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Parte Terza — Italia Centrale
da parecchi rivi rapidissimi \ ione dapprima da nord a sud attraversando la città di Poscia a cui dà il nome, volge quindi a sud-est, entra in un'iinipia pianura e va a perdersi in nn con la l'escia Minore, o Peseta di Collodi e colla fievole, nel padule di Fuceccliio, le cui acque, incanalate poi per mezzo del canale Maestro, o canal dell' Usciana, si versano in Arno a Monte Calvoli.
5. Quale affiliente dell'Arno si può ora considerare anche il lago di Bieutina, o di Sesto, il quale occupava il fondo di un'ampia bassura a sud-est di Lucca, fra monte Pisano e i colli della Cerbaja, e le cui acque vuotavansi in prima nel Sercliio passando a sud di Lucca. Ma la pianura aveva una pendenza generale verso l'Arno, e a questo, perciò, furono rivolte le acque del lago di Bieutina quando si prese a prosciugarlo.
Fu scavato in prima il canale Imperiale, il quale, sboccando dal lato sud del lago, si dirige a sud traversando la depressione profonda di 1 Mentina e mette foce in Arno presso Vico Pisano. Codesto scolo era però del tutto insufficiente e fu bisogno aprire in seguito un nuovo canale, il quale, passando sotto l'Arno per una gran botte a due luci, traversa la pianura fra Pisa e Livorno e conduce tutte le acque nel Calambrone, scolo generale del piano di Livorno. Mediante queste opere idrauliche il padule di Bieutina, di GG10 ettari, fu tutto prosciugato e restituito all'agricoltura che vi fa ottima prova coinè in tutto il rimanente della pianura lucchese.
Affluenti di sinistra dell'Arno.
1. La Chiana o Le Chiane (Clanis, Clancs). — Dividesi in due rami: la Chiana Romana, affluente della Paglia, in provincia di Perugia con un corso di 53 chilometri; la Chiana Toscana, affluente dell'Arno in provincia d'Arezzo, dopo un corso diG3 cltilo-nietri, a Ponte di Buriano.
Questo fiume, che corre ora bipartito in due direzioni diverse, dirigevasi anticamente dalle adiacenze di Arezzo pigro e tutto intiero a scaricarsi nell'Argento, affluente della Paglia e quindi del Tevere.
Suddiviso sin dal secolo Xll nei due rami che appena si potrebbero dire pendenze e spagliandosi in lagune e patitili, andò peggiorando nelle sue condizioni idrauliche e appestando il territorio cosi che al principio del secolo XIV, per asserto dell'Alighieri, la vai di Chiana era tutto un ospedale, una sentina d'infezione e più avanti nello stesso secolo il Boccaccio la qualificava padule infame, nel mentre Fazio degli liberti cantava nel suo Dittaiuondo:
Quivi son volli lividi e confusi
Perchè l'aere e la Chiana li nimica Sicché li l'anno entropici e l'infusi.
Non è maraviglia perciò se a quo' tempi passò e restò poscia in proverbio il nome di chiane per esprimere ristagni malefici e palustri.
Nel secolo XVI i Medici diedero mano al risanamento della valle paludosa e i Lore-nesi proseguirono i lavori affidandoli nel 1789 al celebre idraulico Fossombroni e quindi al non meno celebre ingegnere Manotti, i quali si servirono dell'azione dei fiumi .stessi che impaludavano per ottenerne le colmate: vale a dire per opera delle torbide dei fiumi opportunamente avviati colmaronsi ili prima le bassure più fonde, fu uguagliato il terreno al possibile e furono così determinate nella valle due opposte pendenze, una a sud. l'altra a nord, l'intersezione delle quali viene appunto a trovarsi nel paglieto interposto fra i due chiari o laghetti di Montepulciano e di Chiusi. Questi sono in comunicazione fra di loro per mezzo del canale del passo delle Querele: male acque del lago di Chiusi vanno al Tevere e quelle del lago di Montepulciano all'Amo pel canale della Chiana che prende corso e forma fluviale solo iti vicinanza d'Arezzo pochi chilometri prima di scaricarsi iti Arno.
2. L'Ambha. — Scaturisce nei monti dell'alto Chianti, va in direzione generale sud-nord e sbocca in Amo fra Levane e Montevarchi.