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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze
   1-185
   Poccetti vi dipinse varii freschi. Fu ristaurato aceuralauieiile a spese della città cui appartiene nel 1811.
   Palazzi» l'iircardi. — Ora Prefettura in via Cavour, già Palazzo dei Medici, fu cominciato, nel 1430, da Cosimo il Vecchio sii disegno di Miche-lozzo Michelozzi.
   Dopo la morte del suo figlio prediletto, Giovanni, il vecchio Cosimo addolorato vi andava errando e ripeteva spesso: «Troppo grande casa per si piccola famiglia! » e qui, sotto il suo figlinolo, Piero il Colloso, l'entusiasmo per il sapere e per le arti belle, suscitato primamente da Cosimo, continuò ad avere il suo centro.
   Uni albergarono Carlo Vili di Francia, l.eoneX e Carlo V. Carlo Vili vi accolse gli inviati della Repubblica per discutere le condizioni del trattato ch'ei proponeva alla città ; e, quando, spazientito per gli indugi, minacciò di far dar nelle trombe, s'ebbe da Pier Capponi la famosa fiera risposta: « K se voi date nelle vostre trombe, noi
   suoneremo le nostre campane ! j> E Firenze fu salva. Nel 1059 il palazzo fu venduto da Ferdinando li alla famiglia Riccardi, ehe lo ingrandì occupando eoi Terrazzino il Vicolo, detto del Traditore, perchè ivi in una casa Lorenzino aveva adirato e ucciso il duca Alessandro, ultimo e illegittimo discendente maschio di Cosimo il Vecchio.
   Nel 1814 il palazzo fu ricomprato dal governo granducale; servi al Ministero dell'interno dal 1805 al 1871.
   L'ordine rustico a bozze adoperato qui, eome in tutti quasi gli antichi edilìzi fiorentini, è ben trattato. Un alto e rieeo cornicione dentellato e ornato ili mensole incorona la facciata tutta in pietra da taglio. Ce finestre al pian terreno sono di .Michelangelo. Nella corte il loggiato contiene statue, busti, iscrizioni antiche; tre monumenti sepolcrali che stavano in addietro addossati all'esterno del battistero di San Giovanni. Nei medaglioni agli angoli degli archi cui Donatello scolpi