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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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l'arte Terza — Italia ('.cutmin
del l'antica parie fu venduta agli incanii e parte, fusa por la ragione clic « la raccolta fu fatta sul gusto e conforme al genio dei nostri padri clic erario portati a conservarla memoria della ferocia che i loro antenati avevano ereditata dai (ioti e dai Vandali ».
Vi si veggono trofei di picche, alabarde, spade, pugnali, scudi, corazze e bandiere. Ariuadure di vani secoli incise, istoriate, dorate. ; scudi cesellati e figurati, fra cui uno di Gasparo Mola (verso il 1 KM)) attribuito 111 addietro a Benvenuto. Visi ammira anche un cannone gigantesco, detto Cannone di San Paolo, fuso nel 1038 a Firenze da Cosimo Cenni per la fortezza ili Livorno, e passato poi a Tunisi, doride il liei lo mandò, nel 1807, hi dono al re.
Seconda sala, più piccola, con le bandiere della Repubblica e delle milizie liorentine, e in mezzo, vetrina con sella trapunta in oro e argento del secolo XVII, che vuoisi già di Sobieski, re di Polonia. Le sale vanno ornate di otto colonne antiche — quattro di verde antico, due di rosso antico e due ili porta santa ; il rimanente ò moderilo.
Sotto le loggie del cortile son degne di nota: la Vittoria, di Michelangelo; laFilma»,df05an Bologna; un monumentino del Tribolo con statua di Gian Bologna; un bellissimo bracciodi lampada in ferro battuto; \'Adamo ed Eva, di l'accio Bandinelli (©49), tolti nel 1722 ilall aitar maggiore del Duomo a cagione della loro nudità, una (Ielle più belle opere (li questo scultore ; e, l'Adone moribondo, attribuito a Michelangelo.
Avvi anche la Sala delle sculture in pietra, ni cui furono trasportati parecchi dei monumenti rimossi per le nuove costruzioni di Firenze dopo il 1865, E presso, la sala detta del Camino, per riguardo allo stupendo camino di Benedetto da Rovezzaito (fig. 70), già appartenuto ai lìorghe-rini. Esisteva prima nel palazzo Rosselli del Turco, ni via Ss. Apostoli ; fu acquistato dal Governo nel 1889, per lire 00,000. Non solo può dirsi una rarità artistica ma anche architettonica. Stanno ai lati due colonne attorniate di gentili e classici ornati in rilievo; poggiano su esse bellissimi capitelli che sostengono triplice giro di cornici divise ila lesene istoriate. Accanto alle colonne due Stipili, ornati come le colonne, sostengono un alto rilievo con molte figure scolpite ; sopra il camino si trovano ai lati
due grifoni, e nel centro due figure allegoriche clic sostengono uno stemma.
In questa sala abbondano scolture di primissimo ordine le nicchie e i bassorilievi del famoso uifluunieirto a San Giovanni Gualberto, fondatore dell'Ordine Vallninbrosano, dello stesso Benedetto da Rovezzano. Di Michelangelo : il Bacco ebbro clic stringe nella destra un nappo spu mante e nella sinistra tiene un grappolo d'uva, scolpilo a 22 anni per Jacopo Gali} in Roma; la famosa testa del Fauno, suo primo lavoro a 14 anni, inforno al quale il Condivi narra mi aneddoto piacevole fra lo scultore giovinetto e Lorenzo il Magnificò (1) e il busto di Bruto.
Al piano superiore :
1. Gran sala di Donatello, che contiene di questo, oltre i calcili, parecchie opere originali : il celeberrimo San Giorgio, trasportato da Or San Michele; il Marzocco o leone araldico della città, clic stava sulla ringhiera fuori di palazzo Vecchio; due San Giovanni Ballista; il bellissimo busto che si vuole di Niccolò da lizzano; due David, uno in marmo, già in una sala di palazzo Vecchio, l'altro in bronzo in atto di calcare la testa recisa di Golia: stava in origine nel cortile del palazzo dei Medici, ma (piando Cosimo fu esiliato nel 1433 la Signoria lo fece trasportare a palazzo Vecchio. Il giovine pastore, vincitore del gigante, è ignudo come la statua dell'antichità classica, con in capo il cappello da pastore inghirlandato d'cllcra, uno spadone nella destra e la sinistra appoggiata all'anca. La diligenza con cui fu condotlo questo capolavoro in bronzo è visibile persili nell'elmo di Golia, ornato di un bel rilievo stiacciato di fanciulli clic tirano un carro trionfale. E la più originale delle tante statue di David, la più bella e naturalistica ili Donatello, il quale pnossi chiamare a lnioii diritto il primo e il più grande degli scultori cristiani, dacché, nonostante il suo grande amore e il suo studio indefesso dell'arte classica, tutte le sue opere sono cristiane nel subliietto e nel sentimento, «pianilo non siano imitazioni positive dell'antico.
2. Sala della Torre, con volta piatta in legno, oggetti in vetro e tarsie.
3. Sala del Podestà, detta anche del Duca d'Atene, con presso alla porla d'ingresso In stemma ili esso (luca; sopra vi è quello del primo podestà dopo la cacciata di lui Contiene la parte
(1) Ecco l'aneddoto: A quattordici anni Michelangelo era ammesso nei giardini Medicei in piazza San Marco, sede dell'Accademia Platonica e ritrovo dei letterati ed artisti più rinomati e ndl'istesso tempo Museo ove Lorenzo il Magnifico aveva adunato un gran numero di antiche Scolture e disegni sotto la custodia di Bertoldo, allievo del Donatello. Primo lavoro di Michelangelo fu la suddetta testa di Fauno, vista la quale, il Magnifico, meravigliato di tanta abilità in sì tenera età, celiando gli disse: « Tu hai fatto un Fauno vecchio e gli bai lasciati tutti i denti; or non sai tu che a' vecchi ne inanca sempre qualcuno? ». 11 giovinetto non seppe die si rispondere; ma, tolto immediatamente in mano il mazzuoli., ruppe alcuni denti al suo Fauno, bucandogli tu giunta le gengive.

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