l'antica scorza e le sra rpel la tu re di cin primo l'aveva abbozzato. Eppure in tali condizioni seppe Michelangelo cavarne una delle sue migliori statue che il Bartolini chiamò la più bella della moderna scoltura e che lo stesso Milizia, che tanto acerbamente criticò il Mosi-, dice avere il Buonarroti col David superato di gran lunga gli scultori di Grecia ».
Il 25 gennaio del 1501 una Goniniissionc composta di 30 fra i migliori artisti di Firenze discusse come si avesse a trasportare il colosso al palazzo della Signoria ; i Sangalli rizzarono un palco speciale iu legno e non ci vollero meno di quattro giorni per trasportare (11 giugno 1507) la statua del peso di 180 quintali ! Narra il Parenti che fu bisogno appostar nottetempo delle guardie contro gli attentati alla statua degli scultori invidiosi ed otto furfanti clic le scagliarono sassi furono gittali in prigione. Nel 1527 negli ultimi giorni dell'assedio il braccio sinistro del David fu spezzato da una pietra gettata dall'alto di palazzo Vecchio ; il Sai viali e il Vasari raccolsero i pezzi e Cosimo I li fece ricomporre.
Davanti e ai lati della statua sono esposti i gessi dei capolavori di Michelangelo, fra gli altri, monumenti di Giuliano e Lorenzo de' Medici (nella cappella Medicea in San Lorenzo); uno Schiaro, dal monumento dì papa Giulio II (P.j§ rigi, Louvre); la statua di Cristo iu Santa Maria della Minerva (a Boina); Mosi, dal monumento di Giulio II (San Pietro in Vincoli a Ilo ma); l'ielù (in San Pietro di lìoma); Paolo III (a Napoli); Bruto (Museo Nazionale); Saera Famiglia, rilievo (in casa Buonarroti) ; \lndonna (a Bruges); Sacra Famiglia (a Londra); (lapido (a Londra), ecc. Nelle pareti fotografie e incisioni dei freschi della Sistina e dei disegni nel Louvre e nel Musco ili Weimar.
Sala detta dei Cartoni. — 1. §. Pietro Apostolo, Fra Bartolomeo. 2. La Vergine detta della Gatta, con Gesù Bambino, San Giovanni e Sant'Anna, copia di Raffaello. 3. Studio di tre figure, del Porcelli. -1. San Paolo Apostolo, di Ira Bartolomeo. 5. La Vergine eoi Bambino, di Lorenzo di Credi. 0. La Vergine eoi Bambino sulle braccia, credulo di Raffaello. 7 hi Vergine eoi Bambino nelle braccia, del Baroccio. 8. Testa della Vergine, del Correggio. '.). Apparizione di Gesù alle Marie, del Biroccio. 10. Santa Ilana Maddalena in estasi, di Fra Bartolomeo. 11. San Girolamo ed una Santa, dello stesso. 12. Santa Caterina da Siena in estasi, dello stesso 13. Studio di quattro figure di donne, del Poccelti. 14. Il Beato Costantino da Fabriano, d'ignoto, della fine del secolo XVI. 15. Il Beato Antonio di Torino, dello stesso, lfj. Il B. hirenzo di Hipafruttu, dello stesso. 17. Il (1. Giovanni Dominici, cardinale,
27 — 1.R l'atri», vot. Ili, parte 2'.
dello stesso. 18. La Vergine, Gesù e San Giovanni, copia di Andrea del Sarto. 10. hi Verginee San Giuseppe che adorano il HambinoGcsù, ìli Fra Bartolomeo. 20 La Discesa del Salvatore al Limbo, di Angelo Bronzino. 21. La \isitazione, del Ra-rorcio. 22. hi Vergine che solleva il velo di Gesù addormentato, credulo ili Raifaello. 23. San Domenico, di Fra Bartolomeo. 24. Angeli e Serafini, del Cignani.
Gau.khia rna Lvvtmi in pietra dura o sommessa. — tì annessa all'Accademia, con ingrosso da via degli Alfaui. Nelle prime tre stanze a terreno trovasi una collezione delle pietre adoperate nella fabbricazione dei musaici e le loro denominazioni si possono leggere negli eccellenti cataloghi. Nelle due granili sale seguenti Suiiniransi alcune delle migliori produzioni di questa fabbrica di musaici, i cui lavoranti son peritissimi nel trai- partito da ogni più piccola scheggia di quelle pietre e a 00 anni son pensionati.
Chiostro dello Scalzo. — Cosidelto perché nelle processioni un fratello laico di una confraternita costumava portare il Crocefisso a piò scalzi. I a Confraternita teneva le sue adunanze sopra l'abitazione di Ottaviano de' Medici, dirimpetto al giardino del convento domenicano di San Marco, ove essa fere decorare questo bel cortile a colonne da Andrea del Sarto e dall'amico suo Fraueiabigio che conviveva con Ini. Il soggetto scelto fu la Vita del Battista e l'esecuzione dei freschi durò dal 1517 al 1526. Ben conservati sino alla fine del secolo XVIII, i freschi sriupannisi in seguito e solo ultimamente furori protetti co'vetri. Sono tutti in chiaroscuro e nell'ordine seguente:
Cominciando a destra : 1. La Fede. 2. L'Angelo ariniinziaule a Zaccaria nel tempio la nascita ilei Battista. 3. La Visitazione. 4. Nascita del Battista. 5. Il Battista lascia la casa paterna. 0.11 Battista incontra Gesù viaggiando. 7. Battesimo di Cristo. 8. La Carità, fl. La Giustizia. IO. Predicazione del Battista. 11. Il Battista battesima il popolo. 12. Il Battista davanti Erode. 13. Danza della figliuola di Erodiade. 14. Decollazione del Ballista. 15. Salomc reca ai suoi genitori la testa spiccata dal busto del Battista. IO. La Speranza.
lutti questi freschi stupendi sono di Andrea del Sarto, trattone i! n. 5 e 6 clic sono del Fraueiabigio e il n. 7 eseguilo insieme dai due pittori amici. Anche gli ornati, i rabeschi e le teste dei cherubini sono del Franciabigio.
Come all'Annunziala, Andrea del Sarto fu qui rimunerato poveramente. Per ciascuno dei compartimenti più grandi ebbe otto scudi e tre [ielle quattro figure delle Virtù. E non pertanto queste composizioni, nonostante la loro semplicità, vanno annoverate fra le creazioni più potenti e più libere dell'età matura di Andrea del Sarto... « Le condizioni del monocromo (un color unico) che escludevano tutta la magia del colorito, par