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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   120 l'arte Terza — Italia Centrale
   da Eleonora di Toledo moglie di Cosimo I, ai Gesuiti, i quali commisero all'Ammainialo la riedificazione dell'oratorio m una chiesa. Egli lo rifece in stile barocco, e noti solo fece, le spese, del suo, ma lasciò in giunta tutto l'aver suo ai Gesuiti, mediante una rendita vitalizia per un cerio numero d'anni, quanti faceva conto di viverne ancora, l'assali gli anni presunti e non essendo morto, si trovò al verde e ricorse ai Gesuiti, i quali fecero orecchio da mercante, donde il dettato:
   Fé' come l'Ammannato A cui mancò la rota e crebbe il Italo.
   Ei fu però seppellito in uu con la moglie Laura Battiferri in codesta chiesa, ove nel 15110 fu nascosto il cadavere del duca Alessandro assassinalo da Lorenzmo.
   Per alcune difficoltà insorte, la chiesa non fu ultimata che nel 1001 dall'architetto Parigi ; e d'allora in noi non fu ampliato che il convento, clic fu dei Padri delle Scuole Pie e in cui trovinisi ora le Scuole superiori della città. La facciata fu rifatta nel 1.842 a spese del cav. Michele Ginn-lini. Neil interno le grandi statue degli Apostoli, in stucco, sono opera del ('.alenili : le pitture dei migliori decadenti, Curradi, Allori, Ligozzi, ecc.
   San .Iacopo ili Bipoli. — In via della Scala, cosi detto dal monastero fondato nel secolo XIII, dal B. Giovanni da Salerno in Pian ili Bipoli, alcune, monache del quale furono trasferite in questo incominciato nel 1202, e quivi rimasero finché il granduca Pietro Leopoldo fece ridurre il fabbricato nella presente sua forma dall'architetto Salvetti, dandolo in custodia alle signore Montalve che vi aprirono uu educandato per le. fanciulle di ci vii condizione. Da qualche anno venne ridotto a caserma del Genio.
   Nella lunetta sopra la porta esterna della chiesa ve.desi la Madonna adorata dai Santi Jacopo e Domenico, di Luca della Robbia.
   I cimelii di codesta chiesa furono trasportati insieme all'educandato delle Montalve. nel Conservatorio delle Quiete, a nord della stazione di Rifredi.
   Gesù Pellegrino o Compagnia dei Pretoni. — In via S;in Gallo, vi fu celebrata la prima messa con molta solennità, il 1° agosto del 131% dal vescovo di Firenze, e serviva di ricovero ai preti secolari clic giungevano precariamente a Firenze.
   Nel secolo XVI fu ridotta su disegno del Desio. I freschi delle pareti e il quadro dell'aliare sono di Giovanni Bahlurei detto II Cosci (1500). La chiosa del Gesù va rinomala principalmente per la sepoltura di quel capo ameno del pievano Arlotto, su cui leggesi il ben noto e lepido cpilafio :
   Questa Sepoltura il Piovano Arlotto La fece fare — per sò — e.per chi ci vuole entrare Morì (ti xxiv febbraio — mccccxxxxiv.
   Santa Lucia ile.' Magnili detta delle Ilo vinate. In via de' Bardi, ebbe, il primo nome ile Magnoli da Magnolo, figliuolo di niesser IJguccione della Pressa, il quale condusse a compimento l'opera incominciata dal padre innanzi il 1078. Il secondo nome delle Rovinate, le venne, dalle rovine reiteratamente avvenute all'intorno per gli scoscendimenti del poggio in fèccia. La chiesa fu poi molto abbellita, segnatamente nel 1732. La porta elegante conserva una lunetta di terra invetriata dei Della Robbia, rappresentante Sonta Lucia fra due Angeli.
   Nell'inferno: ò una cappelletti! somigliantissima alla Santa Casa di Loreto, in cui si venera l'antica Immagine di Maria, donata a treiitatrò sacerdoti fiorentini che recarousi, nel 1002, in pellegrinaggio a Loreto.
   Contiene: Santa Lucia, del XV secolo, forse di l'escilo; VÀiiMHìwmne, quadro di Cristoforo Allori ; la Disputa sulla Trinità, copia da Andrea del Sarto di 0. Vannini ; il Padre Eterno, tavola di Jaeoni, e la Madonna con alcuni Santi, di Jacopo da Empoli.
   La Calza. — Presso porta Romana, già San Pier Gìittolini, cosi delta dalla cocolla ilei suoi frati soniigliantead una calza, fu fondata nel 1323 dai Cavalieri di Gerusalemme. Nel 1302 fu data ai Gesuiti e chiamala San Giusto della Calza. Furon soppressi nel 1088 da Clemente IX, c il loro convento è ora un seminario.
   Dietro l'aitar maggiore della cappella si ammira una Crocifissione, coi Sunti Gerolamo, Ermiccsco, Giovanni Battista, il beato Colombini da Siena e Santa Moria Maddalena appiè della Croce: opera eclettica, alcune figure sono pr.ru-ginesche, altre ricordano la maniera di Andrea del Castagno. Nel refettorio, tm Cenacolo, del Franciabigio.
   PALAZZI PUBBLICI
   Come di chiese, abbonda Firenze di palazzi monumentali e storici, pubblici e privati; diamo i cenni essenziali dei più importatiti.
   Palazzo \ecchin o della Siporta (fig. 57). — Fu edificato per sede del Gonfaloniere e dei Priori della Repubblica e cominciato nel 1200 da Arnolfo di Lapo, il quale fu inceppato per la grandezza e la forma del palazzo dalia deliberazione presa dai Guelfi, allora al potere, elle non
   si occupasse il terreno già occupato dalle distrutte case degli liberti ghibellini
   1 inerii rettangolari cran propri! dei Guelfi e i forcuti sulla torre furono aggiunti in seguito quando i Ghibellini afferrarono alla lor volta il potere.