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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza Italia Centrale
   1. Cappella Ahlnbrandini Borghese, contenente : il monumento della Conlessa Zamokki (1837) della grande famiglia polacca dei Czartn-riski, uno dei migliori lavori di Bario li ni ; il bel monumento al letterato e patriota Alta Vannueei, del Pazzi ; iscrizioni al naturalista Macedonio Melloni e all'archeologo Luigi Canino (1830).
   2. Cappella di San Bartolomeo. Sotto un baldacchino gotico il monumento di uno dei Bardi ; il Crocifisso, una delle prime opere di Donatello che, insuperbitone, l'avrebbe mostrato esultando al Brnnelleschi, il quale gli avrebbe risposto secco secco che, aveva messo in croce un villano !
   3. Cappella Nieeolini (principio del XVII secolo), ricca di marmi colorali, con intorno alle pareti le statue di Mose e di Aronne, dell'Umiltà, della Modestia che doma un unicorno e della Prudenza, del Franca villa. Belle le Sibille, a fresco, del Volterrano. L'Incoronazione della Vergine, di A. Allori, rimase incompiuta alla morte di Ini. VAssunzione, dello stesso, i di un colorito fosco e pesante.
   4. Cappella di San Silvestro, col sepolcro di Ubertino (Bettino) de' Bardi, con un fresco di Giottino, mentovato dal Vasari. Del dipinto originale non rimane che la figura inginocchiata di Ubertino, evidentemente ritratto. Il ridipinto Cristo deposto nel Sepolcro b. attribuito da alcuni al Giottino; da altri a TaddeoGaddi, Nel centro dell'urna sepolcrale dipinta in cui si sta per deporre il corpo di Cristo è una dnnna in adorazione con la cuffia legata sotto il inenlo di cui Taddeo Gaddi erasi vago. Ai due lati dell'altare, San Ito-molo e San Zanobi, mollo danneggiati. Tre altri freschi del Giottino appartengono alla Vita di San Silvestro, ma semi-obliterati e difficili a comprendere. 11 dipinto centrale al basso, in cui San Silvestro risuscita due uomini, b forse il migliore.
   5. Cappella dei Pula Sull'altare un buon gruppo in terracotta colorata di Giovanni Della Robl >ia. I freschi di Bernardo Paddi rappresentano, da un lato, il Martirio di San Lorenzo, e quello di Santo Stefano dall'altro.
   6. Cappella Spinelli, ora Slnane, dal nome del munifico signore inglese prementovalo clic largì una grossa somma per la facciata, Ila una pai» d'altare giottesca della Vergine eoi Bambino e quattro Santi.
   7. Aitar Maggiore. Fu restaurato nella sua forma originale e il dipinto sopra di esso, rappresentante la Vergine e il Bambino con San Giacomo, Sani'Elena e quattro dollari della Chiesa
   latina, è della scuola di Giotto. Dietro l'altare il Coro occupa la tribuna sulle cui pareli Agnolo Caddi dipinse a fresco in otto compartimenti le leggende concernenti la scoperta della vera Croce e i quattro Evangelisti nella vòlta. Le finestre hanno velrierc colorate riccamente.
   8. Cappella dei Bardi, rinomata pei freschi di Giotln, riinasti, come quelli della Cappella adiacente, imbiancati per molti anni e. rimessi alla luce fra il 1841 e il 1853, per lo zelo c alle spese di Bianchi, uno dei frati del convento : pur troppo furono anche restaurati in parte (l).
   Vuoisi che Giotto dipingesse codesti freschi fra il 1200 e il 1304, ma queste date sono probabilmente anticipato dacché noi vi veggiamo San Luigi di Tolosa, il quale non fu canonizzato che nel! 317. Essi rappresentano scene della Fi/a di San Francesco, teina favorito di Giotto,
   Nella lunetta, a sinistra di chi entra, é effigiato San Francesco che rinuncia ad ogni cosa terrena e persino alle vesti innanzi al vescovo Guido; piti al basso, Sant'Antonio che predica a San Francesco ed ai suoi frati in Arles ; e, in fondo, San Francesco morto circondato dai suoi frati piangenti.
   Nell'angolo a sinistra di codesto fresco Giotto ha introdotto ritratti di Arnolfo e di suo padre, questo con berretto nero.
   Sulla parete, opposta, nel compartimento superiore, San Francesco presenta la regola del suo Ordine a papa Onorio 111 ; solln, San Francesco davanti il Sultano (Soldano) offrendosi parato a camminare in mezzo al fuoco, se egli, il Sultano, e la sua Corte si convertono al Cristianesimo; e sotlo, la Confessione del Santo circondalo dai frali e il Sogno del Papa.
   Ai lati della finestra le figure di San Luigi di Tolosa, San Luigi di Francia, di Santa Elisabetta d'Ungheria e di Santa Clara.
   Negli spazi circolari della vòlta figure di San Francesco e delle tre virtù clic formano, a detta di lui, il vangelo delle buone opere, vale a dire: Povertà, Castità ed Obbedienza.
   Sull'altare ammirasi un esemplare interessante dell'arte primitiva, vale a dire un Ritratto di San Francesco, attribuito a filmabile e a Marga-ritone, eerto di uno fra i precursori immediati di Giotto. Il Santo b in piedi, col volto in prospetto alla maniera greca; è piti aspro e più rude nel disegno della Madonna di Ciliiabue all'Accademia e di quello attribuitogli in Santa Maria Novella, ma ha maggior forza ed espressione. Intorno al dipinto una cornice interessante di altri ventuno
   (1) « In tale occasione (leggesi nel voi. I della Storia della pittura in Italia dei signori Crowe e Cavai,carei.le che descrivono a lungo codesti freschi) si volle, improvvidamente, supplire alle parli mancanti. Ove i guasti erano minori ed ove il pennello del restauratore si è meno adoperato là naturalmente si riscontrano meglio i caratteri e la mano del maestro, come può vedersi nelle pitture delle due lunette ».