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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! Mandamenti e Comuni ilei Circondario (lolla zecca pontificia, e si trovò che conteneva traccio di oro. In vicinanza di tali piriti trovatisi anche dei depositi di lignite. I prodotti del territorio, assai fertile pei molti corsi d'acqua che lo irrigano, consistono in olio, di cui si fa larga esportazione, cereali, vino. Uomini Must ri. In Salivano vi nacque Giustino Gentile, il quale, dopo aver sostenute diverse onorevoli cariche, venne, nel Kio'J, eletto senatore di Roma» Coli, elett. Poggio Mirteto — Dioc, Poggio Mirteto — P, T, e Str. ferr. a Poggio Mirteto. Toffìa (1403 ab.). — Di questa terra solo sappiamo clic nel medioevo fu feudo degli Orsini. Il paese sorge a 300 metri circa d'altezza, sulla falda nord del monte di Fara; le strade vi sono scoscese, ma con buoni e solidi fabbricati. Fra l'abitato cinto dì forti mura castellane, che ora veggonsi per la maggior parte diroccate. Dal lato di lef »j vedesi una diruta fortezza, forse fatta erigere dagli Orsini. La collegiata ha il titolo di S. Maria Nuova e vi si conserva, nella parete destra dell'interno, l'affresco della Sacra Famiglia, buon lavoro del Manenti. Un'epigrafe romana è infissa in basso del campanile. La chiesa di San Lorenzo, da quanto ne rimane all'esterno, apparisce fondata nel secolo XII. Sulla fronte, a sinistra, è incastrato un bassorilievo romano, in cui è rappresentato un imperatore seduto, con altra figura togata. Vi si vedono anche resti di bassorilievi cristiani, trattati assai rozzamente. L'interno è completamente ammodernato. Nel primo altare, a sinistra, è una tavola ad olio, col Martirio di San Saturnino, firmata Fcrdtnandns Henry invenit et piuxit, forse un imitatore di Maengs; opera del XVIU secolo. 11 Martirio di San Lorenzo, quadro all'aitar maggiore, è opera di artista del XVII secolo. II territorio produce olivi, vino, cereali, frutta, pascoli e legna da ardere. Coli, elett. Poggio Mirteto — Dioc. Magliano Sabino e Poggio Mirteto — Pa e T. a Fara Sabina, Str. ferr. a Passo Corese (fraz. di Fara). Mandamento di MAGLIANO SABINO (comprende 4 Comuni, popol. 6759 abitanti). Magliano Sabino (3116 ab.). — Cenni storici. Circa l'origine, ripctesi da quasi tutti gli scrittori, che il paese abbia ricevuto la denominazione da Manlio Torquato, per aver egli posto il campo in questi luoghi. A ciò allude lo stellimi del Comune, in cui vedesi rappresentato un guerriero a cavallo, adorno di collana (torques) allusiva alla collana tolta da Manlio a un duce dei Galli; ina naturalmente ciò è pura leggenda. Sperandio (Sabina sacra e profana) scrive che Manlio avesse quivi ima villa, ed il Castellano ripete anch'egli che Magliano è stata fondata sulle rovine della celebre villa di Manlio. Le prime notizie storiche riferisconsi al secolo IX, nominandosi da Anastasio bibliotecario, nell'anno 867, una Massa Manliana, in territorio della Sabina. Nell'anno 1097, come risulta dal regesto farfense, il nobile Offredo, figlio di Crescenzio, detto Alamanno, e donna Giramraa sua consorte, donarono alla badia di Farfa porzione dei loro castelli e dei loro beni, nei comitati sabinese e otricolano, tra i quali una buona parte del castello detto Malliano. Adriano IV vi si rifugiò, come in luogo sicuro e forte, nel 1155, unitamente all'imperatore Federico Enobarbo, dopo essere fuggiti da Roma in seguito alla sollevazione del popolo. Magliano potò poi sostenersi a forma di libero Comune e la sua favorevole posizione giovò a liberare questa terra dalle tirannie degli Orsini e di altri potenti che tentavano signoreggiarla. Per non cadere sotto il giogo ili Paolo Orsini, capo della fazione Orsina, Magliano si dette in potere e sotto la protezione del Senato di Roma. Nel 1311, fu eseguito atto pubblico, con giuramento dato da quaranta cittadini, ed i Maglianesi si obbligarono di dare ogni anno un pallio del valore di dieci fiorini e due monili d'argento dorato e quattro giostratori a cavallo pei giuochi di Testacelo, Nel 1512 Leone X liberò Magliano da questi tributi, a condizione che la città protestasse omaggio e riverenza. Vennero quindi formulati dei capitoti, come risulta dallo statuto municipale. ![]() |