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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Spoleto
   passò a Perugia. Rettore del ducato di Spoleto fu nominato il cardinale Giovanni Colonna, jmiiore, o lo governò tre anni, non pacificamente, poiché 1imperatore Ottone IV, rivendicando ali impero non poche terre della Chiesa, nominò duca di Spoleto Leopoldo o Diopoldo ed a lui successe Ranieri il quale, proseguendo nelle usurpazioni dei beni della Santa Sede, fu fatto imprigionare da Federico IL
   Il cronista Riccardo da San Germano narra, che nel 1223 era rettore o legato della .Marca Vueonitana e del ducato di Spoleto, il cardinale Raniero Capocci. Anche il Capocci ebbe a soffrire non poco per le violenze di Bertoldo, figlio del già duca Corrado, contro cui li papa fulminò sentenza di scomunica. Divenuto Federico II acerrimo nemico della Chiesa e ribelle ad Onorio III, nel 1226, fece leve di soldati nel ducato di Spoleto; ina gli Spoletini si ricusarono di prestarsi In detto anno Bertoldo, tiglio del duca Corrado, ili titola vasi duca di Spoleto, per avergliene conferito il dominio Federico II, e fu in questo tempo clic Tancredi di Campello, uno dei principali fautori di Bertoldo, con numerosi armati serrò le strade che conducevano a Roma c non vi si andava clic a suo beneplacito; ne impedì il commercio ed imprigionò i famigliari del papa. Indi assunsero il titolo di duca alcuni capi di fazione, ghibellina e gli Spoletini chiamarono col titolo di duca, per consuetudine, anche i rettori pontifici. Ma Corrado può veramente dirsi ultimo duca di Spoleto.
   Partitosi l'imperatore Federico II per la guerra di Siria, lasciò il governo di Sicilia, che per investitura della Santa Sede teneva, allo svovo Rinaldo duca di Spoleto, altro tiglio del duca Corrado, il quale coi Siciliani vessò la Marca di Ancona e pose l'assedio ad Assisi, intanto che il fratello Bertoldo altrettanto faceva dalla parte di Norcia.
   Gregorio IX, vedendo che le scomuniche a nulla approdavano, ricorse alle armi temporali e liberò quei dominii con milizie comandate dal cardinale Colonna e da Giovanni di Brienne, già re di Gerusalemme, e così rivendicò il ducato di Spoleto, unitamente alle Marche di Camerino, di l ermo, di Ancona. Da quésto tempo in poi i papi governarono il Ducato per mezzo di un rettore, il quale delegava il governo delle città e luoghi a suoi luogotenenti. Gregorio IX concesse per tre anni il governo della Marca d'Ancona c del Ducato spoletino a Milone vescovo di Beauvais; indi lo stesso pontefice, perseguitato dall'imperatore, si portò, nel 1228 e nel 1232, a Rieti, a Spoleto, a Perugia. V Spoleto, in quest'ultimo anno, ai 30 di maggio solennemente canonizzò il francescano Antonio da Padova. Nel 1234, tornato Gregorio IX in Spoleto, vi tenne un Concilio per la crociata e quivi convennero pure Federico II ed il suo secondogenito Corrado IV, i patriarchi latini di Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme ed altri vescovi. Nella piazza maggiore di Spoleto, innai zi a grande moltitudine, fu proclamata dal papa la Crociata.
   Papa Alessandro IV, nel 1254, nominò rettore del Ducato di Spoleto Bonifacio da Fogliano, di Reggio, il quale ricuperò Foligno ed altri luoghi dell'Umbria, che dagli Imperiali erano stati violentemente tolti, sotto Innocenzo IV.
   Cominciavano intanto anche in Spoleto le discordie c le lotte tra i Guelfi ed ì Ghibellini. Gregorio X, nel 1273, portatosi a Perugia, ordinò ai Perugini che restituissero al duca di Spoleto, per la Chiesa, Gubbio, Nocera e Gualdo. Sotto Martino IV fu rettore del Ducato Carlo I d'Angiò, re di Sicilia. Sotto Clemente V, i Ghibellini di Spoleto, col potente Federico I, conte di Urbino, uniti ai Ghibellini dell'Umbria e della Marca, irruppero sui Guelfi, li fugarono, molti ne fecero prigioni.
   Nel 1317 era rettore di Spoleto Rinaldo di Santa Artemia. Nel 1319 si ribellarono Osiino e Recanati contro Amelio, rettore o marchese della Marca, e chiamarono in loro aiuto Federico I di Monte feltro, fautore imperiale. Tale esempio mosse i Ghibellini di Spoleto a prendere le armi contro i concittadini della parte guelfa. Entrato di notte, in città, il conte di Urbino cacciò in prigione duecento Guelfi e gli altri fugò. I Guelfi chiamarono in soccorso i (luciti di Perugia, i quali corsero a Spoleto e l'assediarono.
   116 — l,u l'airi», voi. HI.