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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   otto soggetti mitologici trulli, a quanto paro, dai carnei e dalle pietre dure incise della collezione medicea.
   A! piano superiore trovatisi la cappella dipinta da Benozzo Gozzoli, la Biblioteca lìiceardiana e la gran Galleria con l'apoteosi dei Medici, di Luca Giordano (108.1).
   Ala la gemina del palazzo Riccardi è la cappella coperta tutta dai freschi, ancorlien conservati in generale, e stupendi ili Benozzo Gozzoli (1450-1403) dipìnti a luce artificiale non vi avendo finestre, in origine, nella cappella. Sopra l'altare, rimosso per aprirvi l'odierna finestra, doveva essere cllì-
   PALAZZI
   Palazzo Alberti. Iu via de.' Benei, presso il ponte alle Grazie, appartenne al celi lire architetto Leon Battista Alberti, un secondo Leonardo da Vinci per le molte doti intellettuali, fu abbellito nel 1830 sotto la direzione dell'architetto Vittorio Bellini e restaurato dopo il 1850, nella facciata, da Oreste Razzi nello stile del secolo XV. K un edilizio imponente con due vedute su lapidi marmoree dimostranti qual era prima,
   Palazzo Agostini della Seta già Cocchi. — Costruzione graziosissima del Rinascinientu fra il 1409 e il 1474. I due piani superiori con pilastri dorici sporgono sopra il pianterreno con arcate tonde su pilastri in rustico.
   Palazzo Albizzi. — Nel Borgo degli Albizzi, antica dimora di questa nobil famiglia che rivaleggiò con gli Alberti e coi Medici. Fu restaurato dal Silvani nel secolo XVII.
   Palazzo Alessandri — Fondato da Alessandro Albizzi, il quale, guastatosi col fratello, lasciò il nome della famiglia. Ventitré Priori e nove Gonfalonieri uscirono dagli Alessandri, i quali si conservarono lungamente fedeli al commercio che li aveva arricchiti. Alcune stanze con antiche finestre archi-acute, sono parate di stoffe velluto e oro dei palii vinti dagli Alessandri nelle corse dei barberi sul Corso. Il palazzo contiene alcuni linoni dipinti di Botticelli, Pcselliiio, Filippo Lippi e Jacopo da Empoli e alcune piccole scolture nitri Imito a Donatello e a Mino ila Fiesole.
   Palazzo Alto vili, — In Borgo degli Albizzi, appartenne in prima agli Albizzi e quindi ai Valori, i quali vi fecero scolpire, nel 1570, quindici busti di celebri fiorentini in tre ordini a guisa di termini, di che il popolino gli diè il nome di Palazzo dei Vi sacci. I quindici illustri fiorentini sono, nel più alto ordine: Panie, Petrarca, Boccaccio, Giovanni Della Casa e Luigi Alamanni; nel secondo : Amerigo Vcspucci, L. li. Alberti, Guicciardini, Marcello Adriani, l'iacc/uo Por-ghi'ni nel terzo: Accursio, Torritjiana, Fièno, Donalo Acciajoli e Pier Vettori. Sulla porla busto di Cosimo l.
   Palazzo dell'Aulella ora Mariani —Con freschi
   giala la Vergine col Bandii no che gli angeli ai due. lai del curo starino adorando iu ginocchio.
   Tallo il rimanente delle pareti é occupato dalla processione dei Magi circolante a traverso un paese roccioso eccetto agli angoli ove stanno i l'astori; ai Ire. He Magi vuoisi servissero di modello il Patriarca di Costaiìlinopoli, I imperatore d'Orinile e Lorenzo il Magnifico Bellissimi i particolari accessorii degli animali, uccelli e fion Una piccola porzione del fresco, ove esisteva una scala segreta è un'aggiunta posteriore. Benozzo vi ritrasse se stesso con mi berretto rosso sul cui orlo si leggi Opus Itemi».
   PRIVATI
   esogniti nel 1020 su disegno dell'arcliilello Giulio Parigi in 27 giorni dai seguenti dodici artisti; Giovanni da San Giovanni, Passignani, Ferrucci, Dell'elio, Vannini, Baschi, Cinganelli, 'Tirchioni, Buffini, Gu erri ni, Milanesi e Quinto.
   Il bianco disco marmoreo sotto la terza finestra del pianterreno serviva di linea divisoria alle due parti nel Giuoco del Calcio e del l'aliane.
   Palazzo Alitinoli. — Nella piazza omonima, con semplice e nobil facciata della fine del secolo XV, attribuita a Giuliano da Sangallo, a Baccio d'Agnolo ed a Brunelleschi.
   Un altro palazzo Anlinori, già Mane.lH-Ilic-cardi, ora Iladini-Gallai, in piazza dell'Annunziala, fu edificalo da Ugolino Grifoni dopo il 1550 con architettura dell'Ammaiinali. Gli ornati del terrazzo si credono un lavoro giovanile di Gian Bologna.
   Palazzo dell'Arcivescovado. — Nella via omonima, risaleal secolo IX. Accolse nel 1273 l'imperatore Baldovino di Costantinopoli, papa Gregorio e molti altri principi. Distrutto da un incendio fu rifabbricalo con bel cortile nel 1533 su disegno di G. Antonio Dosio. Sala dipinta da .Ma Ileo Rosselli.
   Palazzo della Banca Toscana — In via San Gallo, già della famiglia Castelli che lo fece innalzare sui disegni di Gherardo Silvani nel 1034. Le arpie funzionanti da cariatidi, del pari clic le testuggini su cui posano le inferriate, sono del Cumuli. Il cornicione fu aggiunto nel 1839 dall'architetto G. Martelli
   Palazzo colile Bardi. — In via de' Ben ci, eretto dai Busini alla fine del XIV secolo; ha una elega nte certe di stile ogivale su 12 svelle colonne, ma le arcate in piano tondo: la decorazione rustica esterna in pittura è autentica, ma ristaurata; le finestre del secondo piano sonoaiicora le antiche
   Palazzo Bartfllini ora Hotel du Nord (fig. 04). — In piazza Santa Trinità, fu costruito tutto in pietra da taglio ( 1520-1529), su disegno di Baccio d'Agnolo, e fu per Firenze il pruno saggio di architettura decorala ili ornati. Le finestre e la porta sono quadrate e a modello del cornicione