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l'arte Terza — Italia Centrale
1. San Pietro che fa Velemosina ai poveri, attribuito del pari a Masaccio.
8. San Pietro e San Giovanni in olio di guarire gli infermi, attribuito dal \ asari a Masaccio.
9. Nell'attigua parete la lìisurrezione del fanciullo, di cui una parte fu ultimata più tardi, al dir del Vasari, da f iitMuo lappi, e San Pietro in cattedra, ascritto dal Vasari a Masaccio.
10. Nella parete dirimpetto: San Pietro davanti il Proconsole c sua successiva Crocifissione, di Filippino Lippi, il quale dipinse anche San Paulo che consola San Pietro in carcere, capolavoro di semplicità grandiosa, e San Pietro liberalo dal carcere.
n Quasi tutte le teste di questi freschi, osserva il celebre compianto 'faine, sono ritraili e si conoscono i nomi dei ritrattati : Éfirlolo di Angiolini Angioli, Granacci, Soderini, Pulci, Pollajnolo, Hollkclli, Lippi stesso l'autor del dipinto, di guisa che esso dipinto par abbia proso tutto l'esser suo dalla vita circostante ».
Masaccio inori a 27 anni ed è sepolto, al pari del suo maestro Masolitio, in questa chiesa da essi illustrata: cosi il pittore Poceetti, gli architetti Manetti e Foggi ni
Nel coro della chiesa ammirasi il bel monumento per lìeuedellu da llovezzano (1513) destinalo a quel buon gonfaloniere Pier Soderini reso immortale dal uolissiniu epigramma di Machiavelli ;
l.a nulle che mori Pier Soderini L'alma u'amló dell'inferno alla bocca; K Stato le gridò : Anima sciocca, Clic inferno? va nel limbo dei ltai::liiti: : (1).
Dirimpetto alla cappella Brancacci e la Cappella Corsini che appartiene al periodo della decadenza F'arcliitcUura è del Silvani; la tomba di Sant'Andrea Corsini, vescovo di Fiesole, con tre rilievi in marmo delia sua vita del Foggini e i freschi della vòlta di Luca Giordano.
Nella Sagrestia meritano particola!' menzione i freschi scoperti nelle pareli delta Cappella Serragli ora Corsini, coperti di bianco quando fu, secondo il credere degli antichi, restaurata. Godesti freschi che altriimisconsi a Spinello Aretino o ad alcun altro dei giotteschi, furono liberati dal bianco che li copriva nel 1858 e rappresentano Storie delle Vile dei Santi Cecilia, Valeriano, Tibunio ed Urbano.
Dalla sagrestia si passa nel Chiostro del convento con un fresco eccellente della Madonna col Bambino in trono. i Santi Giovanni Evangelista, Antonio l'Eremita, Maria Maddalena e 1111 altro santo, e sotto due donatori ni ginocchiu, uno
armato, l'altro una monaca, fresco attribuito dal Burckhardt e da Growe e Gavalcasellea Giovanni da Milano, aiuto di Taddeo Gaddi
Nel secondo chiostro una Pietà, firmata Iliero-ninius de lirixia 1501, ò interessarne come lavoro ili un raro artista, il carmelitana bresciano Girolamo d'Antonio.
NeV'cx-lte.fellorio una Cena incominciata dal Vasari ed ulluiiala ila Alessandro Allori. Del Vasari 6 anche un buon dipinto nella quarta cappella, a destra della chiesa, rappresentante il Crocifisso con Maria e Maddalena.
Tra gli altri quadri sugli altari non son privi di inorilo i segueiili: Cristo e il Centurione, di di G . 91 l'ultori ; VAnnunziazione, di B. Porcelli ; l'Adorazione dei Magi, di Gregorio Pagani; la Visitazione, di Aurelio homi ; il Martirio di San Jacopo, di Lorenzo Lippi, autore, sotlo 1 anagramma ili l'orione Zipoli, dell'aureo poema bernesco : Il Mahnantilc riacquistalo.
Sa ut' \iuluo(jio. — Sulla piazza omonima ; vuoisi fondata codesta chiesa sin dal 580, ma non vi hanno documenti che lo provino. Certo è però clic esisteva sin dal 1001 iu un coll'anticn soppresso monastero di monache benedettine.
1 vaiii restauri falli in \arii tempi alla chiesa lasciarono poche traccio della primitiva ed ebbe la forma presente nel 1710 dall'architetto G. I!. Foggini. 1 freschi furono eseguili nel 1810 da Luigi Ademollo, il quale dipinse anche la facciata nel 1833, rappresentandovi la Sconfina dell'esercito condotto nel 405 da fkdugusio, re dei Goti, eontro Firenze: di recente la facciala fu rifatta alla peggio.
Neil intorno ineritami menzione i seguenti di-pinti : nel primo altare, a destra: Sani'Antonio, San Nicola e l'arcangelo fìaffaeh con Tobia, di Balfaillino del Garbo; nel secondo, la Madonna eon San Pietro eSant'Andrea, di Angelo Gaddi (?); nel terzo, Deposizione dalla Croce, fresco della scuoia di Giotto.
A sinistra dell'abside principale nella cosidella Cappella del Miracolo, il capolavoro di Cosimo Rosselli (1480), rappresentante la Processione del ealicc miracoloso.
i< Questo fresco veramente maraviglioso rappresenta la Traslazione di un calice miracoloso al palazzo episcopale e contiene gruppi che non sarebbero indegni del pennello di Raffaello, tanto vi ha di purità nelle forme e di espressione nei volli, lanlo gusto vi regna nella disposizione generale e nel modo di trattare tutte le parti accessorie. Il solo appunto clic si possa fare a questo capolavoro quello si ò che troppe son le bellezze
(1) Sotto il Soderini la Repubblica ricuperò un'indipendenza transitoria. Ma nel 1512 ci fu deposto per gli intrighi de' suoi nemici, e morì a Roma nel 1522 ; i Medici furono richiamati, e, dopo una serie di lotte e ili perfidie, un decreto imperiale diede, nel 1531, all'abbietto e dissoluto mulatto Alessandro, che possedeva già il potere assoluto, il titolo di Duca di Firenze.