Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (138/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (138/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   120
   l'arte Terza — Italia Centrale
   «inslriara e. trasportata nella eappella della Fortezza da Passo, fii rimessa al posto, con grandi feste, in Santa Croce nel giugno del 1 Hr>'.).
   Altre analoghe tavole, di bronzo furono poste, in Santa Croce alla memoria di Vittorio Emanuele, di Napoleone III, di Cari baldi, di Mazzini, di Preti ino Bicasiili- ima legge ha autorizzato la tumulazione di Ubaldino Peruzzi, l'illustre sindaco di Firenze, nella successiva
   9. Cappella Peruzzi, celebre anch'essa pei freschi di Giotto, dei quali cosi vengono ragionando i precitati signori Crovve e Cavalcasene. : « Fin dai primordii della fondazione, di Santa Croce avvenuta il li maggio IS'.M, molte famiglie di Firenze, concorsero a gara nel promuoverne il compimento ed i Peruzzi sono tra quelli che a proprie spese eressero una cappella che fu ila Giotto ornata di dipinti. La pietà di codesta famiglia verso la Chiesa in generale, l'amore dell'arte non scemò punto cogli anni....... Leggiamo
   infatti nella cappella la iscrizione, la quale dice clic Bartolomeo di Simon Peruzzi restaurare fceit A. I). MCCCXI Fcquestofu, probabilmente, come narra Cesare. Guasti 1 anno in cui l'ignobile pennello dell'imbianchino passò sovra le pareti che il pennelli) di Giotto aveva colorite colle, Storie della vita di Giovanni il l'recitrsorecàì Giovanni PBmmjcHsta,
   ii Nel 1841, tolto il bianco che copriva le pitture, venne in prima ridonato alla luce ii quadro della Danza di Salame, più tardi quello dell'As-sunzionc in Cielo, dell 'Evangelista e, nel 1803, le rimanenti Storie. Questi dipinti, quantunque in parte mutilati, ed iu parte ancora ne sia alterato il colore che ò ii linguaggio più seducente della pittura e del quale Giotto seppe tanto mirabilmente servirsi, pure confermano ognor più la grandiosità dello stile ili lui, l'abilità somma e la forza dell'ingegno novatore dell'artefice che, li condusse ».
   Da un lato della cappella sono i soggetti ri-sguanlanti la Vita di San Giovanni Evangelista dipinti quando Giotto era già innanzi con gli anni e dall'altro lato quelli della Vita del battista condotti in gioventù
   Guarda mio verso 1 altare, sul muro a destra, veggonsi rappresentali in tre compartimenti: San Giovanni Evangelista, che scrive il suo vangelo iiell isola di Patino; nel secondo, San Giovanni che risuscita Drnsiana, la quale vedasi di profilo in mezzo al dipìnto alzarsi a sedere sulla bara sulla quale è portata rivolta ali f vangelista che le sta innanzi col braccio steso in atto di operare il prodigio, E una bella e ben conservata composizione e la più parie delle figure liei vani gruppi sono evidentemente ritratti ; nel terzo l'Evangelista sale dal sepolcro al cielo ov'è accolto dal Salvatore e dagli Apostoli. Sulla parte opposta i soggetti, risguardanti tntli il Precursore, sono disposti anch'essi in tre compartimenti.
   Sopra, nella lunetta, Zaccaria rirerc dall'angelo l'annunzio della nascita di un figliuolo; sotto, la Nascita del Pallista, con Elisabetta da un lato e il bambino presentato a Zaccaria dall'altro; e. più sotto ancora, il lìaneheltn in casa d'Erode, il quale, seduto a tavola con due commensali, riceve da un soldato la tesla di San Giovanni. Nel lato
   Siili vicino all'aliare Salame presenta in un piatto a testa ad Erodiadc.
   Questi bei dipinti dì Giotto fnron trovali poco danneggiali ; i colori son sempre brillanti e riceverono fortunatamente pochi rislauri, trattoli'! le aureole intorno alle teste dei personaggi principali
   10. Cappella Giugni. Comperata non sono molti anni dai Bonaparle, contiene il monumento di Giulia Clarij, moglie di Giuseppe Konaparte, re di Spagna, morta nel 1845, del Pampaloni, e, quello di Carlotta llnnnparte, loro figlia, moglie del rivinco fratello di ÌVipoleone 111, morta nel 4830, del Bartolini,
   I L Cappella Soderini poi Riccardi, con dipinti nella volta di Giovanni da San Giovanni.
   42. Cappella Velluti, con la leggenda della dedica del celebre santuario di San Michele sul Monte Gargano, fresco di un allievo di Gioito. L'ancona dell'/Issimarme, all'altare, è di Cristoforo Allori.
   13. Cappella Earomdli, un tempo Giugni, con alcuni dei migliori freschi di Taddeo Caddi, il migliore allievo di Giotto; notabili principalmente per arditezza e bellezza l'aggruppamento e il panneggiamento.
   Nella lunetta: Espulsione di Gioacchino dal Tempio, e sotto, Incontro di Gioacchino e Sant'Anna ; Nascila della Vergine, suo fidanzamento e maritaggio. Ai due lali e sopra la finestra della cappella, Salutazione ed Annua zia zionc, cofl'An-gelo che apparisce ai pastori e l'Adoimione dei 'Magi. L'imbianchimento che ha preservato codesti freschi preziosi del Caddi fu rimosso con un processo chimico.
   Sono ancora nella cappella un Cristo morto, in marmo, di B. l'andinelli, un bel fresco della Vergine clic consegna il suo cinto a San Tommaso, dei Mainardi, da uri cartone del loro maestro Ghirlandaio, ed un monumento ad un membro della famiglia Martelli, di scuola pisana
   4.4. Cappella Castellani o del SS. Sacramento. Le pareli di questa cappella furono mondale dal bianco che le copriva nel 1809 e scoperti i freschi attribuiti dal Vasari, per tradizione, a Gherardo Stamina e a Masolino da Panicnle. Quelli a destra rappresentano scene, dalle Vite di San Nicolò e San Giovanni Pallista, e quelli a sinistra scene, dalle Vite di Sant'Antonio e San Giovanni Evangelista, tulle assai danneggiale. Due statue di San Domenico e. San Hernai dino, dei Della Lobbia, e. il monumento della precitata amica d'Alfieri, la conlessa lYAmuy (morta nel