l(l() Parte Terza — Italia Centrale
anche quando lo strato di terra coltivabile abbia uno spessore minimo e scompone a grado a grado il vivo sasso entro cui caccia e dilata le sue radici.
Il castagno si adatta anche all'alberese e l'ulivo all'alberese e al galestro; ma questi due terreni si prestano più particolarmente alla vegetazione della vite, e ilgalestro specialmente come quello che è dovizioso assai spesso di ossido di ferro e di ossido di manganese, sì che dall'uva che vi si raccoglie si estrae un vino assai generoso ed igienico.
Anche i cereali prosperano tu tutti i terreni apenninici; ma a stento dove l'arenaria troppo scarseggi e poco produttivi dovunque se nella concimazione non si largheggi di fosfati che mancano quasi intieramente al suolo.
11 terreno miocenico si compone principalmente di marne argillose miste a scisti galestrini e, per esser così complesso, riesce acconcio, quando non osti il clima, a colture svariatissinie.
Il terreno pliocenico si presentii alle volte con carattere misto, ina sovente anche 111 due strati ben distinti; il sottostante, di notevole potenza, composto di marne argillose, e il soprastante, di un deposito siliceo-calcareo, noto col nome di sabbie gialle.
Là dove il terreno ha un carattere complesso, o dove lo strato tufaceo soprastante sussiste e si mescola, per mezzo della lavorazione, con la mania argillosa sottostante, lussureggia la vegetazione arborea ed erbacea; ma dove lo strato inferiore rimane scoperto e nudo, la sua intrinseca fertilità non trova modo di svolgersi, la tenacità eccessiva del terreno e la sua impermeabilità frappongono ostacoli immensi a colture normali e rendono squallide e sterili non poche plagilo della regione.
Dei terreni triassici e giurassici poco è da dire perchè scarseggianti e perchè, d'altra parte, sebbene poco fertili per se stessi, prestansi pure a varie colture, quando si ricorra a qualche ammendamento, mediante lavorazioni opportune che raccozzino i detriti dei singoli strati,
Quanto poi alle roccie plutotmJte, le sono da distinguere in tre gruppi il primo comprende i gabbri e le altre roccie serpentinose, tutte essenzialmente magnesiache e quindi poco atte per natura a florida vegetazione. Vi alligna la scopa e talvolta anche il pino e nelle più complesse, in cui vanno frammiste roccie feldspatiehe, prospera la vite a cui giova il ferro che vi si trova in qualche abbondanza.
Un secondo gruppo è composto di roccie feldispatiehe (porfidi e traehiti); il terreno formato dalla loro disintegrazione ha carattere moderatamente argilloso ed è ricco quasi sempre di potassa, così che, secondo il clima, il castagno e la vite vi trovano condizioni favorevoli.
11 terzo gruppo finalmente si compone di roccie granitiche, copiose nell'isola d'Elba, scarsissime invece nella Toscana continentale; codeste roccie resistono straordinariamente ai dissolventi atmosferici sì che generalmente producono un terreno agrario, il quale, quantunque fertile per la sua composizione, è disacconcio alla coltivazione come quello che di rado raggiunge uno spessore sufficiente.
Nulla evvi a dire dei terreni alluvionali più o meno recenti, p osci adi è, come è superfluo accennare, risultano sempre variamente complessi, come quelli che sono formati dai detriti di roccie talora circostanti e talora anche lontanissime trascinati dalle acque che solcano i monti ed i colli. —
VI. — Miniere, minerali e acque minerali.
Le miniere di l'erro della Toscana si possono considerare distinte 111 due gruppi; quelle dell'isola (l'Elba e quelle del Continente. Delle prime tratteremo a suo luogo ; le continentali sono sparse in vari! luoghi, ma principalmente nei monti di Pietrasanta e di Serravezza, nel territorio di Massa Marittima.