Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (126/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (126/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   l(l()
   120 l'arte Terza — Italia Centrale
   L interno forma una eroee Ialina a Ire navale, con ardii acuti sui pilastri, di stile gotico-tedesco e di un insieme, pieno d'armonia, di eleganza e di liuoii guslo.
   Nel 1505 il Vasari, per ordine, del duca Cosimo 1, atterrò il tramezzo, clic era appunto ove è il gradino a metà della chiesa e vi aggiunse gli altari laterali, distruggendo tutti i dipinti murali (dei migliori artisti dei secoli XIV e XV) dei quali rimangono due saggi nei freschi laterali alla porla principale della chiesa rimasli intatti per esser coperti dalle ancone degli altari.
   E pur troppo, come nella massima parie delle chiese italiane, il vandalismo suggerito dalla devozione ignorante e dal cattivo gusto artistico, non si arrestò: col pretesto di abbellire, di restaurare, di riordinare, si seguitò a deturpare e, spogliare anche Santa Maria Novella lino ai tempi nostri.
   Il pavimento fu divello e con esso molte lapidi sepolcrali delle famiglie storiche fiorentine; i pilastri furono spogliati dei loro numerosi mona-menti mortiiarii, il clic dà ora un aspetto severo e nudo all'interno. La bolla cantorìa, attribuita a Baccio d'Agnolo, fu venduta al Musco di Ken-singlon a Londra; la più parte dei monumenti furono trasportati nelle navate; l'odierno aliare maggiore ( 1807) è addirittura deplorevole ed impiastricciata con colori smaglianti la bella sagrestia gotica.
   Ingresso. — Molte belle vetrate dipinte ammiratisi m Santa Maria Novella di cui la più bella è quella della finestra tonda sopra l'ingresso rappresentante la Vergine circondata dagli angeli. Sopra la porta principale è un Crocefisso, di Giotto, in collaborazione di l'uccio Capanna.
   Sulle pareti ai due iati della porta centrale sono due freschi antichi : uno della Cvocefissione, coi donatori a ciascun lato, di Masaccio; l'altro una Annunziuzione di pennello inferiore dello stesso periodo, con soggelti più piccoli della Natività, lidi'Adorazwte dei Magi e del Battesimo nel Giordano: tutti assai restaurati.
   Navata trasversale e cappelle. — Nel muro a destra, in allo sopra la porta, sarcofago del vescovo di Fiesole, Tediee Aliotti (inailo nel 1330), lavoro del senese 'l'ino da Camaino, di bella composizione, con sopra un baldacchino su due svelte colonne. Accanto, monumento di Aldobrandino Cavalcanti (morto nel 1279) e sópra, Madonna col Bambino che piglia un cardellino, di Nino Pisano.
   Sotto, appiè della scala, monumento gotico, ornato di dipinti, del patriarca Giovanni di Costantinopoli che mori nel 1440 in Firenze poco dopo il Concilio. E qui, all'estremità della navata trasversale destra, si sale alla
   1. Cappella Baccellai. Vi si ammira la famosa Madonna attribuita a Ci inaline e. per questa tradizione detta ili Borgo Allegri (vedi pag. 98): autorevoli dubbi inclinerebbero ad attribuirla
   a Duccio Sanese (128)). In ogni caso è molto importante fra gli incunabuli del Rinascimento. Esso ha un carattere suo proprio individuale e distinto e staccasi dalla produvie di tutte le altre Madonne. Il tipo k sempre bizantino, idealizzato se vuoisi, ma né bello uè grazioso; la Madonna ha però, nell'aspetto, tale una dignità e maestà con un'espressione di triste presentimento clic s'alza dal suo cuore, ai suoi occhi che s'incontrali co' vostri che voi non la potete più dimenticare. Il munUno altresì clic benedice con la destra è pieno di divinità e l'oggetto pi incidalo. del dipinto, come costumavano dipingerlo i primitivi pittori cristiani E anche gli Angeli assistenti, simili come gemelli, hanno molta grazia e dolcezza.
   Nella parete sinistra della cappella, Martirio di Santa Caterina, del Bugiardini, clic vi fu molto aiutato dal Tiibolo e dai Michelangelo. Nel mezzo della parete destra, S. Lucia, di lìodolf'o del Ghirlandaio. Neil angolo della cappella* a destra, monumento con angeli clic tirano la cortina dalla figura dormente della Beala Villana, figliuola di Andrea di messer Lapo, maritata nei Bcnintcndi che lasciò il inondo perchè specchiandosi un giorno per vanità, ville nello specchio, invece di se stessa, un diavolo vestito delle pompose sue vesti. Morì a 28 anni in odore di santità nel 1300 e il monumento per Bernardo Gambe-relli è del 1451.
   2. Prima Cappella Strozzi. Nella seconda cappella, a destra dell'altare maggiore, è la tomba di Filippo Strozzi, di Benedetto da Majano, consistente in un'urna in marino nero sotto un arco nello stile del Cinquecento; il gruppo soprastante in marmo bianco di Angeli adoranti la Vergine e il Bambino è disposto con la semplicità ili un dipinto primitivo. Grande dolcezza ili espressione e unitezza formano i pregi principali di questo monumento di Filippo Strozzi che innalzò il famoso palazzo Strozzi.
   In questa cappella sono da vedere i celebri freschi di Filippino Lippi rappresentanti fatti della vita dei Ss. Giovanni Evangelista e Filippo, freschi ordinali nel 1487, compiuti nel 1502 e sciupati dai ritocchi. Nella vòlta, Adamo, Noè, Àbramo e Giacobbe e, nelle pareti laterali, miracoli apocrifi dei due Santi ; a sinistra, S. Giovanni che risuscita Ilrusiana, donna d'Efeso di santa vita, e sopra, il Santo nella caldaia d'olio bollente; a destra, San Filippo che esorcizza un dragone, adorato come Marte dagli abitanti di Jerapoli nella Frigia ; nella lunetta soprastante, San Filippo croci/issa dai sacerdoti dei dragone.
   3. Cappella del Coro, rinomala pei freschi di Domenico Ghirlandaio, maestro di Michelangelo (1449-94) interessanti in sommft grado tanto per l'istoria dello sviluppo dell'arte quanto pei ritratti dei contemporanei introdotti quali spettatoli. La cappella era in origine dei Ricci che la fecero