Firenze
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CHIESE PRINCIPALI
Cattedrale di Santa Ilaria del fiore (lig. 23). — Già sin dal secolo M vuoisi vi t'osse una chiesa del Salvatore, la quale, ampliata dal vescovo lloparato, ebbe il nome di Saniti lleparala e, nel 1I2D, in luogo di San Giovanni, divenne cattedrale.
Secondo il Villani (vin, '.)) nel 121)4 i cittadini deliberarono di ampliarla, rinnovarla, farla Ialiti di marmi e con figure intagliate; l'8 settembre 12% fnrono benedette le fondamenta e fu posta la prima pietra dal cardinale Pietro Valcriano, legato di papa l'ouifacio Vili.
Ncdiedeil modello e presiedè alla costruzione Arnolfo di Cambio, di Colle di Val d'Elsa, architetto del Comune, sino alla sua morte nel 1301. De'suoi lavori poco ancor soprawanza ; e nel 1331 la Signoria e i Uuonuomiiii affidarono la continuazione dell'edilizio a Giotto di Bondoue, pittore fiorentino, che inori perù in capo a tre anni, e successivamente a Taddeo Caddi, Andrea Pisano e Francesco Talenti, aiutato da Giovanni Ghiui : fu appunto il progetto di Talenti, radical-
uientc diverso dai disegni uri- Fj„ 2L _ Firenze: Loggia dei Lanzi, in piazza della Signoria, mitivi, che servi di modello
definitivo dopo il 1307.
Cupola. — Grandi furono le difficoltà clic ebbe a superare Filippo di Ser Ilrunellesco per la costruzione della famosa cupola, di cui egli stesso ebbe a scrivere : « Incominciata nel 1421, slanciata in aria in balia di se stessa, senza soccorso di armature che ne potevano impedire la spinta, conserva ancora il primato della grandezza, della solidità e della bellezza su (piante
intermezzo delle due volte scale, coutralforti, emissari per le pioggie e (pianto altro occorreva per assicurarle un'esistenza durevole.
Siccome la pianta della cupola è ettagona, cosi i lati furono murati, nelle loro congiunzioni, maestrevolmente con grossi costoloni di marmo, i quali, ristringendosi via via che vanno innalzandosi, sono rilegati insieme sul vertice da uu
altre ne furono innalzate ili poi ». La forma non è, riciiigimento marmoreo anch'esso, clic forma
invero, paragonabile con quella di San Pietro di l'orlo della piattaforma su cui si aderge la uia-
tìoma, di .Michelangelo, il quale ebbe a dire : gnifica Lanterna; modellata bensì dallo stesso
r. forò b sorella l'riuielleschi, ma di cui non vide il compimento.
l'ii grande ti, aia non più bella ; , La palla COI! la Cl'OCC SOVTappOSla è opera di
in questi ultimi anni, sacrificando memorie storiche e artistiche alle esigenze moderne dell'igiene e dell'edilizia. Si (> inteso di decorarla da uu lato coti due loggiati riuniti da un arcone.
Nel mezzo è la statua equestre di Vittorio Emanitele II (lìg. 22), bronzo colossale con bassorilieri, di K. Zecchi, inaugurato nel 181)0.
ma bisognava tener conto di premesse ben altre. Fu ideala a duplice calotta per rendere meno grave l'immensa mole, preservare dalle nitrazioni dell'umidità le interne pareti, e dare una forma più elegante all'esterno e praticare nello