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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Terza Italia Centrale
   furono disegnali (la Gian Bologna e fusi da l'orli-giani, del (inule sono anche i Ire liei li angeli di bronzo e i due candelabri, del pari clic i rabeschi sull'allare.
   Nella parte sinislif della navala longitudinale fra i! secondo e il terzo altare son due iscrizioni clic indicano la sepollttradei due celebri aulici di I oreuzo de' Siedici Angelo Poliz-iauo,
   l'oliltauus in hoc tumulo yiccl
   Angelus zimini qui cajiul ci l ll'flins rrs «oro Ires Imbuii.
   e (luminili l'ìco dei rotili della Mirandola :
   lahnnnt» j l.vZ lite Mirundultl c    Sepolto con lui è il poeta e seguace appassionato del Savonarola Girolamo Ren i vien i, morto nel 1512;
   U'croniuius licitivi nvs ne tltsiui.clus post modem heux ossa separet quorum aniuias in vita conjnnxil umor, hic humo supposi! i ì'On i curavit.
   Una lapide sotto il jmlpito copre la tomba della famiglia Capi di cui fu pel Nicolò reso immortale dal romanzo Nicolò de' Lapi di Massimo d'Azeglio.
   Comknto ni San Makco, accanto alla chiesa a destra, dello, dal 1 Stili, Museo Fiorentino di San Marco a cagione dei celebri ammirabili freschi di Fra Giovanni Angelico da Fiesole, di Domenico Glurlandajo, di Fra Bartolomeo, di Sogliaui, ecc.
   Nel Chiostro di Sant'Antonino (le cui lunette furori dipinie dal Porcelli, da Matteo Rosselli e ila altri artisti secondari) cinque pitture appartengono all'Angelico, almeno nelle principali figure : cioè il tabernacolo e le lunelle ogivali sopra le quattro portc(notcvolc parlieoIarmeiite.il Cristo pellegrino espilato dai due monaci, sulla parte dell'antica Foresteria).
   Nel Refettorio Grande «.ammirasi uu fresco (allo 5 metri e largo 8) di Giovanni Antonio Sogliaui, allievo di Lorenzo di Credi, rappresentante la Nutrizione miracolosa dei frati mercé le preghiere di San Domenico. Sopra, il Crocefisso, fra San Giovanili e Maria con a lato un domenicano e mia domenicana, di Fra Bartolomeo. Iu questa sala fu collocato il labernaculo iu marmo (1433, di Jacopo da Sctlignano), già dei Unaiofi e Rigattieri al vecchio Mercato, dove inquadrava una pittura dell'Angelico, ora alla Galleria degli Ullìzi.
   Nell'antico Capitolo la celebre, niaravigliosa Crocifissione del Beato Angelico. A destra della Croce dì Cristo, fra quelle dei due Ladroni, stanno le tre Marie, San Giovanni Evangelista, San Giovanili Battista, San Marco, San Lorenzo, San Cosmi e San Damiano; e a sinistra San Domenico, Sant'Ambrogio, San Gerolamo,Sant'Agostino, San Francesco, San Benedetto, San Ber-
   nardo, San Romualdo, San Bernardino, San Pietro Mai'tire, San Tommaso d'Aquino, quest'nllnno col soledipiutu sul petto, i E mi lamento doglioso dell intiera Chiesa, dice il ledcsco Burckhardt nel suo Cicerone, quivi adunala a piò della Croce e personificala da suoi grandi Dottori e fondatori di Ordini religiosi. Finché sarà iu onor la pittura, codeste figure saranno ammirale per l'intensità impareggiabile dell'espressione; i contrasti della divozione, del dolore, del sentimento convulso,
   della pacata commozione interiore..... uou l'unni
   mai più iimemosumculc combinali per l'elicilo generale».
   Il dipinto grandioso è circondalo ila un orlo a rabeschi in cui coiilciigonsi santi patriarchi, sibille e profeti e disotto 17 busti dipinti ili Domenicani fra l'ili Giordano Urtino, Raimondo Lutto, Ali/erto Manno: i noni furono iu seguilo cambiali in parie L'uscio a Sinistra della scala iulro-duce nel Piccalo Refettorio iu cui è un gran fresco deWUltima Cena, di Domenico Ghirlandaio, una replica ina non cosi bella ili quello in Ognissanti.
   Superata la scala si perviene al Corridoio Superiore ov'era l'aulico Ihriiiituiiu dei frali, ut cui aproili 42 celle, alcune delle quali famose per essere siale occupale da Fra Angelico, Fra Rarlolomco, Savonarola, Cosimo de' Medici ed altri, e tulle ni un co' corridori, ornale di freschi in numero di 52; in gran parie di Ira Angelico da Fiesole. Iu cima alla scala dirimpello alla porla vedesi di lui uu'Anniinziitziime e, dietro la porla, il Crocefisso con San Domenico.
   Andremmo troppo per le lunghe se lugliessimo qui a descrivere i freschi di tutte le celle e vogliamo ne basti ci la re ì seguenti ; Nella cella (N. [)) Aiiiiunziazionc con San Pietro Martire; (ti) Trasfigurazione e, quasi dirimpetto, nel corridoio, magnifico fresco di Fra Angelico raffigurante la Madonna in trono con olio Sun li ; (0) Incoronazione della Vergine, la quale s'inchina con le braccia incrociale sul petto, piena d'ineffabile felicità, davanti al suo di viri Figliuolo, il i.po più perfetto di una personalità divina che abbia mai dipinto Fra Angelico; da destra a sinistra i Santi l'itolo, Tommaso d'Aquino, Benedetto, Domenico, p'rnncesco, Pietro Martire, tutti in adorazione ; (12) il eosidetlo Oratorio del Savonarola, col suo ritratto a olio di Fra Bartolomeo, trasportatovi nel 1807 e busto in bronzo dello slesso Savonarola sopra un rilievo eseguilo nel 1873 dal Dupré; maschera di Girolamo Itenivieiii, modellala nel 1808 dall'aulodidaltico Bastianini nello stile del secolo XV; a sinistra, busto iu terracotta del Savonarola ; (13) il cosidetto Studio del Savonarola eoli un suo manoscritto di prediche del 148'J, tre Indiati ed una Bibbia da lui annotata, con uu suo piccolo crocifisso in legno scolpito, dicono di Bardili da Montelupo ; rosario del Savonarola e suo sedile con lo stemma della sua famiglia;