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Parte Terza — Italia Centrale
Cd il celebre Gioviario Pontano, scrittore elegante e facondo, valoroso uomo di Stato, segretario di Alfonso d'Aragona re di Napoli, e ministro dei suoi successori.
Coli, elett, Spoleto — Dioc. Spoleto — P2 e T. locali, Str. ferr. a Spoleto.
Ferentillo (2567 ab.). — Cenni storici. Alcuni scrittori vollero far derivare l'origine di questa terra da Ferentum, donde la derivazione del nome. Ma l'abitato sorse invece a poco a poco, dopo clic da Faroaldo II, duca di Spoleto, sulla fine incirca del secolo VII, fondò il cenobio, poi abbazia di San Pietro, nel silvestre luogo ove avevano menato vita eretica i due solitari Lazzaro e Giovanni. Faroaldo II edificò, pel primo, la chiesa e il monastero, nel quale egli medesimo, circa il 724, cacciato dal trono per ribellione del figlio Trasinondo, professò per otto anni vita monastica, morì e fu sepolto.
Varie iscrizioni latine dell'età romana si rinvennero ìli questo luogo; ma queste memorie, come ebbe a rilevare l'illustre De Possi, non indicano alcun legame di origine comune, e nel sito della Badia niun rudere di età arcaica o romana ebbe il De Rossi a riscontrare, come egli stesso dichiarò nello scritto : FerentìUo (nell'antico ducato di Spoleto), inserito nel Bollettino di Archeologia Cristiana, 1875, p. 155 e sgg.
D'altra parte, i materiali adoperati dai costruttori longobardi mostrano chiaro, che colassi! furono portati ninnili di ogni maniera, scritti, figurati, colonne da antiche città dell'Umbria, massime da Spoleto. Quindi non può assicurarsi che il longobardo monastero di Ferentino sia succeduto nel luogo di un antichissimo tempio, o di un centro di ville o di un vico romano.
La borgata, situata m vai di Nera, a 353 metri sul mare ed a circa PJ chilometri da Spoleto e 17 da Terni, conta un sufficiente numero di fabbricati, tra cui la
Abbazia di San Pietro. — La chiesa, di proprietà dei baroni Ancajam, trovasi a 0 cliilu-inet,ri da Ferentillo. É ni forma di croce latina, è larga ni. 8 e misura 34 metri in lunghezza, compreso l'abside. Oggi appare squallida e nuda, eccetto i cinque sarcofagi di scultura romana, addossali alle pareti.
Sopra la porta d'ingresso del secondo chiostro, in una lunetta, è un affresco rappresentante Cristo seduto sulla tomba, ed ai lati due Santi. Nel secondo chiostro, lato sud, è l'avanzo di un doppio portico clic pare datare dal XIII secolo. In questa corte veggonsi sparsi avanzi di colonne di granito, di marmo ed un capitello di ordine corinzio. La porta d'ingresso della chiesa reca nei marmorei stipiti, ad alto rilievo, San I'aoìo e San Pietro, opera anteriore al secolo XI.
Isterno. — A sinistra dell'ingresso sono i seguenti affreschi votivi: Maria con Gesù in seggio e Sem Sebastiano, opera di scuola perugina, con data 152G; San Martino, Madonna con Bambino e sei Angioli : reca la data 1513. Parete sinistra della nave: tre ordini di affreschi cori le storie dell 'Antico Testamento ornarono questo lato; ina vi furono poi sovrapposte delle pitture, in età
posteriore, Il carattere di queste pitture è bizantino, ed ì! Guanlabassi le ritiene del XII secolo; ogni dipinto reca la spiegazione della rappresentanza, in carattere romano.
Presbiteri®, — Nello imposte degli archi delle crocerò ed in quelle, dell'abside veuoiisi resti di sculture ornamentali, romane.
L'altare maggiore e costituito da chic marmorei sarcofagi romani, l'uno sovrapposto all'altro, a sostegno della mensa. Le crocerò sono formate da due cappelle, ed in una vedonsi affreschi di scuola umbra. Nella vòlta dell'abside è rappresentato in affresco, a grande dimensione, Dio benedicente, ed ai lati sci Angioli. Nella cappella destra, lato destro della crocerà, è un sarcofago marmoreo, di stile romano, con rappresentanza di scena bacchica, nel quale dicesi riposino le ceneri di Faroaldo II, fondatore ed abbate del monastero. Nella parete di fronte è un altro sarcofago, con bassorilievo rappresentante Amore, e Psiche. Un altro sarcofago ha scolpita una Caccia al cinghiale. Nella parete destra della nave sono affreschi rappresentanti storie del Nuovo Testamento, in gran parte ricoperti dalla calce.
Celebre è il vecchio cimitero, fabbrica del secolo XI o XII, destinata, in principio, all'uso di chiesa, e convertita, circa 200 anni or sono, in camposanto. Il luogo trovasi elevato di circa 30 metri dalla sottoposta pianura, ed in buona parte è scavato nel vivo masso del monte. Vi si entra per un'ampia porta, dopo aver salito alcuni gradini. Misura in. 24 in lunghezza, in. 9 in larghezza c in. 2 '/a in altezza. La celebrità deriva al