Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (208/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (208/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   200 l'arie Tersa. — Italia. Centralo
   principale della ricchissima e rara collezione legata alla città di Firenze nel 1889 dall'antiquario lionese Terrand: cioè stoffe alle pareti, nelle vetrine i bronzi, gli utensili da tavola, gioielli, oreficerie sacre e profane, utensili domestici, avori», orologi, smalti di Limogese altre, preziose curiosità.
   lina porta, con stiwi un rilievo della Vergine e il ìiambhu) adorati da un podestà, conduce nella
   4, Sala o Cappella di Santa Maria Maddalena, con freschi di Giotto (verso 1302), secondo Crowe e Cavalcasene, e di uno scolaro di Giotto, secondo il Milanesi. Nella parete ovest sopra l'ingresso vedesi !'Infermo quasi obliteralo e dirimpetto il Salvatore ingioila, circondato da un esercito di Santi, con sopra cherubini e sotto molte figure di contemporanei, fra le quali cospicua quella giovanile e famosa dell'Alighieri, Dietro di lui veggonsi le teste di Corso Donati e Brunetto Latini ; e a sinistra, presso la finestra, il ritratto di Giotto. La figura con la corona, avanti quella dell'Alighieri, credesi Carlo di \ alois, duca di Calabria.
   I quattordici dipinti sulle pareli laterali rappresentano scene dalla vita di Santa Maria Maddalena e Santa Maria Egiziaca. 11 restauro di codesti freschi imbiancati è dovuto iu parte alle premure dell'inglese Iffikup e dell'americano Wilde nel 1811.
   Sotto il Paradiso, a destra, una buona Vergine col Bambino (1400) e San Gerolamo (1401) a sinistra. Gli stalli del coro sono vagamente intarsiati di arabeschi ed uno rappresenta il Lago di Betsaide. In vicinanzaima Madonna col Bambino, in terracotta colorata. Anche il leggio del coro è un bel modello d'intarsiatura.
   Nelle vetrine veggonsi schierati alcuni belli esemplari d'argenteria ecclesiastica, inclusive un busto di Sant'Ignazio in bronzo inargentato, una croce con iscrizione etiopica ed un rilievo inargentato deli*Ultima Cena, della Lavanda e delle scene successive della Passione. Avvi altresì il celebre niello dell'/lssuu/fl e dell7/ico;o;i«:iw«e della Vergine, attribuito a Maso Finiguerra, inventore dell'incisione. In questa cappella i condannati a morte passavano le loro ultime ore.
   5. Sala contenente oggetti in vetro, ambra, avorio, cristallo di rocca, principalmente del secolo XVII. I lavori in ambra lurono eseguiti in gran parte da artisti tedeschi e olandesi per la cappella di palazzo Pitti. Trittico della Crocifissione, con la Vergine, il Bambino e otto Santi al basso, del secolo XV : fu rubato nel 1802 in Santa Maria Novella e ricuperato nel 1801. Lavori in avorio di Ambrogio Maggiore, milanese, che fiori nel 1570-07. Crocifissi, rilievi, pulii ed una pastorale del secolo XIV.
   0. Sala 1» dei «ronzi, del primo Rinascimento. Contiene una Crocifissione, bassorilievo di Donatello e un altro dì Bertoldo, suo allievo;
   il reliquiario, di Gioberti; il monumento di Mariano Socino, proveniente da San Domenico iu Siena, dì Lorenzo di Pietro di Landò, detto il Vecchietta, allievo di Giacomo della Quercia (1412-148(1; e il David, del Verrocchio.
   Meritevoli di attenzione speciale sono i due Sacrifizi! d'Abram», rilievi in bronzo, uno di 1 ilippo Briiuclleschi (a 25 anni), l'altro di Lorenzo Gliibcrti (a 24 anni), presentali nel llo.'l alla gara per le, famose porte dei Battistero. Vinse, com'è noto, il Gliibcrti, ed esaminando bene i due modelli, si scorge che vinse meritamente, anche per la tecnica, dacché il suo rilievo è tutto di un getto, laddove in quello del Rrunelleschi le figure sono appiccate alla lastra.
   7. Sala 2a dei bronzi, dal secolo XVI al secolo XVIII Meritano menzione: mi Fanciullo che sta pescando, già nella fontana il et Casino Mediceo ed una Donna inginocchiata, di Gian Bologna; un piccolo Cane levriere, di Benvenuto, e un bel numero di piccole copie di statue antiche. Due colonnette di nero antico con capitelli di candido alabastro di Volterra.
   In mezzo della sala trovasi i! famoso Mercurio, di Gian Bologna. Secondo il Milanesi, questa statua era destinata dai granduca in dono all'imperatore per le trattative di matrimonio tra Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria; ma essendosi manifestala nel corpo una spaccatura, l'imperatore ricevette un secondo gelto. Per la bellezza delle linee e l'ardita animazione, come per l'esecuzione perfetta, è questa una delle più belle opere dell'arte moderna.
   Sono ancor da ammirare in codesta sala: il candelabro, del Verrpcchio; un modello in bronzo e un altro in cera del Perseo ed mi busto colossale di Cosimo /(fig. 71), di Benvenuto Celimi (1540); VAdulazione del serpente di bronzo nel deserto, di Vincenzo Danti; Ercole, Leda e Venere, di Baccio Bandinelli; Ercole e Anteo, attribuito al Pollajuolo; il Gallo moribondo, del Susini, ecc.
   Tornando alla Sala degli a\orii una scala conduce al secondo piano del Bargello ed alle due
   S\le delle tkrhecotte della RoUWA e delle maioliche. La seconda sala contiene le migliori e le più grandi terrecotte dei Della Robbia, fra le quali una grande Natività con un simile soggetto nella predella ; due statuette d'angeli su colonne di porfido; grandi e piccoli dossali d'altare. Modello in terracotta della statua deìVApcnnino nel parco della villa Demidoff a Pratolino, di Gian Bologna. Busti in terracotta, del secolo XV.
   La magnifica collezione delle maioliche dei Medici fu venduta in parte nel 1773; rimangono però sempre esemplari preziosi delle famose antiche fabbriche italiane, i più belli dei quali appartenevano ai Della Rovere. Meritano particolare menzione due piatti tóndi con dipintovi l'Incendio di Borgo di Raffaello, di Orazio Fontana,