120
l'arte Terza — Italia Centrale
alcun poco riverentemente e colle braccia raccolte al seno riceve dal Figlio la corona Pi sotto presso i gradini del Irono, stanilo in ginocchio due Angeli per parte con lo sguardo rivolto al Salvatore e alta Madonna tenendo ciascuno con le mani un
vaso di fiori. La soave amorevolezza di cui è improntato il movimento e l'espressione del Redentore, nonché l'umiltà profonda trasfusa nel volto della Vergine sono prova novella del gran valore di Giotto ».
Vi sono inoltre diversi altri dipinti pregevoli dei secoliXIV eXV; un bel 6Wi/m>«/<)WodiMino da Fiesole, già nella chiesa delle Murate, ed un bel rilievo rappresentante la Vergine e i! Bambino, con Angeli, scuola di Donatello. Sull'altare, Madonna in gloria fra due santi, di Andrea Della Robbia, e sopra l'uscio, a sinistra entrando, Cristo e due angeli, dei Della Robbia.
2. Sagrestia, edificata dai Pciìizzi nel scrolli XIV ricca di impilili e della scuola ili Giotto. La parete sud é ornata di freschi, attribuiti a Nicolò di Piero Cerini e ad altri, i ipiali rappresentano il Salvatore, elle porla la croce, la sua- Crocifissione, Bisurrezione ed Ascensione. Belle intarsiatine di Giovanni di Michele (1440).
ii. Cappella /'[interini, separata dal corpo della sagrestia da una cancellata in ferro lavorata stupendamente, è coperta intieramente di freschi attribuiti ora generalmente a Giovanili da Milano, il comasco Johannes pictov de Kaverzajo (Lilia), allievo di Taddeo Caddi. Codesti freschi rappresentano soggetti derivali dalla vita della Yergine e di Santa Maria Maddalena, la Natìvila., la Presentazione al Tempio, il Matrimonio della Vergine, la Salutazione, ecc., ripetizione ad un dipresso dei dipinti della cappella Raroncelli. Fra uu fresco di uno dei compartimenti inferiori, rappresentante il Sogno di nn mercante vi Marsiglia, il pittore ha introdotto parecchi ritratti. Nella curva dell'arco, mezze figure dei dodici Apostoli, e, sui pilastri, quattro santi francescani.
L'ancona della Vergine col Bambino circondala da Santi, sull'altare, è anche probabilmente di Giovanni da Milano o di Agnolo Gaddi. La sagrestia contiene inoltre due crocifissi stupendamente dipinti che portavausi in giro nelle processioni ed un grande Crocifìssone attrihuitoaMargaritouc. Sono anche degne di nota la bella intarsiatura dell'uscio, i sacri libri alluminati e la bella vòlta di legname colorato.
CuiosTiio. — Appartenente ancora alla fabbrica ili Arnolfo, con avanzi di freschi del secolo XIV e varii monumenti : di Castone della Torre, della grande famiglia milanese, patriarca d'Arpiilcja, morto nel 1317, atlribuito ai senesi Agostino ed Agnolo, con statua giacente e rilievi nel sarcofago ; ili Giuseppe Pelli, di Carradori (1814); del compianto Giuseppe La Farina, morto nel 1863, con l'iscrizione : Soldato, Poeta, Isto-vico; sostegno dell'italica gloria, e con un Genio piangente sopra un leone , a Girolamo Segato, con medaglione del Bartolini; al Cristofort, inventore del pianoforte ; al poeta Passanti, del Costoli; al pittore Sabatelli, del Santarelli.
Nell'interno del chiostro trovasi la Cappella dei Pazzi (fig. 36), splendida creazione di Filippo
Fig. 3S. — Firenze: Statua di San Luca, in Or San Michele (da l'olografia di Buttai).