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l'arie Terza — Italia Centrale
limitano, elle abbraccia i inutili degli antichi Sabini, Equi e Marsi, le valli del lari, del Sacro e dell'Aliane; Sub-Apninino Napnlcluno, costituito dalle montagne elio conlinaiio a est colle pianure della Campania.
La linea massima del Sub-Apennino è intersecata o rotla in tre punti : dall'Arno presso Arezzo allo sbocco del Casentino; dal Tevere sotto Orvieto; dalla Nera presso Nami.
I monti di questo lungo contrafforte compoiigonsi generalmente di calcareo compatto di varie tinte, e di epoche diverse dall'eocene al lias.
In vetta alla Fallorona, alla iftj-O in. dal livello del mare (clic forma il nodo donile sviluppasi dairApennino centrale il primo anello di questo suo lungo contrafforte) e sulle creste dei monti della Consnninia, di Vallombrnsa, di Pralomagno e della Badia trovansi, a grande altezza dal livello del mare, copiose conchiglie fossili ; i fianchi di tutte queste montagne sono talora di macigno e le falde come le basi di calcareo compatto bianco.
Interrotto, come abbiamo detto, dall'Arno a maestro di Arezzo, il contrafforle che stiamo descrivendo si riannoda all'Apenniuo per l'Alpe di Catenaia(l iOOni ), la quale se ne slacca prolungandosi fra il Tevere e l'Arno nella prima sezione del loro corso : in generale vi regna il calcare e il macigno.
Più clic dai lianclii (IcH'Apcnnino sgorgano, in fonilo ai burroni, frequenti e copiose le sorgenti e si rinvengono facilmente agate c diaspri variatissimi.
Tale a un dipresso è la geologia del prime contrafforle apenninico anche nel rimanente del suo sviluppo. I suoi fianchi più bassi sono propizi alle vigne e agli uliveti : più 111 alto prospera il castagno e il sommo dei dossi è spesso ombrato dai faggeti, ma le creste frastagliale dei monti sono generalmente nude ili terra vegetale, la quale non si stende in verdi prati clic nei punti pianeggianti.
La seconda linea del Sub-Apennino staccasi ai molili della Yernia dalla catena principale, e prosegue parallela alla precedente sino ai monti della Sabina pei quali ad essa si ricongiiinge.
Comprende : i monti della Gal vana, tutti di calcareo compatto e privi quasi intieramente di vegetazione — monte Morello, ove iu terreno calcareo argilloso vegetavano grossi abeti distillili nei secoli XVI e, XVII, laddove non vi crescono ora che macchie basse ed erbe propri»,da prati naturali — monte Senario e monte Rotondo, di calcareo compatto e ili alberese, o calcare marnoso; del qual monte sono contrafforti i clivi Fiesolani, die scendono digradando in Arno presso Firenze, ove la seconda linea apcnuinica clic stiamo descrivendo rimane interrotta. Ma essa ricomincia quasi subito oltr'Anio, stendendosi verso scirocco pei monti del Chianti, monte laico e i inolili di Palazzuulo e di Iìapolauo clic formano argine a ovest alla vai di Chiana (tifi in.) a metà della valle In Ini le qne-tc allure sono frequentissimi il calcareo compatto di vari colori e l'alberese; più raro è il macigno.
Il munte di Cotona, ili tulli il più allo, su questa linea o contrafforte, segna il punto ove il Sub-Apennino incomincia ad assumere natura vulcanica, la quale si fa palese nelle allure dei Chinili (105(1 ni ) fra il lago di Unisona e la valle del Tevere. Ma di là di quesl ultimo, nella Sabina, il carattere calcareo ripiglia il sopravvento e manifestasi sempre più schietto sino alla congiunzione ili ambedue le linee siib-apeiniiiiiche, la (piale avviene intorno alle scaturigini del tari.
Uà lutti i moliti ili codest i linea sgorgano acque minerali e termali di natura e virtù diverse.
Tali le linee principali del Sub-Apennino. Per brevità ometteremo qui la descrizione degli altri gioghi minori e secondali di questo sistema clic rilegano internamente fin di loro e, iu più luoghi, le due linee suddette ed csteriormenle con la calcila apcnuinica da una parie e i gruppi dell'Aliti-Apennino dall'altra — come per cagion d'esempio monte Albano sopra la pianura Pistoiese, in cui predomina il calcareo - molile Maggio e gli altri della Montat/mln Senese composti di calcarci e di arenarie secondarie; le storili, estese colline marnose e argillose dei icrritoiii di Volterra e di Siena, le ultime delle quali prolungali®} sino al monto Amiala.
Osserveremo bensì che questi gioghi longitudinali e trasversali formano una specie di recinto il cui fonilo è ora asciutto per le successive rotture, ma clic nei primi tempi era chiuso, si che gran parte dell t.lriiria e dell'Umbria doveva essere coperta da un sistema di laghi, di paludi e di slagni.
Lavai di Chiana, il Mugello e il Casentino furono indubbiamente tre ili siffatti laghi; i bacini dell' Imo c del Tevere rinchiudevano più laghi defluenti l'uno nell'altro ; anche le valli del Lu i e del Volturno ebbero i loro.