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Parte Terza — Italia Centrale
mezzaluna, 11 golfo degli Spalmato*b profondo e raparti di grosse navi da guerra. È tutta vestita di pianto e serba alcuni ruderi di antiche costruzioni.
7. Montecristo.— Resa famosa dal notissimo romanzo fjc. Comic de Mante&isto di Alessandro Dumas, con 8. chilometri di superficie e IBab. (coll'isolotto Formica di Montecristo); è lino scoglio rotondo e colossale di granito a ovest del Giglio, con un sol luogo di sbarco detto C'afa 1 faestra alla foce del solo rio perenne dell'isola. Rovine di un chiostro circondato di q nenie.
Queste le sette isole principali dell'Arcipelago toscano; di esse e delle più piccole tratteremo partitainente e per disteso altrove.
V. — Geologia della Toscana
Della geologia della Toscana trattarono Paolo Savi, Leopoldo Pilla, Giuseppe Meneghini, Igino Goccili ed altri molti. Dalla Relazione sali'inchiesta agraria di C. F. Mazzini, pubblicata nel 1880, stralciamo il seguente compendio geologico.
— Il suolo della Toscana si compone per oltre quattro decimi delle rocce che costituiscono essenzialmente gli Apenniui, vale a dire dei terreni terziari! del periodo eocenico, fra i quali sporgono qui e là, per estensioni talvolta rilevanti, terreni secondari dell'ultimo periodo cretaceo. Di codesti terreni è coperta, quasi senza interruzione, la zona sulla quale la carta orografica dimostra l'estendersi delle tre catene ape nu in ielle. La linea che segna la divisione del terreno cretaceo dall'eocenico segue quasi sempre la direzione della giogaia della catena rispettiva.
Nell'Alpe Apuana, nel monte Pisano e nei poggi maremmani del Cam pigi iese si incontrano terreni di epoche anteriori al periodo cretaceo. In questi monti che,seguendo la nomenclatura del Savi, costituiscono la Catena metallifera, i terreni secondar» dei più remoti periodi triasico e giurassico si accompagnano agli scisti cristallini ed ai terreni sedimentari, così che, come più particolarmente nell'Alpe Apuana, vi abbondano le roccie metamorfiche, fra le quali predomina il marmo colorato e lo statuario; al medesimo sistema dei metalliferi, ma con carattere diverso, si riferiscono i monti dell'Elba, la Montagnola senese e i monti di Cetona.
II monte Amiata è di costituzione geologica diversa al tutto da quella degli Ypen-uini e dell'Alpe Apuana.
Singolarissima è la formazione dell'Andata: terreni pliocenici ed eocenici ne coprono la base; ad una certa altezza cessano intieramente le roccie sedimentarie e l'iutiera montagna apparisce costituita da immensa mole esclusivamente traclntica.
Roccie serpentinose, manifestazioni di fenomeni plutonici isolati, e senza nesso fra loro si incontrano sparse ìli molti luoghi della Toscana e sono riferibili al sistema eocenico; tali sono, per cagion d'esempio, i terreni ofiolitici dell Impruneta sopra Firenze, del Monferrato sopra Prato, dei monti Rognosi presso Pieve Santo Stefano e Caprese, ecc. Poco estesi ni complessò i terreni plutonici e i secondarli dei periodi triasico e giurassico; estesissimi per contro i terziari dei periodi posteriori all'eocenico.
La superficie toscana compresa fra la seconda catena apenninica e quella dei monti metalliferi si compone quasi per intiero di una seguen/a di colline formate di terreni terziarii ivi deposti da nn malli dell'epos» pliocenica. Qualche zona non guari estesa di terreno dell'epoca immediatamente precedente incontrasi qua e la e costituisce per iutiero la parte settentrionale del circondario di Rocca San ('asciano, là dove, verso Dovadola e Modigliana, il carattere montuoso della regione tende ad avvicinarsi a quello pianeggiante del territorio limitrofo ili Forlì
Come curiosità geologica si vuol qui rammentare l'esistenza, sul piovente romagnolo dell' \pennino, dei fuochi di rietranuda presso Firenzuola, e dei terreni ardenti presso Portico; in ambedue codesti luoghi gas idrocarburati sprigionatisi dal suolo sopra una