Firenze
addensate in si piccolo spaziti. 1*61 tutti i ritratti clic vi abbondano uno ve n'ha che i! Vasari raccomanda particola emerite all'alleiti ione del lo spettatore, (lucilo del celebre Pico dello Virandola, rassoifliptattissiniì», al dire di esso Vasari.......
lutto in quest'opera respira si fattauwiile la divozione, la speranza, la tede the lo si può porre a lato alle più squisite produzioni della pittura mistica j> (Ilio, Art Chrelien).
In cndesla cappella ammirasi anche un bellissimo Tabernacolo in marmo ili gusto squisito e di esecuzione lidissima di .Mimi da Fiesole (I IMI ); il rilievo rappreseuln anch'esso la storia del calice narrala dal \ Ulani.
Nella festa di San Firenze del I230 itti vecchio sacerdote di nome, Ugnccionr del ronvcnlo di >.1111 'Ambrogio, dopo aver detto messa e consacrala l'ostia, dimenticò di ripulire il calice e trovò d di seguente ch'era avvenuto il miracolo della transustanziazione e clic il calice conteneva vivo sangue compresso ed incarnalo. Ciò mise a rn more il vescovo, il riero e Iella la città ; il sangue fu travasalo dal calice in un'ampolla di cristallo che fu poi sempre espusla alla venerazione dei credenti. K il caso ili esclamar qui : Crediti •In due tu Ipclla !
— È dacché abbiam parlalo di Giudei soggiungeremo che a nord della chiesa di Sanl'Ainbriiirio, culi ingresso in via Faririi, sorge la bella nuova Sinrtgoga o Tempio Israelitico (ligg. a
cui si accede ila ovest n via Farmi. F. di siile orientale con cupola cospicua; fu costrutta dal 1871 al 18S2 ed ha un interno capace di quattromila persone.
Santi \,iiistuli — A destra, in piazza del limili e prossima all'Arno, basilica fondata, scornilo l'apocrifa iscrizione nella facciala, da Carlo .Magno nell'WJ dopo il suo ritorno da 1 Ionia; certo è però clic la basilica esisteva già prima del liKK). \(ferinano gli storici che essa fu ima di quelle poste fuori del primo cerchio delleuiura; ma fli archeologi,argomentando dal suo carattere architettonico, non la credono tanto antica. Fu molto ammirata e studiala dal Brniiellesrhi, il quale, secondo narra ii Vasari, 111® isdegnò tallir! nella costruzione delle chiese di San Lorenzo e di Salilo Spirilo.
La Mia struttura 6 cospicua per proporzioni inulto armoniche, parsimonia negli ornali e semplicità elegante.
La piatila è di figura rettangolare, divisa in tre navale con una tribuna ben proporzionata. Sette amine, formale di mezzo tondo] osorreiteda olio colonne d'ordine corinzio composte di pezzi di verde di Pialo a sezione cilindrica, separano la navata di mezzo dalle due laterali. I restauri, a cui andò sottoposta invaili tempi, ne .sciuparono la bellezza primitiva, cambiando, con danno ilei l'euritmia della fabbrica, la forma allungala delle finestre in quella clic vedesi al m'escute.
Le opere d'arte principali nell'interno sono: un Viihcrnmvlo in terra inveì vinta, di cui cosi parla il Iliouell'AH6'ftrf/ifc « llavvi nella piccola chiesa romana dei Santi Apostoli un tabernacolo di Itti gusto cosi squisito tanto pel disegno generale quanto pei particolari dell'ornato die ò impossibile non vedervi un'opera ed una delle migliori opere ili Luca della Bobina ». Da altn è forse meglio attribuito ad Andrea della Bohbia.
L'arca ìnarincrea che racchiude le ceneri di Donalo Accirtjituli k opera del l'i.Ti ; il monumento di Oddo Allovilì fu scolpilo nel 1507, da Benedetto ila Bovezzano e quello di Ilimlo Alt®-vili, nel 1570,dall \nnuannato. Una pala d'altaio rappresentante la Concezione è opera pregievn-lissinia del Vasari. Solivi infine alcune tavole ili maniera giottesca,
SS. Annunziata (sulla piazza omonima). — L'origine di questa basilica risale al 1250, nel (piai tempo era un povero oratorio dei Servili, o Servi di Maria, di cui I Ordine, istituito liei 123.') ila sette il ivo ti Fiorentini, aveva stanza nel convento ili monte Senario. Accresciuta la chiesa primitiva per le ricche donazioni ili molli cittadini, divenne, se non una delle più belle, certamente una delle chiese più ricche di Firenze.
Im.hksso. — Dal bel loggiato esterno edificato da Giovanni Caccini. a spese della famiglia l'ucci, sn disegno di Anlonio da Sangallo, a cui appartiene l'arcala del eentro, si accede per la porta ili mezzo, con ini musaico dellM/i/if/iuiV/s/flne, di David Ghiiìanilajo (150!)), nel Chiostrino dei voli, cavedio rettangolare, con arcate, chiuse dal 1833, da grandi vetriere, per preservare dalle intemperie i freschi ih Ila Vita di San Filippo De ni zzi, fondatore dell'Ordii* dei Serviti, la più parte di Andrea del Sarto o ili suoi scolari.
Dipinti nelle hwi iti-;. •— A destra entrando vedesi IVIwOTisiojie del Bosso (1517) che nell'apostolo S. Giacomo ritrasse il poeta faceto Francesco Bcrni ; la Visitazione, del l'ontormo (1510);
10 Sposalizio della Vergine, ili Francesco di Cri-slofano detto il Franciabigio (1513). Questo dipinto fu guasto ut più parli dal pittore stesso, adirato per averlo i frati scoperto alla sua uni: saputa in occasione di una festa. È pur sempre
11 suo capolavoro.
A sinistra : Adorazione dei l'astori, del Bal-dovinetti, maestro del Gliirlandajo (1100) e fife» slizione di S. !¦ itippo Ile/tizzi (fondatore dei Servili, nato a Firenze nel 1233), di Cosimo l'iossclli (1170), rimasta incompiuta.
Seguono cinque famosi dipinti tutti di mano di Andrea del Sarto. Minaccialo dalla concorrenza del Franciabigio, ei li esegui ciascuno per soli IO scudi e gli incoili ii tri?} nel 150'.) quando conlava appena 21 anno. Codesti treschi attestano (tinnito andasse \udrea debitore alle opere del V ilici e di I ra Bartolomeo. Percorriamoli rapidamente, clic ben sei meritano.