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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze
   1-159
   a confessarsi ila lui a condizione che facesse dipingere, fuori sopra la porla laterale dell'Vn-nunziata, lina .Madonna ; non avendo egli slesso clic IO scudi per questo lavoro.
   Andrea acceltò subito la proposta e dipinse questa superba Madonna coi Un intano che stende le braccia al padre putativo, il quale, appoggiato id un sacco pieno di grano, sta leggendo un libro. 1. nn dipinto cosi perfetto per disegno, colorilo, grazia e verità clic Andrea del Saito si ebbe nome di principe dei IVesranli ; solil i però per opera dei copisti.
   Seguono nel chiostro quattordici freschi nelle lunette con soggetti dalla Vira dì San Filippo
   I leni zzi di Bernardin» Porcelli, circa il 1000, i primi tre nella maniera di Andrea, ed alcune lunette di Maiteo Rosselli ed alili.
   Cappella di San Luca o dei Pittori, edificata nel 1501 dallo scultore servita Monlorsoli con freschi del Vasari (San Luca che dipinge la Madonna), del Bronzino ( Trinità), del Pontorino, ( '/«(ferola con Santi nella maniera dì Andrea del Sarto), ecc. Il dipinto nella vòlta è di Luca Giordano, e le statue di 1 losc, David e San Paolo del suddetto Monlorsoli. Le dicci statue sedute in terracotta (dai Profeti delia Sistina in Poma), furono modellale da Monlorsoli, l oggini e aliti,,
   II Crocifisso ili legno nella sagrestia è di Antonio da Sangalli). — In qnesla cappella (in cui adunava» i ¦ membri dell'Accademia di S. Luca) sun seppelliti Jacopo Ponlonno, li nuiahigio, Benvenuto Gelimi (nel mezzo) e Lorenzo liartolini.
   Coppella del Capitolo, edificala nel PÌSO a -pese dei Maciughi ; vi si ammira la pietra lombale ili uno di questi (inulto nel 13.S8) mentre il resto fu poi decorato alla moderna d'un grazioso barocco.
   Santa felicita. —- Appiè del punii: Vecchio, idlr'Arno e prossima al palazzo l'itti, ili fondazione antichissima, si che la si fa risalire persino al 117 dell'Ora nostra. Fu ridotta alla sua forma I rosette dall'archi letto Ferdinando Uulper! nel 1730. Il loggiato fu costruito nel 1304 dal Vani per sostenere il corridoio che da palazzo Vecchio conduce a palazzo Pitti.
   Vedonsi sotlo il loggiato il monumento a llur-duccio Chierkhini, morto nel 1417; quello del cardinal De Possi ili Raffaele da Montelupo e quello di Angelica Paladini, scolpilo da Agostino Lhigiardhiì e compiuto da Antonio Novelli
   Nell'interno son da vedere, nella cappella ('.apponi (a rchitetUira di lirnnellescln) presso la porla, un Deposto di Croce, del Poi:tornio, del quale sono anche tre degli Evangelisti nella cupoletla; sotto Porgano un Crocifìsso di Andrea Ferrucci; nel primo a sinistra P/torn/fl, del Poccetti (100:2); nel quarto a destra la Madre, dei Maccabei, di Antonio Ciseri (1803). Nella cappella maggiore, architettata dal Pigoli, la llisurre-zione, del Tempesti, e la Natività, di Santi di
   l'ilo. Davanti l'aitar maggiore la sepoltura dei Guicciardini e quindi dell'insigne storico.
   Nella Sagrestia, costruita nel 1302 ed ampliata nel I 170, sono degne di nota: Saniti Pentita su tavola, ili Neri di Picei, attribuita erroneamente allo Spinello ; ['Adorazione dei Magi e una Deposizione, d'autore ignoto del secolo XV* un gran Crocifisso giottesco.
   Nell'andito che conduce dalla canonica alla chiesa si conservano diverse antichi iscrizioni cristiane, greche e Ialine, alcuni fresili! pregevoli della maniera giottesca trasportati sulla stuoia; com'anco in una cappella, a destra, vedesi una Crocifissione, di autore ignoto del secolo XIV iu un con altri freschi del medesimo secolo.
   San l'elice in l'iaz/.a. — Nella via clic va a porla Romana e in vicinanza del palazzo Reale, d'origine ìgnola, ina esistente già, a quel che pare, nel secolo XI, Certo è clic nel 1250 passò ai monaci di Nonantola, a cui succederono, nel I i 13, i Camaldolesi. Il convento fu quindi ceduto, nel 1557, alle monache ili Santo Pietro Martire, che vi rimasero sino al 1818, ni cui furori sopprimi gli Ordini regolari. Nel 1825 il convento fu ridotto per allogarvi le Oblato Domenicano.
   La l'acciaia è del 1457,e delle opere d'arte nel-f interini meritano particola! menzione le seguenti : la Madonna con San Pii Ira c altri Stilili, ili ignoto del secolo XVI ; San Massimo, fresco ili Giovanni da San Giovanni; quadro con ciborio di Neri di Picei, fresco sopì astante di pitture ignoto; la Madonna e San Giacinto, di Jacopo da Empoli; San ilittica chiamato all'apostolato, ili M. Rosselli; San Hocco, Stinta Caterina, Saul'Antonio aliale, di Piero di Cosimo (?).
   San Firenze. — Nella piazza omonima, ove nel 1258 tu decapitatoli cardinal Beccheria di Pavia, abaie dì Vallombrosa, per supposti intrighi contro i Guelfi, allora al potere. Avanzi di un tempio d'Iside, dalla parte del Borgo ilei Greci, furono dissotterrati presso qnesla chiesa, ora oratorio, ili cui s'ignora l'origine primitiva; cerio é sellatilo ch'essa esisteva già nel 1220 e fu una delle parrocchie della città.
   Il 5 aprile 1010 fu minta ai l'adii Filippini, per i quali fu innalzato un Oratorio su disegno del Silvani, e il 28 maggio 1048, fu posta la prima pietra della chiesa attigua, vale a dire ili quella sul canto ili via ilcll'Aiiguillara.
   Giuliano Serragli, irrotto in quell'anno, legò il suo avere per ranipliazione della chiesa e del convento, su disegno di Pietro da Cortona; d quale disegno essendo riuscito troppo grandioso, fu risoluto di ridurre ad orator io la chiesa primitiva e di tal guisa l'oratorio, incominciato dal Silvani, fu ampliato e in mezzo ali una e all'altra chiesa fu situato it convento.
   Durante la breve sosta della capitale in Firenze, il Ministero dell'Istruzione Pubblica ebbe la sua sede iu San Firenze: ora vi sono i tribunali.