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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Terza — Italia Centrale
   Ma Federico d'Urbino procurò dividere le forze con indurre Assisi a ribellarsi e quindi i Perugini dovettero togliere l'assedio e portarsi, nel 1320, a ricuperare Assisi. Nel 132i- i Ghibellini perugini assalirono Spoleto e l'incendiarono in parte. Ad istanza dei Guelfi spoletini, quei di Perugia marciarono su Spoleto, die si rese a patti. Fu eoim unto che Spoleto si sarebbe posta sotto la protezione di Perugia, cacciando I Ghibellini e rimettendo i Guelfi 111 città.
   Durante lo scisma tra Lodovico il lìavaro e Giovanni XXII, i Ghibellini, ai 4 giugno del 1323, partendo da Todi per prendere il castello di San Gemini, furono assaliti, con imboscata, dagli Spoletini e da cavalleria perugina ed i ( llnbellini restarono sconfitti e gran parte morta e fatta prigione. Nel 132G quei di Spoleto ben s'accorsero però dell'oppressione che su loro esercitava Perugia ; laonde, nel 1320, dichiararono di 11011 voler più ricevere potestà perugino; ma i Perugini, per tenere a freno la città, eressero, a lato della porta Fuga 0 di Annibale, lina ròcca, oggi distrutta, di cui rimase il nome la Castellina, in quei pressi, fino alla metà di questo secolo.
   Nel 1352 Spoleto fu devastata da fiorissimo terremoto.
   Intanto, nel 1353, veniva in Italia, mandato da Innocenzo VI a reprimere le fazioni e gli usurpatori dei luoghi della Chiesa, il legato cardinale Albornoz, al quale subito si unirono gli Spoletini e prestarongli validi aiuti. Grato per ciò l'Albornoz, dimoro alcun tempo 111 Spoleto e la governò; fece riparare le mura e fortificarle; rimise in città i fuorusciti ghibellini e tolse a Perugia la destinazione del podestà. Nel 13G4, tornato l'Albornoz a Spoleto, annullò le capitolazioni fatte nel 1324 con Perugia, tolse a questa, parte del territorio usurpato e fece abbattere il fortilizio eretto dai Perugini, ordinando invece la costruzione della ròcca di Sant'Elia. Gregorio XI fece legato del Ducato spolelino il cardinale Francesco Tebaldeschi.
   Nel 1375 Spoleto, con altre città, si dette agli Orsini, protetti dai Fiorentini, nemici di Gregorio XI ed il suo successore, Urbano \ l, scomunicò Itinaldo Orsini, invasore di Spoleto nel 138S. Bonifacio IX ricuperò Spoleto e quindi, nel 1392, si portò nell'Umbria per sedare le guerre civili; Giovanni Tomacelli, nipote di questo papa, fu fatto duca di Spoleto e di Orvieto. Ladislao re di Sicilia, nel 1114, tentò d'espugnare Spoleto che seguiva Giovanni XXIII ; ma le sue schiere furono respinte con perdite gravi e dovette sgombrare il territorio spoletino.
   Nel 111S fu, da Martino V, creato duca di Spoleto Guido Antonio conte di Urbino. Nell'anno successivo la città si dette a Braccio da Montone, il quale tentò anche di avere la rocca, che si teneva per la Chiesa; ma 11011 l'ebbe ed egli stesso, durante l'assedio, rimase ferito. Negli anni 1414 e 143G Spoleto fu soggetta alla pestilenza che fece grande strage dogli abitanti.
   Nel 1438 Spoleto fu occupata, per sorpresa, da Francesco Piccinino, al soldo del duca di Milano, nemico di papa Eugenio IV. Il Piccinino, aiutato da Pirro Toinacclli, abate cassinese, prefetto del Ducato, e con quei di Norcia e di Foligno, corse fin sotto le porte della città, la quale seppe resistere gagliardamente ed il papa s'accomodò poi con l'abate Pirro. Intanto l'avventuriero Vitaliano, del Friuli, dopo secreti accordi con (pici di Norcia e con Corrado Trinci signore (li Foligno e col Piccinino, forzato il passo della montagna, entrò in Spoleto, la saccheggiò e derubò, imprigionando mille cittadini e ricco bottino fu portato a Foligno, insieme alle catene e al battaglio della campana maggiore del palazzo Comunale. Per riparare a ciò, gli Spoletini, nel 1439, inviarono in Firenze, ad Eugenio IV, l'oratore Tommaso Martani ed il papa, mosso alle preghiere degli Spoletini, inviò, dopo due mesi, in Spoleto il cardinale Vitclleschi, per porre fine alle prepotenze di Pirro, dei Trinci e di altri. La rocca di Spoleto fu da Pirro resa ai 10 gennaio del 1110 e Pirro fu mandato a Roma, in Castel Sant'Angelo, ove morì. Amorotto Condulmieri, parente di Eugenio IV, fu nominato rettore del Ducato di Spoleto.