l'ai te Terza —
Italia Centrale
soprannominato delle Corniole, da codesto pietre su cui più frequentemente incideva. Molti suoi lavori e. ile' suoi contemporanei conserva usi in questa collezione e. parerclii del Cinquecento furono scambiati per antichi. Il gabinetto è sorretto ila quattro [ielle colonne di alabastro e quattro di verde antico e gli oggetti sono esposti in sei gabinetti numerati.
Nel 1°, a destra entrando, vaso tutto di un pezzo di lapislazzuli e due bassorilievi in oro, di Gian Bologna ; 2° a destra, vaso di sardonie», con inciso il nome di Lorenzo de' Medici -, cofanetto di cristallo dì rocca su cui veggonsi incisi mirabilmente gli episodii della Passione in 2-4 compartimenti, eseguiti per Clemente VII ila Valerio Belli di Vicenza, i* miglior artista ili quei tempi (1532) in simili lavori, fu inviato in dono dal papa a Francesco I nelle nozze ili sua nipote Caterina ile' Medici col duca d'Orléans, che divenne poi Enrico 11 Tre bassorilievi in oro di Gian Bologna. Una specie di reliquiario col ritrailo di Cosimo II composto di smalto e pietre preziose; 3° Vaso in cristallo con coperchio d'oro smallato, eseguito per Diana di I'oiliers col suo monogramma e mezza luna ; 4 Una tazza di lapislazzuli montata in perle ed un'alti a di diaspro rosso con orlo d'oro smallato montata in diamanti; 5 Piccolo gruppo di Venere e Cupido, iu porfido, ili P, Maria da Poscia; 0 Bassorilievo m oro rappresentante la Piazza della Signoria, di Gian Bologna di Mola. Due belle statuette dei Ss. Pietro c Paolo.
Nel Gabinetto dei cammei, questi abbondano e così gli smalti, i nielli, gli intagli, ecc., i lavori ili ambra ed in avorio : quasi tutti d'arte delicatissima aulica o del Biuascimento.
Seguono le due stanze della scuola veneziana (Mantegua, Morene, Sebastiano del Piombo, Ti ziano, Tiutoretto, Baraili, ecc.) e la stanza di Lorenzo Monaco con poche ina eccellenti opere dell'Angelico, del Botticclli. di Lorenzo Monaco, di Gentile da Fabriano, di Domenico Veneziano, del Ghirlandajo e del l'accbiacca.
Sala dell! ischi/ioni. — Le iscrizioni greche e latine furono ordinate dal Lanzi nelle dodici classi seguenti : 1, agli Dei, ai loro ministri ; 2, ai Cesari; 3 e 4, ai consoli e ai magistrali romani ; 5, agli spettacoli. 0, ai guerrieri; 7, ai vincoli di sangue e di amicizia; 8, al matrimonio;; m agli emancipati; IO, ai monumenti funebri del Cristianesimo; li, ai funerali; 12, iscrizioni diverse.
Molle statue e scoi tu re sono schierate intorno alla sala, fra cui le seguenti : Una Sacerdolessa in pieno panneggiamento sopra un cippo notevole, con testa, pie destro e mano sinistra moderni ; Parco e Ampelo, duplicalo di un gruppo a Bontà sopra un altare pseudo-egizio di granilo rosso, del tempo di Adriano, con bassorilievo rappresentante una Processione d'Iside ; Mercurio, forse il Mercurio pacifico effigiato su qualche medaglia;
Venere pretesa Urania, con residui di colorazione nei capelli e nell'acconciatura ; Venere Genitrice od Iùiterpe.
Sonvi inoltre alcune piccole e curiose urne cinerarieeparecchi busti, di Platone(moltoraro), Saffo, Alcibiade, Sofocle, Aristofane, Solone, Socrate, Anac.rconte, Demostene, Cicerone, ecc. Incastrato nella parete un altorilievo dell imperatore Gallieno che parte per la caccia e dirimpetto un granile, rilievo rappresentante, secondo il Cori, la Terra, rUh» e. V Acqua personificate da tre figure femminili.
Sala dell'eivmafhodi ro. — La statua clic le, dà il nome giace sopra una pelle di leone; le gain he furono abilmente, restaurate; bellissima fa porzione aulica della statua, eccetto le dita ; la posizione e identica a quella delle più rinomate staine consimili nel Louvre e a villa Borghese.
Del Ganimede la tcsla, le braccia, il piede e l'aquila furono restaurale da Benvenuto Celimi con diligenza scrupolosa, ma con poco buon gusto. Fecole fanciullo che strozza i serpenti, frammento di un torso in basalto verde lavoralo eccel-leiilcinente; stallia in marino tiriodel Genio della Morie (?) in cui solo il torso e la testa sono antichi; Cupido epsiclm^ interessanti per la bellezza delle forme giovanili maschie e femminee e per l'armonia delle lince; è un'allegoria della filosofia Pitagorica, rappresentante VUnione del Desiderio e dell'Anima. Ibi bel torso di un giovane Fanno. Testa colossale detta ili Alessandro il Grande, certo d'un eroe forilo, sopra la quale, l'Alfieri compose un bel sonetto. Testa di Giunone; busto di Antimo, con palpebre e sopracciglia; altorilievo rappresentante un )iaggutlore spossato in riposo, evidentemente moderilo.
Sali:dei diskcni oukunali di antichi pirroni. — Codesta serie estesissima, che incomincia da Gioito e vieti giù sino ai di nostri, comprende la collezione donata nel 1800 dai prof. Santarelli ed ascende a più di 40,000 numeri
I portafogli contenenti i disegni di Fra Angelico. Batfaello, Michelangelo, ecc., sono preziosissimi. Sulle pareti sono esposti disegni dei maestri dei secoli XIV, XV e XVI, comprendenti esemplari ili Caddi, Fra Angelico, Peschino, Gli» berti, Gaudenzio Ferrari, 1 Lipni, Bcnozzo Goz-zoli, Mantcgna, Sandro Botticclli, Ghirlandajo, Perugino, \ ilici, Fra Bartolomeo e Pinturicchio, di cui primeggia il disegno del fresco nella libreria della cattcdraledi Siena, rappresentante il Viaggio del cardinal Picco/omini al Concilio di Basilea; di liatlàello il Deposto di Croce nella galleria Borghese a Iioma e San Giovanni nel deserto della Tribuna.
Vi si ammirano inoltre disegni di Giulio Romano, Pierino del Vaga, Daniele da Volterra, Guido, Guerrino, Doineiiichino, Sodoma, Becca-fumi, Tiziano, Gioi'gione, Giovanni Belimi, lì. Montagna, Andrea Del Sarto, Ti moretto,