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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Nello pia mi re a grande coltura promiscua (vai di Chiana e vai Tiberina) i poderi sono molto estesi e la coltivazione delle piante erbacee prevale su quella delle legnose. Difettano, tranne poche eccezioni, gli ulivi, pei quali le condizioni del suolo sono quasi sempre disacconcie. De viti e gli alberi da frutta si tengono a filari assai più discosti che altrove, spesso anche solo a contorno dei singoli campi.
   La coltivazione delle piante industriali, come la barbabietola da zucchero e il tabacco, accenna a prendere il suo posto in un avvicendamento razionale il quale comprende anche i prati artificiali sì che l'allevamento del bestiame vi assume importanza.
   Per contro nelle pianure a piccola coltura senza irrigazione (pianura fiorentina, di vai di Nievole, parte della pianura Pisana, ecc.) si rinvengono tutti i caratteri della sottozona delle colline a piccola coltura, sol differenziandosi per la mancanza dell'ulivo e pel predominio meno frequente della vite sulle colture erbacee.
   Diverso essenzialmente è il carattere delle pianure a piccola coltura con irrigazione (pianure di Cucca) iu cui l'allevamento del bestiame tiene l'ultimo posto ed alla vite ed alle piante legnose prevalgono le erbacee, le quali, col sussidio dell'irrigazione e di concimazioni copiosissime, si rinnovano ininterrottamente con due principali raccolti annuali non disgiunti da altri sussidiarli.
   Nelle pianurc-a grande coltura estensiva (pianurelitoranee di maremma prosciugata) s'incontra il predominio della coltura delle piante erbacee sulle legnose; il clima più mite permette l'allevamento brado (all'aperta campagna) di bovini e di equini; senza contare gli armenti di ovini clic scendono a svernare dalle montagne.
   4. Lazona transapennniica è formata dall'avvicendarsi di montuosità e di \alli angustissime; in essa si trovano frammisti il nudo pascolo, il bosco, il campo di biade e il vigneto ; vi predomina la piccola coltura imposta dall'eccessiva varietà di terreno e di clima.
   L'allevamento del bestiame comprende in montagna capre e pecore; numerosi i suini di razza gentile e molto pregiata; la razza bovina invece lascia molto a desiderare.
   A questi caratteri generali della zona si possono aggiungere la mancanza quasi assoluta dell'ulivo, l'abbondanza di piccoli vigneti e il predominio della coltura promiscua dei cereali con la vite e col gelso.
   5. Vìsola d'Elba, che rappresenta appena 1W parte dell'intiera Toscana, va divisa ili due sotto-zone: la quella delle colture, la quale, salendo dal livello del mare, comprende tutti i piani e le valli sino a 300 metri d'altezza e quella dei pascoli e delle nude roccie, la quale, dipartendosi dai suddetti 300 metri, s'innalza alle estreme vette della catena montuosa. Ma dell'Elba tratteremo più partitainente al suo luogo.
   Vili. — Prodotti agraiii.
   1. Boschi. — I boschi erano anticamente assai più estesi in Toscana, dacché sul finire del secolo XIV occupavano una superficie di oltre 800,000 ettari, mentre gli esistenti al dì d'oggi hanno una superficie superiore di poco ai 450,000 ettari.
   La tendenza al diboscamento è antica in Toscana; venne frenata dalla Repubblica fiorentina e successivamente dai Grand urlìi e segnatamente da quel grande legislatore che fu Pietro Leopoldo. Ma poscia furono abrogati i divieti, e il diboscamento aumentò in vaste proporzioni; prosegue tuttora più moderatamente però e non in ogni dove: coll'applicazione delle recenti leggi forestali dovrebbe cessare, anzi dovrebbero estendersi i rimboschimenti.
   Gravi i danni che dalla distruzione dei boschi derivarono alla Toscana come daper-tntto: peggioramento delle condizioni climatologiche, asportazione dello strato di terra vegetale dai luoghi diboscati e declivi che riduconsi nudi ed incoltivabili, innalzamento degli alvei fluviali e quindi più frequenti e devastatrici le inondazioni