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Parte Terza — Italia Centrale
fatto gettare ili nn pozzo da Pietro de' Medici per non aver potuto salvare Lorenzo de' Medici; Pietro Servio, medico in Roma, nel XVI secolo, autore di parecchie opere e professore all'Università romana; Lodovico l'ontano, celebre giureconsulto, chiamato da Alfonso V di Aragona al Concilio di Basilea; Lodovico Ancaiani, giureconsulto, rettore dello Studio di Padova; Antonio Seelh, giureconsulto, senatore di Roma, figlio di Nicolò, pure chiaro nel giure; Antonio Leoncini, interprete diligentissimo di diritto civile, vescovo di Teramo; Marco Aurelio De Domo, scrittore criminalista ; Giovanni da Spoleto, sacro oratore., maestro di San Bernardino da Siena; Gregorio Elladio, maestro dell'Ariosto ; Muzio de Angelis, glossatore della Filosofìa di Aristotile, della Som ma di San Tommaso e delle Epistole di Sari Paolo; Nevio Felicrano, descrittore delle cose di Spello e compositore di carmi latini. — Le arti ebbero per sonimi rappresentanti: Giovanni Spagna e Bernardino Campili!, di cui ammiransi in patria, come vedemmo, lodatissime opere. Voglionsi infine rammentare: Domenico Martinelli, autore di 1111 Trattato sugli orologi ed i fratelli Campana, celebri meccanici del secolo XVII.
Bibliografia. — Angelo Amici, De laudibus Spoleti. Perusiae 1631. — Bernardino di Cammello, Delia Hìstoriu di Spoleti, ssupplimento di quelle del regno d'Italia, nella parte che. tocca al Ducato Spolettilo, ecc. Spoleto 1G72. — F. De Angelis, Discmsits de Spoleto. Perusiae 1688. — Bernardo Barbanti, Ristretto dell'antico e moderilo stato della città di Spoleto, capo dell' Umbria, raccolto da varii classici tintori. Foligno 1731. — Index ducimi Spoleto nomiti et abballini Farfensiuin. Nel Museo Italico del Malnllon. — Fatteschi Oian Colombino, Memorie istorico-dìplomatìche riguardanti fa serie dei duchi c la topografia dei tempi ili mezzo del Ducato di Spoleto. Camerino 1S01. — Luigi Oderico, Lettera sopra una pretesa moneta di Ariulfo (luca di Spoleto. Bologna 1786. — Pompeo Benedetti di Montevecchio, Descrizione delle pitture del Duomo.— Pietro Fontana, Descrizione della chiesa metro-politami di Spoleto. Spoleto 1848. — Descrizione del monte Luco di Spoleto, carme di Pier Francesco Giustolo, recato in rima italiana dall'abate Pacifico Gl'altieri], illustrato con erudite note dal cav. Pietro Fontana e corredato di analogo prospetto topografico. Foligno 18:29. — Sansi Achille, Degli edifìci e dei frammenti storici delle antiche età di Spoleto. Foligno 1809. — I Duchi di Spoleto. Foligno 1870. — Documenti storici inediti. Foligno 1879. — Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al XVII, seguila da alcune memorie dei tempi posteriori. Foligno 1884. — De Bossi G. B., Spicilegio di archeologia cristiana nell'Umbria. Nel Bulletl. di Archeol. Crist. 1871, pp. 81 segg., 131 segg. — Guarda-bassi, Indice-guida dei monumenti pagani e cristiani, ecc. nella provincia dell'Umbria, pp. 276-30'J.
Coli, elett. Spoleto — Dioc. Spoleto — P1, T. e Str. ferr. --«--
Dintorni di Spoleto
(Illesa del Crocifisso, già Basilica ili San Salvatore 105).—Sorge questo interessantissimo monumento sul poggio ove è ora il pubblico cimitero. Secondo gli ultimi studi, può ritenersi fabbricato nel secolo VI, servendosi l'architetto, per le decorazioni,di restidisculturedell'età romana, Sembra clic nel VII secolo fossero già crollate le navate, in seguito ad un incendio, e furono poi di nuovo innalzale da un ordine di monaci, eli e fortunatamente salvò ogni prezioso avanzo di questo insigne monumento. Crollò di riuovo questa fabbrica, per susseguente incendio, ed in appresso la maggior parte del tempio fu occupata per costruirvi un monastero.
Tre bellissimi ingressi immettono alle navate, decorati con fregi romani, misti a decorazioni di età cristiana. Sopra la cornice orizzontale, che forse limitava 1 altezza delle navi laterali, posavano nella prosecuzionedi quella di mezzo, quattro
pilastri, tra i quali ancor figurano tre finestre, le laterali simili, più ornata e più grande quella di mezzo. Oneste opere spettanoallaprima costruzione della basilica. Nelle decorazioni figura la croce, e nei timpani delle finestre laterali mirasi, in parte conservato, il monogramma costantiniano. IlrcstodcUa facciata fu distrutto dal fuoco.
L'interno ha forma basilicale e la nave centr ale fu un tempo sorretta da venti elegantissime colonne doriche, sulle quali posava un grandioso cornicione architravato. L'arco che immette al presbiterio posa sopni quattro mezze colonne, coi capitelli ionici, di scelto guslo; ed altre quattro, con capitelli corinzi, fiancheggiano 1 abside. Il presbiterio e di forma rettangolare, ornato di colonne corinzie, eon trabeazione arcliitravata, con nielope e triglifi. Tra l'arco del presbiterio e l'abside elevasi una cupola di forma ottagonale, di svelte ed eleganti proporzioni : ed ai quattro