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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'atte terza — Italia Centrale
   Dalla sala del duca di Alene si poa piede nell'antica cappella clic si vorrebbe dipinta tutta da (iiotlo, ove fra gli altri ritratti è il giovanile dell'amico suo Dante Alighieri; altri invece, con argomenti degni di riguardo, negano l'attribuzione.
   r,lazzo (It'ijli liìizi. — Della ricchissima c famosissima Galleria tratteremo a suo luogo sotto Musei ; qui toccheremo soltanto due parole dell'edilizio.
   L'edilizio, clic, al dir del Milizia e come tutti riconoscono, è la miglior opera del Vasari, fu incominciato nel 1560 e terminato nel 1574. La tribuna fu costruita da Bernardo Buontalonti per ordine di Francesco I. 1 vestiboli, lo sala della Niobe, le stanze per le gemme, bronzi, ecc., furono compiute nella loro forma presento, da Zannili del Bosso nella metà del secolo scorso e il rimanente fu aggiunto nel 1853 da Leopoldo II
   La galleria pròpriamente detta era in origine un portico aperto, ora chiuso, il quale formava tutto il piano supcriore degli Uffizi e serviva a Cosimo I e a' suoi successori di passaggio da palazzo l'itti a palazzo Vecchio. Questo corridoio di comunicazione che apresi ora nella galleria occidentale, è opera del Vasari e fu compiuto in cinque mesi.
   11 palazzo è a tre piani c il pian terreno forma il Portico degli Uffìzi (lig. 02) con vòlta a botte e pilastri lungo l'intiera facciata che la dividono m undici ampii campi. Il termine transversale schiudesi con un arco imponente verso l'Arno. La statua di Cosimo 1 sopra l'arco centrale posteriore è di Gian Bologna e le statue laterali della Giustizia e della Forza sono di V. Danti.
   Il Loggiato degli Uffìzi nei tre lati del palazzo verso il cortile interno, contiene una quantità di nicchie con statue marmoree moderne, d'illustri toscani compiute nel decennio dal 1810 al 1850. Sono esse :
   Cosimo padre della patria, di Luigi Magi — Lorenzo il Magnifico, di Gaetano Grazzini — Andrea Urgagna, di Nicolò Bazzanti —¦ Nicola Pisano, di Fio Fedi — Giotto da Vespignano, di Giovarmi Duprò — Donatello Dardi, di Girolamo Torrini — Leon Battista Alberti, di Giovanni Lusirii —- Leonardo da Vinci, di Luigi Pampaloni - Michelangelo Buonarroti, (li Emilio Santarelli — Dante Alighieri, eli Emilio Demi — Francesco Petrarca, di Andrea Leoni — Giovanni Boccaccio, dì Odoardo Fanlacchiotti — Nicolò Macchiatela, di Lorenzo Bartolini — Francesco Guicciardini, di Luigi Cartei —Amerigo Vespucci, di Gaetano Grazzini.
   Le quattro seguenti verso l'Arno : Farinata degli Uberti, di Francesco Pozzi — Pier Capponi, di creilo Bacci — Giovanni delle Bande Nere, di Temistocle Guerrazzi — L?ranccseo Ferrucci, di Pasquale Romanelli — Galileo Galilei, d'Aristodemo Costoli — Pier Antonio Micheli, di Vincenzo Couzani — Francesco Redi, di Pietro
   Costa — Paolo Mascagni, di Lodovico Castelli — Andrea Cesalpinn, di Pio Fedi — Sant'Antonino Arcivescovo, di Giovanni Duprò — Francesco Accorso, di Odoardo Fan tacci) iotti — Guido Aretino, di Lorenzo Nencini — Benvenuto Celimi, di Ulisse Candii
   La piazza del palazzo degli Uffizi forma un ln'igo rettangolo; il portico più lungo misura 147 m. e 35 la galleria di congiunzione.
   A destra è la l'osta, già Zecca; a sinistra le gallerie dei quadri, delle statue e la Biblioteca che ritroveremo a tempo debito.
   Palazzo dei Giudici. — Nella piazzetta omonima, detto anticamente Castello di Altufrontc, costruito nel 1310 divenne proprietà della potente famiglia che ne ebbe il nome di Castellani; nel 1571 vi furono installati ì Giudici di Ilota e finché Firenze fu capitale temporanea, \i trovarono stanza gli uffizi dipendenti dal Ministero della guerra: l'istaurato nel 1885, ora contiene i manoscritti della Biblioteca nazionale.
   Qui aveva fine il primo cerchio delle mura di Firenze.
   Palazzo non finito. — In via del Proconsolo, n. 12, fu cominciato nel 1502 dal Buontalenli, che lo alzò sino al principio del primo piano, compiuto dallo Seaniozzi. La porta principale è del Caccirii, e il cortile del Cigoli, le scale di Santi di Tito: ma non fu compiuto il palazzo come era stato troppo grandiosamente ideato da Alessandro Strozzi, fu acquistato nel 1814 dal Governo; occupato nel 1865 dal Consiglio di Stalo ed. ora dall' Ufficio telegrafico.
   Palazzo ili parte Guelfa. — Nella piazzetta di San Biagio, già uffizio dei Capitani di parte Guelfa, fu edificato sul disegno di Francesco della Luna, ove stava anticamente la chiesa di Santa Maria sopra Porta, continuato dal Bru-nelleselii, rua non ultimato. La porta d'ingresso che corrisponde sul vicolo Capaccio è del Vasari. La facciata clic prospetta la piazza dì S. Biagio andava ornala di alcuni frcsclii dello Starnimi di cui appena veggonsi ancora le traccio II hello stile del secolo deciinoquinto apparisce all'angolo di via Capaccio e vicolo della Seta con lo stemma (porta rossa chiusa in campo biancu) defl'zlrte della Seta. Il palazzo fu per molto tempo sede del Municipio, poi trasferito nel palazzo Spini, dell'amministrazione del Debito Pubblico, quando Firenze fu capitale.
   Palazzo dell'Arte della Lana. — Dietro Or San Michele, è. ora la canonica di codesta chiesa, e una delle opere architettoniche più notevoli del secolo decimoquarto in Firenze: la bella tettoia e la parte posteriore rispondente in via Calimara sono particolarmente degne di riguardo.
   Palazzo Fermili (fig. 63), — Già palazzo Spini, in piazza Santa Trinità. E un vasto ed imponente edilizio, già dell'illustre famiglia degli Spini, formato dalla riunione di alcuni altri. Bernardo