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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Liutprando giurò allora vendicarsi e di Trasniondo e dei Romani. Questi però, temendo l'esterni inio della loro città, vennero a patti col re longobardo; Trasniondo fu costretto a sottomettersi a Liutprando e prese poi l'abito di monaco, nel 74-0. Il re conferi allora il ducato ad Ansprando.
   l'are che in questo tempo gli Spoletini continuassero a rimanere devoti alla chiesa romana e che i grandi ed il popolo si eleggessero il duca. Ad Ansprando successe J.npo o Impone, al quale pare che il re Astolfo togliesse poi il ducato, governandolo solo per mezzo dei gastaldi. Successore di Lupo, secondo alcuni scrittori, fu Aunolfo, nel 7Ó3.
   Certo è, che durante i torbidi della nazione longobarda, suscitati a cagione della successione di re Astolfo, i magnati spoletini, sui primi del 757, scelsero Alboino per loro duca, il quale, unitamente a Liutprando duca di Benevento, si assoggettarono al pontefice Stefano II, sotto la protezione di Pipino, difensore dei diritti della Chiesa. Tale rivoluzione dei duchi costò loro ben cara, poiché Desiderio, eletto re per opera del papa e di Pipino, entrò, tra il 757 ed il 758, con poderoso esercito nei ducati di Benevento e di Spoleto che saccheggiò e derubò, e i duchi Alboino e Liutprando furono vinti in battaglia. A Liutprando successe, nel Ducato beneventano, Arigiso II ed Alboino, ferito, ni compagnia dei principali Spoletini. fu menato prigione a Pavia e il ducato vacò per due anni.
   Nel 759, trovandosi Desiderio nella Campagna di Roma, i ducati di Spoleto e di Benevento insorsero. Desiderio mosse allora contro Benevento, ne devastò il territorio ed impose alla città gravi contribuzioni ; poi passò nell'Umbria, maltrattò Perugia, Assisi, Foligno e saccheggiò il resto del Ducato spoletino. Il nuovo duca eletto in questo ducato fu Gisolfo, nel 759 o nel ICO. Tre anni appresso fu duca Teodorico o Teodicio.
   Questi, unitamente al duca di Toscana, si pose ai servigi del clero romano, per deporre l'antipapa Costantino (a. 767) e fu canonicamente eletto Stefano IV, cui, uel 772, successe Adriano I. Desiderio non stette in pace col novello pontefice, richiamandolo questi all'osservanza di certe promesse. Desiderio allora radunò un formidabile esercito ed eccitò i Longobardi di Toscana e di Spoleto a prender le armi contro la Chiesa e la invasione giunse sino ad Otricoli. Adriano I spedi nunzii a Pavia per intercedere pace dal re; ma questi fu sordo ad ogni preghiera e Adriano allora invocò le armi di Carlo Magno. Scrive il Fatteschi, che all'annunzio della calata dei bianchi, buona parte dei Longobardi di Spoleto, Terni e Rieti si portò a Roma e prestò giuramento di fedeltà ad Adriano I. Al terminare del 773 il papa accordò Ildebrando per duca agli Spoletini. Ildebrando riconobbe la sua dipendenza dal pontefice.
   Sconfitto Desiderio e cessata la potenza dei Longobardi, può ritenersi che la famosa donazione di Carlo Magno, la quale comprendeva anche tutto il ducato di Spoleto, non avesse effetto (pianto all'esercizio della pubblica podestà e al dominio di fatto; ma solo quanto all'alto dominio e che i duchi di Spoleto conservassero per lungo tempo il loro territorio, nel quale erano arbitri e legislatori supremi. Il principio del dominio effettivo della Chiesa, sulle terre umbre e della Sabina, può stabilirsi nel secolo X.
   Carlo Magno, nel suo testamento, lasciò il ducato di Spoleto in favore dei proprii figli, poiché non aveva ceduto ad Adriano I questo Ducato con tutta la sovranità; ma donò soltanto le pensioni, il censo e l'annua corrisposta che dal Ducato pagavasi, precedentemente, al palazzo dei re longobardi.
   Adriano I si querelò a Carlo Magno del duca spoletino Ildebrando, complice della congiura tramata da Rodaganso duca del Friuli, con Arigiso II duca di Benevento e con Reginahlo duca di Chiusi, a favore di Adalgiso figlio di Desiderio. Ildebrando ottenne pace dal re franco, cui presentò doni nella villa di Varciniaco, nel 779. Aiutò inoltre Gri-moaldo III, duca di Benevento, assalito dai Greci,che furono sbaragliati dai Franchi e dai Longobardi, Dopo il 78S o 789 11011 trovasi più menzione di Ildebrando e con lui termina la serie dei duchi longobardi in Spoleto e comincia quella dei Franchi e dei Tedeschi.