Toscana 79
VII. — Zone agrarie della Toscana,
La superficie della Toscana rispetto all'agricoltura si può ripartire in cinque zone: dei monti, delle culline, delle pianure, trunsapenninini od cibami.
1. La zona dei monti è delle regioni superiori all'altezza fino a cui la vite può normalmente prosperare. Codesta zona comprende la parte settentrionale della provincia di Lucca e porzione di quella della provincia di Firenze, proseguendo in quella di Arezzo, verso il centro della quale stende due ramificazioni importanti; 1111 frammento se ne incontra ali estremità sud della provincia di Siena. In complèsso la sua estensione può ragguagliarsi a circa due decimi della superficie totale della Toscana.
I ,e vette piit alte si veggono rivestite qua e là di faggi e di abeti; vi succedono pifi al basso selve di altre essenze fra cui predominano le varie specie di quercie e partico-
ìrineute il corro, la quercia a foglia larga, la rovere, il qucrciouo; ina vi abbondano anche superficie nude ed incolte.
L'allevamento dei bovini s'incontra pross'a poco in ogni dove, ma non guari rilevante: quello dei snini, soarseggiaiite 0 mancante nei monti lucchesi e pistojesi, acquista qualche importanza noli Vpennino fiorentino ed aretino secondo l'estensi0110 e la produttività del querceto annesso al podere.
Le condizioni suddette sono comuni ai due pioventi aponninici, l'articolare per contro al piovente rivolto a sud è l'importanza massima dei castagneti, da frutto il più sovente, i quali occupano una superficie vastissima nella regione meno elevata di codesta zona e particolarmente nella provincia di Lucca e nei monti ilei Casentino.
II possesso dei castagneti e frazionato come quello dei boschi, e, come a questi, così a ciascuna selva 0 ad ogni appezzamento di essa va annessa generalmente un'estensione più 0 meno ristretta di terreno arabile, vignato talvolta ed alberato con alberi da frutta.
•2. La zona delle colline occupa oltre la metà della superficie della Toscana. La sua caratteristica generalo è la promiscuità nella coltivazione dei cereali con la vite e l'ulivo, e considerandola in grandi masse, suddividesi nelle due sotto-zone di colline a granile coltura estensiva e di colline a piccola coltura.
Le prime occupano l'ampia regione delle crete sanesi 0 del consimile mattatone in provincia di Pisa e nel circondario di San Miniato. Grandi sono ivi ì poderi e, grandi i campi: grandi gli appezzamenti boschivi; rarissime le piantagioni di viti e di nlivfc, estosa la coltivazione dei cereali ma poco rnnunoratrice.
Come nella zona dei monti anche in questa delle colline a grande coltura estensiva l'allevamento prevalente è quello degli ovini rivolto più particolarmente alla produzione del latte. A quello degli ovini tien dietro per 1 importanza l'allevamento dei suini noi poderi con appezzamento piantato a quercie. L'allevamento dei bovini può dirsi invece manchevole. L'estensione di questa sotto-zona si può ragguagliare ad oltre un decimo dell'area della Toscana, ossia ad oltre un quinto dell'iutiera zona delle colline.
Gli altri quattro quinti compongono la sotto-zona delle col Une a pirerda coltura, in molti luoghi delle quali predomina l'ulivo 0 ili moltissimi la vite; ma, considerandone il complesso, si può dire che vi abbiano uguale importanza la coltivazione delle piante erbacee, quella delle piante legnose e l'allevamento del bestiame.
Variabilissima in questa sotto-zona è l'estensione dei poderi, ma piccola quasi* sempre qm Ila dei singoli campi.
3. La zona delle pianure è ugnale a 1111 dipresso a quella dei monti, ma il territorio non è continuo trovandosi li sue frazioni sparse nelle varie provinole. L'agricoltura di codeste frazioni si diversificasi fattamente alleò necessario suddividerla nelle quattro ben distinte sotto-zonesegt»nti: a gru» mllitru ptrmiim-Htt u piccola coltura senza irrigazione — a piccola cottura con irrigazione ¦¦ a grande coltura estensiva.