2*24 Parte Terza — Italia Centrale
li varie altre opere d'arte, che sarebbe impossibile descrivere tutte paratamente. Ricorderemo so lo il lidìtjHimiu detto di SttìifUuliziiL superbo lavoro del XV secolo 0lg» 104) ed una scultura
Fig. 102.
Spoleto (Pinacoteca Comunale): Reliquiario dì Sant'Kntizio (da fotografia Alin.vri).
rappresentante il Martirio di San Poliziano ed una Umetta, fiancheggiata da due leoni che decoravano la sommità degli stipiti, ed ornata di tralci e foglie (fig. 103}.'
Sono altresì notevoli le collezioni di oggetti e Cimelii dei tempi etruschi e romani e vuoisi particolarmente ricordare l'insigne monumento epigrafico, noto col nome di lex spolettila de luco sacro, di cui già parlammo, iti tulio queslo materiale si sia ora facendo accurata scelta, per procedere ad un ordinamento più razionale e che più armonizzi cori i criteri scientifici clic devono governare le collezioni artistiche e archeologiche.
Palazzi privati. Assai notevoli, per mole e uer architettimi, sono i palazzi Camoello, Sansi
già I/Ti, Mauri, Ancniani, Pinririnni, Zac» liei Travagliai, Galliate, Spada, Morelli De' Pazzi, Montevecciiio ih Ferenlillo, Marignoli, Della Gengn. Nel palazzo Montevecehio, oltre una magnifica e numerosa collezione di arazzi, è un ricco e vasto appartamento, del secolo scorso, interamente conservato.
Ilocca mnliocKile. — Sorge in elevata e pittoresca posizione, dominante la città, e vi si accede brevemente dalla piazza del Duomo. 11 colle su cui sorge denominasi di Sa affiliae fu scritto da taluni, (die nel luogo ora occupato dalla Rocca, esistesse la cittadella, o l'arce antica. A rpiesta Rocca si lega la storia di Spoleto ed in parte quella stessa d'Italia, dal secolo XIV in poi.
Parlando delle primitive mura spolettile, dicemmo dell'avanzo di opera poligonale sul quale fu piantato un tratto della prima cinta esterna della Rocca. La località, eminentemente acconcia alla difesa e all'offesa, forse fu occupala ora dai Greci, ora dai Goti e poi dai Longobardi, e si ha ragione di credere vi perdurasse un fortilizio sino all'epoca delle fazioni. Il Sansi pubblica un diploma di Federico II, del 124-1, nel quale esso pattuisce cogli Spoletini c si obbliga ili non edificare castello, od altra fortificazione sul monte Sant'F.lia. senza consenso della città. 11 cardinale Albornez costruì il castello ad abiezione e difesa dei Rettori del ducato e dei Governatori della città, e castellano fu allora fatto lilasco Fernandez, nipote dello stesso legato pontificio.
Dapprima la Rocca era internamente divisa in due abitazioni : quella che meglio dominava la città era occupata dalle genti d'arme ivi di presidio: da questa passavasi alla residenza dei Castellani; ora invece, cambiato l'uso dell'odi lizio, vi si ha accesso dalla parte opposta. L'attuale primo cortile, che apparteneva alla residenza governativa, e ornato di doppio portico, con sei archi nelle pareti laterali, tre in quella dell'ingresso, ed uno in quella di fronte, dove era l'antico ingresso. Gli archi poggiano su pilastri poligonali, con basi e capitelli. La maestosa e severa architettura colpisce il visitatore. La cisterna ha un patelle esagonale, scorniciato, recante scolpiti gli stemmi della Chiesa, nell'architrave in pietra, sostenuto da due pilastri, parimenti in pietra, vi e incisa la seguente iscrizione: ¦f Hos iijìtur Amnes llenedic. Dupli sM Johannes.
A mezzo della scala, situata nell'angolo nordovest, giungesi al loggiato superiore. A pie della seconda branca della scala, nella parete di contro, era il beli affresco dello Spagna, rappresentante la Madonna con vari Santi, ora trasportato nella Pinacoteca municipale. Le pareti del loggiato contengono ancora pitture decorative le quali ricordano i Governato» della Rocca, e tra queste era anche l'affresco dello Spagna, con figure allegoriche che ricordammo tra le Dittare della