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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze
   •95
   I passaggi dal caldo al freddo san ragguardevoli anche durante lo stesso giorno, il elio la rende una cattiva dimora per chi solite di affezioni polmonari.
   I mesi di settembre, ottobre e novembre sono gradevolissimi; l'ultimo però termina solitamente con 10 o ló giorni di pioggia, dopo i (piali subentra una temperatura più fresca, ma sempre con bel tempo sino alla fine del dicembre.
   II gennaio s'introduce alle volte accompagnato dalla neve e seguito, durante il suo corso e quello del febbraio, dalla gelata tramontana, la quale sebben favorevole alla campagna, conforme al dettato popolare
   Nell'inverno tramontana,
   , . Pane e vino alla Toscana,
   e pero molesta in citta.
   Marzo è freddo e ventoso, ma temperato dopo l'equinozio. Piacevolissimi l'aprile, il maggio e la prima metà del giugno; caldissima la seconda, del pari che luglio ed agosto. In certe stagioni però il caldo non si fa sentire clic alla prima settimana di luglio e dura sino alla prima di settembre.
   FIRENZE ANTICA
   L'odierna Firenze ha la forma di nn pentagono irregolare, diviso in due disuguali porzioni dall'Arno. La città antichissima (della cui origine non riportiamo le assurde legende) stava intieramente a settentrione ed un osservatore diligente, può rintracciare gli indizi dei successivi ampliamenti.
   Il primo cerchio delle mura, il piccolo nucleo della futura grande, città, formava un quadrilatero quasi rettangolare, del quale, un lato era parallelo all'Arno ma non rasentava il fiume, dal punto dove fu poi gettato il ponte a Santa Trinila tino oltre l'attuale fabbricato degli Uffizi: la chiesa dei Santi Apostoli trovavasi giusto fuori le mura e il Duomo dentro.
   Questo recinto probabilmente era già un ampliamento del Castrimi e della colonia romana primitiva stabilita per assicurare militarmente il passo dell'Arno per Fiesole e sulla via da Roma alla Gallia Cisalpina. La prima distinta notizia storica (li Firenze riti violisi in Tacito (Ann., t, 70) e riguarda l'ambasciata inviata dai Fiorentini a Roma nel 10 di C. per intercedere contro la proposta diversione della Chiana nell'Arno elio avrebbe liberato Roma dal pericolo delle inondazioni alle spese di 1 irenze. Avanzi di costruzioni romane furono bensì scoperte, ma di stile rimesso e rozzo indicante la poca importanza della città.
   Dui tute l'epoca barbarica e carolingia la città non fu disfrutta uè quindi riedificata come vorrebbero altre leggende: seguitò lentamente a crescere.
   Gli abitanti del primi tirchio discendevano dagli antichi coloni etruschi e romani sottomessi ma lasciati tranquilli dai successivi invasori teutonici; questi invece si stabilirono nel contado, dividendosi la terra o i suoi frutti, e gettandovi le fondamenta famigliari d'una nobiltà canipagiiuola e fendale, che poi fu costretta a subire l'ascendente borghese, ad entrare ili città, a larvisi popolana o a crearvi un'aristocrazia secondo le circostanze.
   Ned primo cerchio le vie anguste e intricate fecero fino ai nostri giorni testimonianza dell'addensarsi dell'antica popolazione ntorno al Fóro e Mercato : fuori le mura si allungavano i sobborghi anche di là dall'Arno, cavalcato da un primo ponte vecchio in legno: tanto clic già nel 1078 la città intraprendeva di rinchiuderli entro il secondo cerétta (lungo F \rno sulla destra dal ponto alla Carrnja al ponte alle Grazie, oltr'Aruo via dei Bardi e gli spazi di piazza Pitti e di piazza Santo Spirito).
   I grandi venuti in città vi si incastellarono, la popolarono di fortissime torri, arnesi da guerra civile, varianti in altezza da 60 a '.10 metri, emblema ad un tempo di aristocrazia e mozzo di abusare del potere aristocratico. Quindi nel grande rivolgimento del