Toscana
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e i commerci. Il nerbo della vita comunale fu appunto la crescente attività economica: per mezzo di questi» si ebbe il risorgimento delle arti, l'indipendenza e la grandezza politica.
1 più lavoratori furono i più ricchi e i più forti: così ini po' alla volta i minori Comuni furono assoggettati dai maggiori e col secolo XV la Toscana era ridotta alle poche ma potenti repubbliche, di Firenze, Pisa, Siena e Lucca: e Pisa poco durava: nel 1408 dovè rassegnarsi al dominio di Firenze, dopo esserne stata per secoli la temuta rivale.
Nelle agitazioni interne e nelle guerre esterne dei Cornimi, non di rado aveva potuto prevalere la dittatura, la signoria, la tirannia di qualche cittadino o di qualche venturiero; ina nel complesso le repubbliche toscane riluttavano più assai che quelle dell'Alta Italia al principio dinastico: ebbero episodi monarchici ma ritornavano repubblicane.,
Ci volle l'arte finissima della casa dei Medici e la fibra delle generazioni rilassata dalla grande prosperità durante il secolo K\ perche Firenze perdesse la libertà repubblicana. E venuto il momento critico, la lotta fu eroica, l'agonia ostinata: non ci volle meno che l'alleanza della Chiesa e dell'Impero per soffocare quell'indipendenza comunale che appunto aveva germogliato nelle lotte fra Chiesa e Impero.
Nel lóoU presa per assedio Firenze, la dinastia sovrana dei Medici fu Stabilita: nel 15ÓG presa per assedio anche Sieaa, venne formato granducato quello che presto fu intitolato di Toscana, che comprendeva infatti la massima parte della Toscana: e si arrotondò con diversi successivi piccoli acquisti. La repubblica di Lucca, fattasi strettamente aristocratica e umilmente quieta, potè sopravvivere fino al 17i)'J.
Ecco la serie dei duchi e granduelii Medicei in prima e quindi Austro-Lorenesi:
Alessandro de Medici, duca di Firenze
(1531-1537J. Cosimo I (1037-1509), granduca di Toscana
(1509-1571). Francesco 1 (l57-t-U>S7). Ferdinando I (15S7-100S). Cosimo li (1008-10:21). Ferdinando li ( 1 G'21-11>7U). Cosimo IH (1(370-17 2 3). Gian Gastone (1723-1737). Francesco li di Lorena (1737-1705). Leopoldo Pietro (1705-1790). Ferdinando ///(1790-1S01), costretto dalla fortuna napoleonica a ritirarsi per far
luogo a un effimero regno d'Ltruria dato a Ilaria Luisa di Borbone in cambio ili Parma e Piacenza, ila nel 1SOS Napoleone incorpora la Toscana per farne, nel 1S09, granduchessa sua sorella Elisa Baciucchi. Ritorna finalmente Ferdinando Al'(1814-
lS2i) e ;;li succede Leopoldo J7(18SS*1S59). Allo scoppio della crisi nazionale abbandona la Toscana e non riuscì rieppure, abdicando a favore (lei figlio Ferdinando IV, a salvare la dinastia.
Coll'aggregazione della Toscana al Piemonte, principalmente promossa dal barone Bettino Ricasoli. la storia della Toscana si confonde con quella generale e a noi contemporanea d'Italia (1).
11 Grande è il numero degli storici che scrissero della Toscana; i semplici ma preziosi cronisti di Firenze (i Malespixi, il Compagni, i Villani, il Borinsegni, ecc.) e di altre cillà; gli storici ufficiali cancellieri della repubblica fiorentina5 ì commentatori umanisti ed ecclesiastici; i classici .Nardi, .Segni, Varchi i grandissimi Machia vr.tU e Gcicciakdini ; l'eccellente Ammirato, che riassume tutto il lavoro storico dell'epoca repubblicana. Ma solo due storici moderni presero nominatamente a soggetto tulta la Toscana: PlGNOTTl, Storia dello Toscana fino al principato; Galluz/.i, Storia di! (iramlu-cato di Toscana sotto il yorerno dei Medici, nel numero considerevole dei successivi lavori prodotti dalla critica storica nessuno abbraccia di propostiti1 tutta la regione, sebbene parecchi indirettamente \ i si riferiscano (imshonui, Roscoe, Iìecjio.nt, Gino Capponi, Pkrren, ecc.) trattando la storia generalo o punti particolari.