Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (190/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (190/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   c202
   l'arLe Terza — Italia Centrale
   conservati, del 1568, (piando il Montalvo, cameriere di Cosimo 1, rifece il palazzo su antiche case dei Pazzi, con architettura dell'Ammannati.
   Palano .Ho/.zi. — Nella piazzetta de' Mozzi, di là del ponte alle Grazie, ègilcruito di merli guelfi ed ha annesso un ampio e liei giardino. Vi si trattenne Gregorio X nel 1273, quando venne in Firenze per metter la pace tra le fazioni che la travagliavano.
   l'ala/,7.o Ortandiiii. — In piazza Santa Maria Maggiore sorge il palazzo delle Ceniti Finestre, ove abitò il pittor Cigoli e vicino sta il palazzo (hiandini, comprendente il palazzo Ileeevli, in cui visse papa Giovanni XXIII dopo di esser stato deposto dal Concilio di Costanza.
   PalazzodeglitlrtiOiicellari. —In via della Seal a attribuito dal Vasari all'Alberti (morto nel 1172) ma costruito nel 1408 per Bernardo ltucellai, ampliato nel secolo decimoscltimo da Silvani e di bel nuovo, nel 1801, nel lato settentrionale.
   Il Vasari loda le due sale a colonne, la settentrionale e l'occidentale con travi diritti e senza archi ; ma la struttura non serba quasi più nulla dell'origine sua. Nel casino del giardino denominato I,u Selva, adunavasi, dopo ì rivolgimenti del 1494, sotto gli auspici di Bernardo lìncei lai, cognato di Lorenzo de' Medici, la celebre Accademia l'Iatonica, di cui fu l'anima Marsilio Ficino; qui lesse il Machiavelli i suoi Discorsi sulla prima deca di 7 ilo Livio e collocò la scena dei suoi Dialoghi sull'.4r/e della Guerra; qui papa LeoneX assistè, nel 1516, alla rappresentazione della llo-smunda di Giovanni Rueellai; qui fu tramata nel 1522, contro il cardinale Giulio de' Medici la cospirazione che pose fine all'Accademia. Giardino e palazzo furono venduti nel 1573 alla famosa Bianca Cappello.
   Palazzo l'anciaticlii. — Dirimpetto al palazzo Miocardi. Venne edificato, nel 1077, ila Carlo Fontana.
   Palazzo l'anciaiiclii-Xinifiiel — In via dei Pinti, costruito dopo il 1490, da Giuliano da San-gallo che vi abitò col fratello Antonio ; fra il 1003 e il 1020 fu restaurato ed ampliato dal Silvani. Picca quadreria distribuita in dodici sale. Nella seconda e dodicesima sala, dietro la stanza d'ingresso, trovansi alcuni buoni quadri del Tura, >i Albertinelli, di Lorenzo di Credi, del Crivelli, e, nel piano superiore, una ricca collezione d'armi, di tarsie, di rnajoliche, di carnei, di rilievi, miniature, vasi della Cina, del Giappone, delle Indie, ecc.
   Palazzo l'andollinl —In via San Gallo, all'angolo di ria Salvestrina, nobile costruzione di Francesco da Sangallo, su disegno di Raffaello per Gfanozzo di Pandolfo, vescovo di Troja. Il proprietario odierno, conte Alessio Pandolfmi, lo fece restaurare nel 1875. E uno dei più bei palazzi del Rinascimento, con giardini, facciata a due piani, tetto sopravanzante e finestre a taber-
   nacolo con colonne ioniche in alto e sotto pilastri
   dorici.
   Palazzo dei l'ani, poi ({miratesi. — Invia del Proconsolo, dirimpetto al palazzo Non finito. Fu cominciato verso il 1420, probàbilmente su disegno di Bi uiielleschi, per commissione di Andrea dei Pazzi : Jacopo, figlio di questo, volle nel 1470 seguitare l'edilizio e vi impiegò Giuliano da Ma-jano; ma non potè compierlo, essendo rimasto vittima della congiura non riuscita Scontro i Medici nel 1478. 'I uttavia l'appartenenza storica ai l'a zzi restò incancellabile: non solo per lo stemma (clic la tradizione vorrebbe scolpito da Donatello) e per il tradizionale scoppio del curro clic a quel canto dei ['uzzi si celebra il sabato santo in memoria diquel Pazzi clic alla prima crociata avrebbe per il primo superate le mura di Gerusalemme, ma anche perchè a questa leggenda e ad altre impresa dei Pazzi si riferiscono i particolari decorativi del cortile; questo, non meno dell'architettura interna, è mirabile. Fu quindi posseduto dalle Cvlio di Massa, dette le Marchesane, clic introdussero, nel 1534, in Firenze, l'uSo delle carrozze ; passò poi in un ramo degli Strozzi e finalmente, nei Quaratesi.
   Palazzo lticasoIi-7,anellini, ora H 61 ci Xcw-York. — Sul Lungarno Corsini, vuoisi edificalo da Mi-chelozzo. Sulla piazzastatua di Goldoni, del Cambi.
   Palazzo ltucellai (fig. 07). — In via Vigna Nuova, costruito con disegno di Leon Battista Alberti (1440-1451) sotto la direzioue dì Giovanni di Berlino, per conto del magnifico Giovanni Rueellai. La costruzione incominciò nel 1451 e fu ultimala nelle parti principali nel 1455.
   Di questo palazzo monumentale cosi vien discorrendo il nobile Paravicini nel 3° volume dello Arti del Disegno in Italia (pag. 300) :
   « Questo palazzo dei Rueellai si svincola intieramente dal carattere pressoché proprio ed esclusivo dei palazzi fiorentini della prima metà del XV secolo, quantunque come quelli sia intieramente rivestito di bugne. Sotto questo aspetto è degno della massima considerazione e può reputarsi il primo tipo di quelV'architettura civile che si di/fuse di poi in tutta Europa.
   « La facciata ha due piani oltre iì terreno, ciascuno dei quali è decorato da lesene e coronato da trabeazione; l'inferiore con lesene doriche, nei superiori, composite. Due porle rettangolari appostale fra le, lesene della terza o delia quinta campata dàino accesso all'interno e piccole finestre quadrate allineale al disopra delle porte, una per ciascun campo, illuminano il piano terreno.
   n. Gli altri due piani hanno finestre arcuate, circondate da bugne e spartite in due da una colonnina, sulla quale stendesi l'architrave che forma base a due archetti con una formella circolare al gommo. L'insieme è armonico, giuste le proporzioni, e quindi gradevole l'effetto. La