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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze
   1-171
   ospiti reali c di ricevimento sono magnificamente addobbati e contengono capi artistici di nn certo valore.
   Galleria del Palazzo Pirrr. — .Non per la quantità dei quadri (500 circa), ma pel loro valore artistico, ò questa la galleria più importante d'Italia.
   Fu incominciata dai Medici dopo il 1010 circa col nome di Galleria Palatina e con cinque sale ornate di freschi da Pietro da Cortona e da Ciro Ferri. L'eredità dei Della Povere e l'amore dell'arte del cardinale Leopoldo de' Medici l'arricchirono di nuovi tesori artistici. Molte opere stupende furono acquistate dal principe Ferdinando o trasportate qui dalla galleria degli tifimi, e questo principe, perito nell'arte pittorica, si può considerare propriamente qua! fondatore della Galleria.
   n Placcagli, dice il Renmont, circondarsi di opere classiche. Dalle chiese e dai conventi comperò una quantità di dipinti, non sempre onestamente a dir vero, ma essi certamente son meglio conservati a Pitti che in molte chiese ».
   Dalla cappella T'urini, nel duomo di Poscia ad esempio, ei tolse la Madonna del Baldacchino, di Rafia e Ilo; da San Jacopo tra Fossi la Disputa, di Andrea del Sarto ; dalle monache di Luco la Pietà, dello stesso; da San Marco il San Marco, di Fra Rartolomeo, e la sua Madonna con Sanli, ecc.
   Sotto Napoleone I, 03 quadri, quasi tutti fra i migliori, furono trasportali a Parigi ma poi restituiti.
   Distribuzione delle Sale. — La Galleria si compone di una serie di splendidi appartamenti riscaldati durante il verno ; e nell'atrio, dalle cui finestre godesi di una beila veduta, ammirasi una bella vasca antica in porfido rosso egiziano ed nn superbo vaso dì Sèvres.
   Le vòlte delle cinque prime sale furono dipinte a fresco verso il IO IO, da Pietro da Cortona. Ciascuna di codeste sale piglia nome dal pianeta che secondo la bizzarra fantasia di Michelangelo Buonarroti (nipote del grande artista omonimo) doveva simboleggiare ed esprimere una delle virtù o delle eccellenze di Cosimo I Le allegorie sono sforzate, iu sommo grado, ma l'effetto generale è assai ricco.
   La porta che dà accesso alla galleria sehiudesi nella :
   I Sala dell'Iliade, con pitture nel soffitto, dall'/Zw/e, di Luigi Sabatelli e in mezzo alla sala un gruppo marmoreo della Carità, del Bartolini. Due superbe tavole di alabastro orientale con ornali di lapislazzuli e pavonazzo, una terza di diaspro ed una quarta di granito orientale. Su queste tavole veggonsi vasi di Nero antico.
   l2. Sala di Saturno, in cui Cori ino, ora innanzi con gli anni, vien condotto da Marte e dalla Prudenza a ricevere la corona dalle inani
   della Gloria e dell'Eternità. Tavole di broccatello di Spagna e di pietra del paragone dì Trieste.
   3. Sala di Giove. Ercole e la Fortuna conducono Cosimo al cospetto di Giove per ricevere la corona dell'immortalità. Nelle lunette la felicità dei tempi pacifici. In mezzo Clio, statua iu marino di Consaui. Due tavole di porfido egiziano con nicchie, perle, ecc., in calcedonio ed altre pietre dure. Una tavola con incrostazioni dì ametista e ili diaspro.
   4. Sala di Marte. I dipìnti nella volta si riferiscono ai trionfi guerreschi di Cosimo, Marte, Ercole, i Dioscuri, la Vittoria, con la Pace e I Abbondanza che l'accompagnano. Tavole di lapislazzuli e di diaspro.
   5. Sala di Apollo. Apollo accoglie Cosimo I appoggiato alla clava d'Ercole e presentatogli dalla Moria e dalla Virtù. Il dipinto, lasciato incompiuto da Pietro da Cortona, fu terminato ila Ciro Ferri.
   0. Sala di Venere. Allegoria del trionfo della Ragione sul Piacere, Minerva toglie a Venere il giovane Cosimo le lo conduce ad Ercole; nelle lunette otto uomini celebri dell'Antichità; nella prima parete Ferdinando I e Cosimo 11; nella seconda Leone X e Clemente VII; nella terza Ferdinando II e Cosimo III; nella quarta Cosimo I e suo figlio Francesco. Due tavole di marmo Porto-venere, ed un'altra circondante un ovale di plasma dì smeraldo.
   Tornando nella prima sala (de\V Iliade) si entra nella
   IT Stanza dell'educazione di Giove, con dipinto nella vòlta del Catanì raffigurante l'educazione di Giove.
   8. Sala della Stufa. Gabinetto elegante con fi'cschi nelle paret di Pietro da Cortona, raffiguranti le quattro età dell'uomo: infanzia, giovinezza, virilità e vecchiezza e le quattro età del mondo: l'età dell'oro, dell'argento, del rame e del ferro. Ammiratisi nella sala due statue in bronzo di Caino e di Abele, modellate dal compianto Duprò e fuse nel 1849 da Clemente Papi ; quattro antiche statuette in marmo ; ed una rara e bella colonna di granito orientale con suvvi un vaso ili porcellana col ritratto di Napoleone I.
   9. Stanza da bagno. Costruita su disegno dell'architetto Cacialli, con ornati in stucco del Marinelli. Quattro colonne di verde antico e quattro antiche staine marmoree; tavolini ili legno petrefatto e pavimento moderno.
   10. Sala d'Ulisse. Con freschi nella vòlta rappresentanti il lìitnrnn d'Ulisse ad Itaca (vale a dire del granduca Ferdinando III a Firenze), di Gasparo Martellili!.
   11. Sfila di Prometeo. Con dipinto nella vòlta Prometeo che rapisce il fuoco celeste, del Coligiinn. Nel centro della sala, bella tavola in musaico eseguila nella fabbrica granducale per l'Esposizione di Londra del 1851, ma non