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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   120 l'arte Terza
   — Italia Centrale
   sormontala ila nn elmo di forma classica, f gen-tilmcnlc reclinata; il gomito del braccio sinistro «v appoggiato ad un cofanetto sul giuoccliio della statua e l'indice della mano corrispondente sta sulle labbra iu medila/ione profonda; le gambe
   'igj 40. — Firenze : Bassorilievo di Donatello, ili San Lorenzo.
   incrociate indicano perfetto riposo; e il braccio destro, con la mano rivolta si appoggia alla coscia con perfetta naturalezza. La flessione del corpo I cosi plastica e naturale e così perfetta la verità anatomica dell'intiero che l'assembra la vita congelata subitaneamente in marmo : l /ras tìuccnl de marmorc vullus.
   Dirimpetto all'altare è una Madonna eoi Bambino, anch'essa del Buonarroti, e conte molte delle
   sue staine non è lavorato a perfezione, anche per difetto del marino, eppure c una delle migliori Madonne che siano slate scolpite. Da un lato San Cosmo, del Moutorsoli e dall'altro San Damiano, del Monlehtpo.
   Le scale della Sagrestia Nuova conducono anche
   alla Cappella Medicea, edificata quale mausoleo dal granduca Ferdinando I, il secondogenito fra i figli sopravvissuti di Cosi tuo I e successore ili suo fratello Francesco 1. Èli cominciata nel 1G10 ed è coperta intieramente di marmi preziosi e di lavori in piefra dura con gli stemmi delle principali città toscane per decorazione. Si veggono in giro i cenotafii granitici dei Medici e i soli che hanno statue sono : quello di Ferdinando (morto nel 1G08) e quello di Cosimo II (morto nel 1020): ( ut te e due fuse nell'officina di Pietro Tacca.
   Nel Chmlro, a cui si accede dalla navata sinistra presso il pulpito, vedesi immediatamente, a destra, il monumento con la statua se-diita dello storico/Wo Ciovio, vescovo di N'ocera, morto nei 11552, opera di Francesco da Sangalli». Il chiostro era anticamente il ricettacolo dei gatti smarriti ed anche ora chiunque vuol disfarsi del suo gatto ve lo porta, e lo abbandona con la certezza che sarà nuotilo.
   Una scala vicina conduce alla celebre llibliolcea l.an-remianu, di cui tratteremo a suo luov;o.
   Sìmi «arco (fìg. -19). — Papa Eugenio 1\ erasi lasciato indurre dai Medici a cedere ai Domenicani di Fiesole clic avevano la chiesuola di San Giorgio sulla sponda sinistra dell'Arno — il convento di San Marco appartenente dal 1250 ai Silvestrini, ramo dei Vallombrosiarii. Nel 1430 ì Domenicani presero solenne possesso di San Marco. Cosimo de' Medici fece, con la partecipazione del Comune, rifar la chiesa e il convento da Michelozzo, spendendovi 30 nula ducali, e provvedendo anche al mantenimento dei monaci, fra i quali si ritirava talvolta: il convento fn compiuto nel 1451 e la chiesa fu consacrata, alla presenza di papa Eugenio, nel 1442.
   Nel 1438 Fra Giovanni Angelico da Fiesole, il pittore della bellezza spirituale e della purità religiosa, incominciò a dipingere pel convento. Cliiamavasi in origine Guido di Pietro, era entrato a 20 anni nell'Ordine in San Domenico dì Fiesole, donde trasmigrò a 50 anni, con gli altri monaci in San Marco di Firenze. Nel 1500 vi entrò anche Fra Bartolomeo e, nel 1482, il