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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   120 l'arte Terza — Italia Centrale
   la prima cappella, monumento di Antonio Strozzi: Andrea Ferrucci diede il disegno generale; la Madonna che forma il compartimento centrale fu eseguita da Silvio da Fiesole; gli Angeli ed alcuni dei minori ornati sono di Maso Boscoli.
   Notevole il pulpito con scolture di grande purezza ed espressione dell'zl/tHMKziazioiic, Natività, Presentazione al tempio ed Assunzione, il tutto di Maestro Lazzaro. Gli ornati e gli acces-soi'ii furono indorati.
   CinosTiio Vkiidk. — Con due accessi, scendendo per uuo dei quali, in un recesso dietro la tomba della marchesa Strozzi, sou due piccoli freschi di Giotto, tanto lodati dal celebre Iluskin inglese ne' suoi Mornings in Florence o « Mattinate a Firenze». Quello a sinistra rappresenta VIncontro di S. Gioachino e S. Anna alla Porla d'Oro e quello a destra la Nascita della Vergine. Il cielo e il paesaggio furono sciupati dai restauri.
   Seguitando il corridoio, con scudi sepolcrali, si pon piede nel Chiostro Verde, cosi detto dal color verde predominante nei dipinti chiaroscuri a fresco. Fu costruito nel 1320 su disegno di Fra Giovanni da Campi, con archi circolari e pilastri gotici e dipinto, verso il 1318, da l'aolo Uccello e da Dello, con soggetti desiniti principalmente dalla Genesi. 1 freschi sono molto danneggiati ma vi si rinvengono ancora alcuni linoni frammenti.
   La Caduta, presso l'ingresso alla chiesa, è ili l'aolo Uccello. Curioso il Diluvio coIl'Arca e gli affoganti con varie specie d'ingegni moderni per salvarsi, nella quarta lunetta del lato est.
   Nell'angolo nord-ovest del chiostro, sopra la porta che mette nel più grande, è una Cvoccfìs-sione, di Stefano del Ponte vecchio, allievo di Giotto, con San Domenico e Sun Tommaso d'Aquino, belle figure ambedue. In distanza, veduta curiosa di Firenze.
   Cappelloni; decu Spacnuoli. •— Vi si pon piede dal lato nord del Chiostro verde; era in prima destinato al Capitolo e fu costruito nel 1350 da Fra Iacopo da Nipozzano e dipinto prima del 13G0, secondo il Vasari, da Taddeo Caddi e Simone Martini: per quest'ultimo la cronologia ne esclude la possibilità. La vòlta e il lato nord furono restaurati pesantemente in varii luoghi ; il rimanente è sbiadito e danneggiato, ina non distrutto nelle sue qualità più essenziali. « E il più uobil monumento di filosofia e teologia pittorica esistente in Italia » dice il precitato Iluskin. Scarsa la luce dalle finestre che dàiino nel Chiostro, divise da belle colonne spirali.
   Nel lato est, singolarissima e complicata composizione per rappresentare la chiesa militante e trionfante quale ingresso al Paradiso. Il papa e l'imperatore, quali guardiani della chiesa, rappresentata dalla cattedrale di Firenze, sono seduti sui loro troni. Presso l'imperatore, consiglieri temporali — un re e principi; presso il papa, consiglieri spirituali — un cardinale, vescovi,
   prelati, monaci, monache, ecc., e intorno molti personaggi prestanti.
   Un branco di lupi rapaci, cacciati via da un greggio da un branco di cani macchiati di bianco e di nero (colori dei Domenicani) simboleggiano gli eretici domati dai Domini-canes, o cani del Signore. Alcuni degli eretici, convertiti dai loro argomenti, stracciano i proprii libri e le loro alitine salgono alle porte del Paradiso. Sulla terra sono rappresentati i piaceri e le vanità umane coi mezzi onde renderli innocui. San Domenico addita la via del cielo che vedesi sopra la chiesa ; San Pietro accoglie gli eletti e schiude in alto le porte del Paradiso in cui sta Cristo in trono fra un esercito d'angeli. Nel gruppo sul davanti son da vedere, al dir del Vasari, i ritratti di Cimabue, di Petrarca, del Boccaccio e di altri uomini il lustri, ina le sono prette congetture e mere supposizioni.
   Dirimpetto, nel lato ovest, una composizione rappresenta il Trionfo di S. Tommaso d'Aquino, il quale tiene in mano un libro aperto in cui leg-gesi un passo in latino della Bibbia. Li sta seduto sopra un trono gotico nel centro, con a destra Giobbe, David, San Paolo, San Marco, San Giovanni e a sinistra San Matteo, San Luca, Mose, Isaia, Salomone. Sopra, le virtù Carità, Fede, Speranza, Temperanza, Prudenza, Giustizia, Fortezza ; e ai suoi piedi i tre grandi eresiarchi e falsi filosofi, Ario, Sabellio, Averroe. Sotto, quattordici figure donnesche, pur troppo, come tutto il restu, modernamente ridipinte. « Toute parcillc et encore plus symbolique — dice il compianto Taiue — est la fresque, qui cu regard, reprósente l'Kglise. 11 s'agit de figurer là toute l'institulioii chrctienne, et l'allégorie v est poussée jusqu'an calembour ».
   Sono personificazioni delle scienze e delle virtù definite dagli scolastici ; e sotto di essi stanno coloro clic, secondo le idee allora prevalenti, furono iu osse eccellenti.
   1 simboli sono spesso assai perplessi. Incominciando a sinistra e procedendo regolarmente a destra, secondo l'interpretazione, la più corretta, del Iluskin: 1. La legge civile è rappresentata con in mano il globo e Giustiniano. — 2. Legge canonica e papa CleiiieuteV. — 3. Teologia pratica e Pietro Lombardo. — 4. Teologia dogmatica e Boezio. — 5. Teologia contemplativa e Dionisio Areopagita con la penna in mano.— ti. Teologia mistica e Giovanni Damasceno che tempera una penna; Teologia polemica, ni veste rossa, con un arco e S. Agostino. -— 8. Aritmetica, con una tavola per le moltiplicazioni e Pitagora suo inventore. — 0. Geometria con squadra e compasso ed Evclide.—10. Astronomia eZoroastro.— 11. Musica e Tubalcono. — 12. Logica, bella figura con un ramoscello iu una 111:1110 e un serpente nell'altra e Aristotele. — 13. Retorica, con la veste rozzamente ridipinta e- Cicerone (?); la mano