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l'arie Terza — Italia ('.entrale
A mal partito si trovò ridotto Magliano in seguito alle invasioni di Francesco Sforza che, dopo occupate le Marche e gran parte doli'Umbria, si impadronì anche di questa terra; sebbene subito ne venisse discacciato dai l'racceschi, chequi si fermarono dopo l'assedio di Otricoli.
Nel 14-73 pose campo a Magliano Federico da Montefeltro, generale delle armi della Chiesa, por porre freno alla baldanza dei Savelli, del Malatesta e del Piccinino, che. avevano invaso i domimi pontifici. Nel 1495 Alessandro VI dichiarò Magliano città, con apposita Bolla e ad istanza del cardinale Oliviero Caraffa vi trasferì la sede vescovile, ch'era prima a F'oronovo, ora Vescovio, città distante circa 9 miglia.
Gravi discordie, nacquero tra Magliano e Colleveechio, a sedar le quali dovettero intervenire i Conservatori di Campidoglio, clic scrissero all'arcivescovo Orsini, governatore d'Orvieto, in data 20 febbraio del 1E questi a sua volta scrisse al popolo di Colleveechio, preponendo di nominare tre o quattro dei cittadini, seniori, per comporre le differenze. Nel IG30 il cardinale Borghese, vescovo di Sabina, per esortazione di Urbano Vili, introdusse ni Magliano la dignità del sutfraganeo, cui destinò un'annua rendita di 500 scudi.
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La città sorge sulle colline che fanno sponda, a sinistra, alla vallata del Tevere, di fronte al ponte Felice ed all'altezza di 222 metri sul mare e di 175 metri sulla valle. \nticainente era cinta di mura, fornite di baluardi, ora dirute in gran parte, e nelle quali apronsi quattro porte, denominate: Sabina, perchè, mette nella via che guida pei-tale regione; Giglìana, \H)v i\ convento detto del Giglio, cui mena; Romana, perchè da essa dìscendesi all'antica Flaminia e la quarta, da un vicino convento, è detta dì Sun Francesco. Lo strade interne sono anguste ed alquanto scoscese; non mancano buoni fabbricati, tra i quali il palazzo Comunale, il Seminario e l'Pquscopio.
Da Magliano godesi estesissima ed amena veduta del territorio sabino e di parte del viterbese. A sud è il pittoresco monte Soratte e sul Tevere vedesi il maestoso ponte Felice, cominciato sotto Sisto V, nel 1598, sotto la direzione del celebre architetto Fontana: è composto di quattro grandi archi, poggianti sopra piloni di grande solidità.. 1 principali edilizi sacri sono :
Cattedrale (dedicata a San Liberatore). — Fu edificata sulla line del XV secolo; l'intera fronte ed alcuni restauri, nello interno, debhonsial cardinale Annibale Albani, e furono eseguiti nel 1735, come risulta dalla lapide marmorea infissa nel centro della stessa fronte. Sotto il campanile, a sinistra, vedesi un cippo marmoreo con iscrizione sepolcrale, romana. L'interno è a forma basilicale, senza crociera ed il presbiterio elevasi alla maniera antica. Nel lato suiì-
Nella sacrestia è da vedere il paramento del trono di mi dignitario della Cina, regalato alla cattedrale dal cardinale Albani, nel 1737; bell'opera condotta su velluto cremisi, con fini ricami in oro, argento e seta.
Chiesa di San CioVaiiilI. — Vi si conserva ima tavola a tempra, rappresentante Cristo in trono, in atto di benedire, opera di scuola senese. Lo stemma è del committente Falconi, capitano al servizio della Repubblica di Venezia.
stro, a capo della nave, è una cappella contenente Chiesa della Madonna delle (irazie. — Rimonta una tavola ad olio, rappresentante \'Incoronazione al XIV secolo, ma di antico ora non rimane che
della Vergine. Nel gradino sono dipìnte: \'An~ la cripta, anch'essa ingombra di moderne costru-
nunciazione e due Storie rifereutisì alla nascita zioni. Della cripta rimangono traccio di affreschi ed alla morte del figlio di certo Ubano, nobile clic ritengorisi del G«annoili da N'ami e rap-
di Magliano. Quest'opera è ritenuta del Hamaldi presentano San Francesco che licere le stimmate,
da Calvi (1521). Sant'Antonia e la Vergine col Bambino.
Il Seminario, vasto e bello edilizio, fu eretto per ordine del cardinale Gabriele Paleotto vescovo di Sabina. Nel suo prospetto è un orologio a mosaico, eseguito, come quello del palazzo del Quirinale in Roma, per ordine di papa Albani, del quale veggonsi gli stentini ai lati. Il convento di San Francesco, fuori la porta omonima, vuoisi sia uno dei primi eretti ai tempi del santo, ed è fama che ivi S. Bonaventura