Firenze
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l'orla !>au lìiorijio — Snlfiilta costa donile. la for!e/-/ii ili Belvedere domina la ritta Va ornala esternamente di un rilievo del santo ilio le dà il nome, e, nel lato verso la ritta, di un fresco tire rappresenta lo slesso santo eoi giglio fiorentino sullo scudo, San Leonardi) e. Li Venjine, dipinto da Bernardo Daddi, Fu cosi rutti verso il 1321.
l'orla al l'iato — Cosi detta ila un prato vastissimo die un tempo si stendeva oltre il borgo d'Ognissanti. Michele di Ridolfo dal Ghirlandaio dipinse nella lunetta fi 1 en/iiM coi \mti Cio-vuimi e Cuti/no, protettori della città e dei .Medici l'olla >.iu (ialiti, — Derivò il nome da una chiesa ili questo sauto a cui andava annesso un ampio ospedale. La lunetta interna fu dipinta dal suddetto .Michele di llnlolfo. Fu murala durante l'assedio del 152U-30, riaperta al termine dell'assedio e latta rimuraro da Cosimo 1 de' Medici nel 1552 dopo demolita la torre; nel 1001 fu riaperta al pubblico.
l'orla alla Croce. '— Fbbe varii nomi e la sua torre fu abbacata da Antonio da San Callo clic la ridusse alla l'orina pre>cnle ; le cannoniere vi furono aperte nel 152'.). La lunetta fu dipinta dal precitato .Michele di Ridolfo.
l'orla Nati Nicolò. — Conserva, rome abbiamo detto, l'altezza primitiva e la stessa l'orma chele fu data nel 1327, salvo clic allora i merli spor-
gevano sii beccatelli. I a lunetta fu dipinta da Ilei nardo Daddi.
l'orla San Miniato. - Sorge a breve, distanza dalla precedente. E situata sotto il colle il Oltrarno o da essa un erto viale di cipressi conduce alla magnili» e celebre basilica omonima, al convento di S Francesco o al cimitero di Monte alle Croci l'urta Humana —Introduce al Viale dei Golìi e chianiavasi anticamente di San l'ier Guttuhni da una chiesa demolita nel 1515; prese il nome odierno dalla strada che da essa va a limita. I n architettata da Giovanni Cambiiizzi che. rincominciò nel 1327 Fbbe in principio la l'orma delle altre porte e fu ridotta allo stato presente nella prima metà del m'coIo XVIII (pianilo fu atterrata l'antiporta che vi aveva fatto innalzare Gualtieri, duca d'Atene. Il dipinto nella lunetta è del Fran-ciahigio.
Dirimpetto alla porta in città si vedono gli avanzi dì un bellissimo fresco condotto da Giovanni da San Giovanni sulla lacciaia di una casella fra le due vie al ponte alla Carraia e a l'itti l'uria San l-iuliami. — Trovasi ali uscita del borgo omonimi ; è una delle più granili e magnificile porte ili I ii'euze terminata nel 1332. dicono mi (liM>guo di Andrea l'isauo. Il 17 novembre l i'.l i Carlo\lll ìe ili Francia, proveniente da I'isa, fece il suo ingresso in Firenze da questa poi la.
Le due fortezze di Santa Maria in Belvedere e di San Giovanni Battista sulla linea delle antiche mura furono fatte costruire dai Medici per tenere a freno Firenze.
Della prima ebbe la prima idea il tirannico duca di Atene da Andrea Pisano. La fece costruire in alto presso porta S. Giorgio, nel 15'JO, da 15. Ruontaleiiti, il granduca Ferdinando I per dominare la città ed assicurarsi nel sottoposto palazzo Pitti. V'ò un pozzo a scala scavato nella roccia e un sottei ranco in cui i grauduclii di casa Medici custodivano il loro tesoro. La fortezza fu disarmata nel 1850, ma serve ancora come quartiere militare.
La seconda, detta Fortezza da basso, fra porta San Gallo e la destra dell'Arno, fu fatt i costruire dal duca Alessandro d'accordo con Clemente VII per togliere ogni velleità di ribellione a Firenze domata. Avendo Michelangelo ricusato fieramente ili concorrere a costruire quel baluardo della tirannide, Antonio da San Gallo ne diede il disegno: cominciato il 15 luglio 1531 (sotto la direzione architettonica di Pier Francesco da \ iterbo e militare di Alessandri Vitelli) fu compiuto e benedetto il 5 dicembre 1535.
Filippo Strozzi, che ne aveva consigliato la costruzione, fatto prigioniero a Monte-inurlo nel 1537 \i fu chiuso e vi mori nel 1538, lasciando scritto sulle pareti: Exoriare aliqnis nostris ex ossibus ullor.
ponti e lo^oahmi
La porzione dell'Arno che attraversa Firenze è accavalciata da sei ponti di cui quattro in pietra e due sospesi in ferro.
l'onte alle Grazie già a Itiiiiacoute. — Da nies-ser lìobaconte da Maudella, milaiic-e, che era podestà di Firenze nel 1237 quando il ponte fu architettato, dicono, da Lapo. Aveva in origine otto arcate, ridalle poscia a sei pel restringersi dell'alveo del lumie.
Il ponte tenne fermo contru tulle le piene che atterrarono per iutiero od in parte gli altri ponti. Su ciascuna pigna dai due lati erano costruite casupole, ora demolite, che servivano da botleglie e anche da ritiro a donne devote (le Itoiiiile de! l'unte, o Murate, che poi ebbero il celebre monastero di