Firenze
1-193
Caracci, Panni i già ni no, Salvator Uosa, Claudio, Diirer e Rubens.
Nel centro della galleria, sotto vetrine, veggonsi alcuni de più bei disegni degli antichi maestri nell'arte decorativa, fra gli altri, di Pierino del Vaga, Giovanni da Udine, Baldassarre Pcruzzi, Pontormo, Salviali, Celimi, Pellegrino Tcbaldi, Vasari, S Mosca, Filippino Lippi, ecc.
Altri dei disegni sono disposti in vetrine lungo i corridoi della galleria, e in grandi portafogli a ventaglio in alcune stanze particolari.
Il celebre fotografo Alteri ed altri hanno fatto un gran numero di copie fotografiche dei principali di questi disegni.
Sale pei ritratti dei rimmi. — La maggior parte dipinti da essi, distribuiti in due sale in numero di 250.
Prima Sala. — Nel centro il famoso Taso Mediceo, con bassorilievo del Sacri fi zio d'Ifigenia, lavoro dei più bei tempi della Grecia, rinvenuto nella villa Adriana presso Tivoli. In una nicchia la statua del cardinale Leopoldo de'Medici, fondatore della collezione continuata sino a' dì nostri. Citeremo qui alcuni dei più importanti fra questi ritratti :
Parete della porla d'ingresso : Alberto Diirer (1471 f 1528). Gherardo Honthorst, Gherardo delle Notti (1592 f 1670), Luca di Leida (1494 f 1533), Rembrandt (1606 j 1004), Velasqucz di Silva (1599 f 1000), Scvbolt (f 1779), Van Dvck 1590 f IMO), Luca Cranach (1472 f 1553), P. Paolo Rubens (1577 f 1040), il Bamboccio, Pietro Van-Laer (1613 -j- 1673), Quintino Massvs o Meisls (1400 f 1531), la tavola è doppia, si vede nell'interno il ritratto della moglie del pittore. Gli sta in faccia Libera, lo Spagnolette (1580 + 105G).
Parete a destra: Carlo Dolci (1010 f 1080), Cristoforo Allori (1577 f 1010), Alessandro Allori (1535 f 1007), Luca Giordano (1032 f 1705), Andrea del Sarto (1488 f 1530), Filippino Lippi (1400 f 1505), sotto il nome di Mas-saccio, il Perugino (1440 -j- 1526), Raffaello Sanzio (1483 j- 1520), Giulio Romano (1492 + 1540), Michelangelo (1475 -j- 1554), Leonardo da Vinci (1452 f 1519), Salvator Rosa (1015 f 1073), il Cigoli (1559 f 1013), il Poccctti (1542 f 1012).
Parete di faccia : Ag. Caracci (1558 f 1002), Giovanni Bellini(l425f 1510), Giorgione(1477 f 1541), Francesco Canicci (1595 f 1022).
Parete a sinistra : Palma il giovine (1540 -j-1028), ii Pordenone (1481 f 1540), Annibale Caracci (1500 f 1009), il Tintoretto (1512 f 1594), il Caravaggio, M. A. Amerighi (1509 -j-1009), il Tiziano <1177 -J- 1570), Paolo Veronese (1530 f 1590), il Parmigianino (1503 f 1540), il Bassano (Leandro da Ponte) (1558 f 1028), il Guercino (1590 f 1000), Lodovico Caracci (1555 -J-1619), il vecchio Bassano Giacomo
20 — l-u l'airln, voi. Ili, parte 2\
1510 -;- 1592), il Domenicluiio (1581 f 1041), Guido (1575-j-1043), Bassano Francesco (1548 f 1591), l'Albano (1578 f 1040).
Seconda Sala (tavola a mosaico). — Carlo Lobrun (1016 f* 1090), Angelica Kaullinauu (1741 -;• 1807), Giacomo Callót (1593 f 1035), Giuseppe Bezzuoll (1784 f 1858), Benedetto Gagueraux (1703 -j- 1795), Cesare Mussini (dipinto nel 1840), G. A. Ingres (dipinto nel 1858), G. B. Salvi, il Sassoferraio (1005 f 1085), Raffaello Mengs (1728 f 1779), Luigi Sabatelli (1772 -j- 1850), Signora Vigée-Lebrun (1750 f 1,842), Antonio Canova (1757 f 1822).
Sala del Baroccio. — Quattro tavole di mosaico fiorentino in pietra dura. La più bella è l'ottagonale nel centro. Fu incominciata nel 1013 su disegni del Ligozzi e del Poccelti ed occupò 22 lavoranti per lo spazio di quindici anni, come quella che fu ultimata nel 1038. Costò circa 400,000 lire. Fu detta sala del Baroccio dai varii quadri di Federico Baroccio che l'adornano con altri molti in un con un gran numero di ritratti.
Sala della Nioue. — Le belle e numerose figure di Mole e dei A'iobidi (sette maschi e sette femmine) uccisi a colpi di freccic da Apollo e Diana ad istigazione di Latona, e attribuite a Prassitelc 0 a Scopa, furono scoperte nel 1583 presso il Laterauo in Roma, in una vigna 111 via Labieana, comperale per 1500 scudi dal cardinale Ferdinando de' Medici, depositate nella villa Medici in Roma, donde passarono nel 1772 a Firenze.
La sala in cut furono esposte fu fatta costruire dal granduca Leopoldo nel 1779, ma non è bene illuminata per le statue sparse che nnociono al buon effetto del gruppo. Sono in numero di 17, 11011 (ulte di merito uguale.
Ni ohe è la più bella; la figliuola a sinistra e il figlio moribondo in faccia all'ingresso sono seconde in merito.
Fu creduto dapprima chele statue fossero originali, ma un esame più accurato le ciliari di lavoro rumano e per conseguenza copie • ma esse hanno il vantaggio inestimabile che il gruppo originale si può ancor riconoscere nella sua ndic-rezza e nel suo atteggiamento drammatico. Sono in tutto 18 figure tutte di marino pentelico.
Al tempo di Plinio il gruppi originate stava nel tempio di Apollo Sosia 1:0, innalzato nel 38 avanti Cristo per la vittoria nell'Asia Minore di Sosio, ov'egli lo aveva rapilo probabilmente a Sélèui'ia nella Cilicia.
Nella Sala della Siobc ammiratisi ancora 1111 busto colossale di Giove di marino italico e di lavoro romano, la testa ili 1111 Dio fluviale ed 1111 busto in porfido di Pompeo, Dei dipinti meritano particular menzione i due del Rubens: Enrico IV alla battaglia d'hrij e Ingresso di Enrico IV in Parigi dopo questa battaglia.