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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze
   1-195
   GALLERIE E MUSEI
   Galleria degli l (Tizi. — De! palazzo contenente la galleria famosissima degli 1 lllìzi — la più ricca forse, nel suo insieme, e la più variata del mondo — già abbiamo dello nel capitolo dei Paterni ; passiamo ora ad una rapida e. sommaria descrizione dei principali tesori dell arte, clic in grandissimo numero vi si conservano all'ammirazione degl'i Italiani e degli stranieri.
   Stoma. — 1 Medici furono sempre amanti delle belle arti e protettori degli artisti Lorenzo, clic resse lo Stalo dal 1409 al 1492, incominciò a fondare un vero museo di scolture, gemme, cammei, vasi preziosi ed etruschi, medaglie, monete, dipinti di Masaccio, Paolo Uccello, Fra Angelico, Filippo Lippi, Francesco Pcselli, Piero del Poi-lettolo, Quareione, Matteo de' Pasti, ecc., di marmi, bronzi, arazzi, nielli, argenterie, maioliche, ecc.
   Codesto museo trovavasi nel palazzo mediceo, ora noto come palazzo Riccardi, in via Larga, ina fu mollo danneggiato nelle due cacciate dei Medici da Firenze, dopo 1 uccisione di Alessandro nel 1330, e nella trasmissione dei beni medicei alla figliuola di Carlo V, nella quali» occasione molte antichità passarono a Parma ed a Napoli.
   Cosimo I, primo granduca di Toscana, ricominciò l'acquisto dei tesori dell'arte, ina distribuì gli antichi ne'suoi varii palazzi : Poggio a Cajano, palazzo Pitti, palazzo Vecchio, ecc.; lincile Francesco I, più non bastando lo spazio, fece costruire da Bernardo Buontalenti questa Galleria sopra gli Uffizi costruiti dal Vasari. Ferdinando I acquistò le famose statue antiche AoM'Arrotino, della Niobe, della Venere medicea, ecc., e sotto Ferdinando lì si aggiunse il Telaggio artistico dei Della Rovere, fra cui la Venere di Tiziano. Cosimo III aggiunse i tesori del cardinale Leopoldo e fece venire le antichità dal palazzo Medici in Roma.
   L'ultima dei Medici, Anna .Maria, vedova del-l'ElcttorPalatino,aggiunse nel ITI7 la collezione di quadri fiamminghi; e nel 1739 lasciò con testamento alla città tutti gli oggetti d'arte della Casa granducale Medici-Toscana con la condizione « clic dovessero in perpetuo conservarsi nella città di Firenze e chiamarsi dello Slato ».
   Dopo la morte d'Anna Maria il Granducato di Toscana passò, com'è noto, alla dinastia austro-lorenese; Francesco II fu il primo granduca di codesta linea, ma divenne in breve imperatore d'Austria. Gli succede suo figlio Leopoldo I, il quale promulgò nuovi statuti per l'uso pubblico della galleria ; ci fece trasportare da Roma (nel palazzo di Campo Marzio e nella villa alla Trinità de' Monti) a Firenze i capolavori medicei (fra cui il gruppo della Niobe e VApollmo), ed accrebbe anche la collezione dei rnraui autografi dei pittori, incominciata dal cardinale Leopoldo.
   La Galleria degli Uffizi ha nn valore speciale, per la sua grande, ricchezza di statue aulirne preziosissime, pei tesori della pittura toscana, pei dipinti dei principi dell'arte, Raffaello, Tiziano, Leonardo da Vinci, Giorgioue, Manlegua, come anco per la suddetta collezione di ritratti autografi dei piiì celebri pittori. Percorriamola ora speditamente.
   Pianehottolo. — Trovasi su di esso una statua di Marte, in basalto.
   Primo vestibolo. — Vi sono collocati i busti della famiglia Medicea della linea granducale ; tre di codesti busti, vale a dire, di Ferdinando l, di Cosimo II e di Ferdinando II, sono in porfido. L'arte di lavorare il porfido vuoisi introdotta da Cosimo I: certo il Ferrucci, clic scolpì la statua sulla Colónna in piazza Santa Trinila, fu il primi scultore moderno clic seppe lavorarlo con buon esilo. Avvi ancora Sileno con Bacco bambino ed alcuni bassorilievi, probabilmente da qualche antico arco romano.
   AStibolo interno. — Il celebre Gin ghiaie Fiorentino in marmo, di cui fu fatta dal Tacca ima copia in bronzo sotto le Loggie di Mercato Nuovo, e due grossi cani in marino di aulico scalpello ; due colonne quadrangolari marmoree con in cima i busti di Giove e Ciòcie e scolpiti trofei ed emblemi militari intrecciati con slru-mer.ti musicali Statue marmoree di Adriano, Trajano, Augusto, maggiori del vero. Sopra la porta, busto di Pietro Leopoldo, del Carradori.
   Corridoi, — 1 a vòlta del primo corridoio è dipinta alla grottesca dal Picroni e da altri, e rappresenta molte allegorie di fatti tolti dalla trofologia,. Il corridore o galleria, come meglio vuoisi chiamare, si compone di due grandi anditi paralleli lunghi metri 151.92 ciascuno, ritmili da fero lungo corridoio, metri 31 80, il clic fa un totale in lunghezza di metri 330.04. La larghezza di ogni corridore e di metri 7.004 circa, e l'altezza di metri 4.085. In alto era collocala una serie di 534 ritratti di nomini illustri di diverse nazioni copiala dalla raccolta di Paolo Giovio da Cristoforo Papi dell'Altissimo, per commissione del granduca Cosimo I e. proseguita per qualche, tempo ed aumentata di molti ii'ratti ; ora e trasferita nel corridoio di comunicazione fra la Galleria degli Uffizi e palazzo l'itti.
   I freschi della vòlta del secondo e del lerzo Corridoio son di Ulivelli Chiavistelli, Masini Tortelli, Moro, Terrini, Trahallesi, ecc. (1055-1058) e rappresentano città, .allegorie e personaggi illustri, più o meno relativi alla storia dei Medici e di Firenze.
   Vediamo ora quel che contengono incominciando dal corridoio orientale presso l'ingresso e procedendo quindi intorno agli altri due.