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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   10 l'arie Terza — Italia Centrale
   In Toscana, oltre le miniere di lignite di Caniparola e Sarzaucllo in Val di Magra (ora abbandonale per le grandi spese che richiedeva l'esaurimento delle acque), abbiamo quelle di San Giovanni in Valliamo, del Casino presso Siena, ili Monlerufoli, di Murle, ili Moiiteliauiboli, dì Castcani e di Cairn nella Maremma, quest'ultima non coltivata. Nell'Umbria vi sono importanti giacimenti lignitiferi a Spoleto, Montecastrilli, Città di Castello, Gubbio, ecc.
   Vi sono pure importanti miniere di ligniti picee presso Sarzaua in provincia di Reggio Calabria.
   In Toscana a Casleani presso Grosseto, a Murlo presso Siena, a Monterufoli presso Volterra.
   Inoltre le rilevanti produzioni di piligni a S. Giovanni Valliamo, a Siglìano presso Colle vai d'Elsa, a Spoleto : altri giacimenti in vai di Secchio, in Mugello, in Cosentino, in provincia di Siena, nell'alta valle del Tevere, presso Gubbio, presso Terni, presso Rieti, nelle provincie di Forlì, Pesaro, Macerata, Teramo, Benevento, Avellino, Salerno, Potenza, Cosenza, Catanzaro.
   Più rimuneratori sono gli strali o le cave di gesso ; quelle copiose della Lunigiana a Sassalbo, nell'Alpe di Camporagliena e a Corfiuo, nella Garfagnana e valle del Serchio, iianno creato un ramo speciale d'industria pei Lucchesi girovaghi clic percorrono, con le loro figurine di gesso, tutla l'Europa.
   11 litio gesso di Faenza e l'alabastro di Camerino, di Perugia, di Collcpanlo e della Sabina lavo-ransi in Romagna ; anche da Castiglione sulla costa occidentale della Calabria, a sud di Ainanlea, si esporla molto gesso.
   Dopoché gli Apennini si furono costituiti, si depositarono alle loro falde formazioni terziarie più recenti, le quali perciò, dove non furono sconvolte da sollevamenti, conservarono la loro stratificazione quasi orizzontale. Anche codeste, come le più antiche, occorrono in masse enormi nei lati nord e nord-est, e solo raramente, ed in minor estensione, nei lati sud ed ovest. Tali deposili constano di marna azzurrognola ed arena giallastra o biancastra, ora sciolta ed ora indurita in arenaria. E questa spesso cosi scistosa che nelle valli del Santerno, del Senio, del Laiiioiie e del Montone sene coprono i tetti delle case, come colle lavagne.
   Ora separate ed ora riunite, codeste formazioni contornano l'ampio lato adriatico dell'Apennino con dolci ondulale colline clic scendono digradando finché spianatisi da ultimo insensibilmente nelle pianure alluvionali e nelle spiaggie, arenose della marina.
   Finalmente il calcare, sciolto dall'eccedenza del libero acido carbonico dalle laute acque, si depone coll'cvaporazioue quale recente calcare d'acqua dolce, riempie le valli di banchi tufacei e forma nelle cascate, ove l'evaporazione e più forte, intiere pareli rocciose; se ne ammirano le più poderose nelle cascate del Velino a Terni, del Tcverone a Tivoli, alle sorgenti del Volturno e sul Tronto ad Ascoli.
   Presso le Acque Allude in corrispondenza ad antichi dilagamenti del Teverone giacciono le due grandi cave che somministrarono le pietre dei più belli e durevoli edifizii dell'antica come della moderna Roma, delle perciò Travertino (Tiburtinus Lapis) o pietra di Tivoli.
   Non molto dissimile per natura e la pietra di Lecce, perù d'eia più antica, tenera, granulosa, giallognola, rinomata come pietra da costruzione, perchè si lascia tagliare facilmente ed indurisce all'aria.
   Analogo a quest'ultima è il cosidclto tufo calcareo tanto usato nella Puglia come pietra da costruzione, e clic consta di un agglomerato di conchiglie insieme unite da un cemento calcareo.
   IX. Minerali degli Apennini. — Nel l'Apennino ligure, presso Pegli, si rinviene qualche poco di ferro titanifero nello scisto talcoso.
   Il Visone, che sbocca nella lìormida sotto Acqui, e il Corsente in quel di Novi (come altri lì unii e torrenti piemontesi) menano pagliuzze d'oro : dietro questi indizi, nel serpentino del vallone di Cella verso la Rocchetta furono constatate sottili vene aurifere nel quarzo celluioso.
   Vi sono filoni di ferro idrato a Penellaja ed uno assai poderoso nel vallone della Tana : codesti filoni traversano entro la oliolite la catena apenninica ila Casuleggio sino a Sestri Ponente.
   Nel lato orientale del golfo della Spezia presentasi nell'argilla ferro liloideo detto dagli abitanti palle di tuono per la forma sferica.