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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondano di Rieti
   SI 1
   municipio dotto Ikizia o Vama o, secondo altri, Varia. L'abitato ha diversi buoni fabbricati. II suolo è fertile e produce cereali, olio, biade e fieno in gran copia.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Rieti — P\ T. e Str. ferr. a Rieti.
   Castel di Torà (1559 ab.). — Villaggio anch'esso a brevissima distanza e sulla destra del Turano. Trovasi su di un colle (004 111.) da cui godesi ampia ed amena veduta. Grano, vino, canapa, lino, pascoli e legname sono i prodotti del territorio e vi si esercita grandemente l'allevamento del bestiame suino ed ovino.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Rieti — P3 locale, T. a Rocca Sinibalda, Str. ferr. a Passo Coresc.
   Concerviano (1102 ab.). — Piccolo paese su di un'altura (579 iti.), presso la riva sinistra del fiume Salto, al contine della provincia umbra con quella d'Aquila. Nulla è in questo Comune notevole dal lato storico od artistico.
   II territorio produce cereali, vino e pascoli.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Poggio Mirteto e Rieti — Pa e T. a Rocca Sinibalda, Str. ferr. a Rieti.
   Longone Sabino (1773 ab.). — Castello sorto nei tempi di mezzo, all'altezza di SOI metri, in mezzo ai monti, tra i fiumi Salto e Turano, a circa 20 chilometri da Rieti e 5 da Rocca Sinibalda. Rimangono alcuni avanzi delle sue mura e delle torri che lo fortificarono nel medioevo. Prodotti: cereali, olio, pascoli, formaggi, legname e lana.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Rieti e Poggio Mirteto - P! e T, a Rocca Sinibalda, Str. ferr. a Rieti.
   Monteleone Sabino (1039 ab ). — Cenni storici. Rende considerevole questa terra l'essere sorta dalle rovine dell'antica Trebula Mutuesca, i cui avanzi veggonsi particolarmente a circa un chilometro dal paese. Tre o quattro Municipi antichi portarono il nome di Trebula. Uno nel Sannio, ove è oggi Quadri; nella Campania eravi Trebulas Balliensés; nella Sabina troviamo Trebula Su jfe nate, di cui è incerta l'ubicazione, e Trebula Mutuesca^ dotta dagli scrittori anche Trebula Mnlusca. Virgilio hi dice semplicemente Mutusca (ma mi s olivi fcrae Mutuscae: Aen., vii, 711). Plinio (II. N., ili, 12, 107) scrive Trebulani qui cocjmminuntur 'Mutuaci. Strabone la chiama Tp^wp* (v, 3, 1). Le numerose epigrafi tornate in luce dalle sue rovine (vedi Corpus fnscri-ptionioìi Latinorum, ix, pp. 103-471 ) c'insegnano esser stato un semplice vico al tempo dell'assedio di Corinto, per opera del console Munimio. Fu quindi Municipio e per magistrati ebbe odo viri, alcuni dei quali le epigrafi ci dicono aver avuta la cura dell'erario, altri dei templi, e sono anche ricordati i seviri Augustali. Trebula Mutuesca appartenne alla tribù Fabia. 11 Museo Capitolino di Roma possiede una elegante patera di bronzo, rinvenuta, nel 1875, nei poderi del barone Gamberi, a Monteleone Sabino, monumento pregevole, per l'iscrizione incisa nel corpo della patera e da cui sappiamo che essa fu dono di certo Publio Avillio Maio, agli Augustali di Trebula Mutuesca.
   L'abitato trovasi sopra un alto colle (491 in.), nella vallata del Farfa, a 9 chilometri da Rocca Sinibalda e 22 da Rieti; conta, discreti fabbricati. Vuoisi ricordare, particolarmente, il chiostro dell'ex-convento ili San Francesco, nel quale contengonsi affreschi, rappresentanti fatti della Vita di San Francesco, opere del Manenti e dei suoi discepoli.
   Sull'altipiano del colle, ad est del paese, sorge la basilica di Santa Vittoria. La facciata fu restaurata nel XII secolo e vi si veggono coinnestati avanzi dì età romana. L'ingresso è ornato ili un bel fregio a bassorilievo e nella sovrastante lunetta mirasi Gesù benedicente ed i Ss. Pietro e Paolo, affrésco del secolo XIII. Sopra apresi un finestrone circolare L'atrio, guasto per molti restauri, è decorato con bassorilievi clic un tempo formarono parte della decorazione dell'antica basilica. L'interno è a tre navate, alle quali scendesi mediante cinque gradini. Un'epigrafe, a destra, attesta la dedicazione della chiesa a Santa Vittoria, l'anno MCLXXI. L'aitar maggiore, ornato di confessione, ha tutto il carattere del secolo XI ed è di sommo interesse per lo studio dell'archeologia cristiana. Nella parete a destra è l'ingresso ad una cella ed