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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Spoleto
   Fig. 103. — Spoleto (Pinacoteca Comunale): Gradino col martirio di San l'onziano e lunetta con ornati (da fotografia Ali.naUi).
   Pinacoteca. — La via diritta, sotto la Locca, conduce ad una porta che esce al celebre
   l'onte delle Torri (fig. 101). — L'importanza, la grandiosità e la bellezza di questo monumento esigono clic se ne parli distesamente.
   Grave questione é sempre stala tra gli scrittori, circa l'età nella quale il ponte, o meglio, il viadotto fu costruito, \lcuni opinarono cìie gli acquedotti del vicino monte Luco, che per lunghissimo tratto perforano il vivo sasso del monte, siano opera romana ; e se ne inferi clic uua costruzione, col doppio uso di ponte e di acquedotto, fosse sino dall'antichità stata costruita sul torrente 'lessino,ove oggi appunto è la gigantesca opera appellata fonie delle Torri. Se ne vollero vedere (scrive il Sarisi > gli avanzi nelle basi dei due pilastri di mezzo; ina invece nulla vi è di romano e la costruzione e tutta uguale ed omogenea. « Ne meglio si accostano al vero (prosegue il Salisi) coloro clic ascrivono il ponte presente al re Teodorico ; clic, oltre alla considerazione del sesto acuto dell'arco, che non può farsi risalire a quella età, ve n'ù nella storia un indizio clic non mi pare debba essere trascurato. Procopiu, clic fu in Italia con Belisario e visitò questi paesi parecchi anni dopo la morte di quel re, fa grandi meraviglie dell'altezza del punti' di N'ami (in. L'I. Il)) e dice di non avere mai visto un arco cosi alto. Trattandosi di altezza,
   benché in diversa costruzione, se allora vi fosse stato il ponte delle Torri, allo più del doppio di quello di N'ami (ni. 70.85) non credo clic di esso, clic vediamo essere stato celebre nel medio-evo, avrebbe taciuto dove era cosi opportuno il ricordarlo. Ma non errano meno coloro che uè rilardano la edificazione sino al secolo decimo-quarto, attribuendolo all'Alburno/, al pari della Rocca. Infatti Parruccio Zampillino, cronista di quel tempo, clic narra del Cardinale e della Rocca ch'egli stesso vide fabbricare, non fa nessuna paiola del ponte. L Simone Raini, cancelliere del Comune, ci ha lasciato memoria che l'acqua di Vallecchia fu condotta in città nel 127, quasi cento anni innanzi die l'Albonioz facesse fare la Rocca. Il clic ci rende certi che il ponte era già stato edificato ; imperocché la detta acqua, che viene tuttora in città per mezzo di quello, non potrebbe in altro modo esservi allora stata trasmessa. La costruzione clic in esso si vede, somigliante a quella della Rocca e di altri edilizi del XIII e XIV secolo, e gli archi a sesto acuto, possono toglier fede anche a chi ne dà il vanto al duca Teodelapio (G02-G5u) ; ed io credo che esso non sia opera di ducili, re o imperatori, ma dello stesso Comune».
   Il ponte misura in lunghezza m. 200.02, ha dieci archi ed è tutto costruito in pietra, Pas-1 salo il oonte, dalla oarte di monte Luco, sono