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Parte Terza — Italia Centrale
Noli* annesso convento è una tavola a tempra, rappresentante la Madonna delle Nocchie, lavoro di scuola perugina. Bella camera di ricevimento sono due lastre di rame, dipinte ad olio, con YMgMittta e la Concezione, sulla maniera del-I Albani. La Madonna dell'Umiltà, nel coro superiore, ricorda la maniera del Sassoferrato. Nel loggiato è lina bella tavola a fondo d'oro, rappresentante la Vernine, Gesù ed Angioli, opera di scuola toscana, finamente eseguita. Nella stanza, ora legnaia, è un affresco di scuola umbra del XV secolo, rappresentante la Crocifissione.
Chiesa e ('.ninniti! ili Santa Chiara — Nella parete sinistra è il uiommiento sepolcrale del medico Paolo Iìonamico, scultura del Al DIAVI.
Nel refettorio del convento é una tavola, a tempra, a scompartimenti, con le figure ili San Francesco, Sant'Antonio, le scene della IlisurrcWfjrie di Cristo, Cristo al Getsemani, la Deposizione dalla croce, la Sepoltura di Cristo, notevole opera, firmata MarcusAntonius Magistri Anioimtii romamis depilivit, Sf. D. XI.
Chiesa e Convento di San Domenico. — Della primitiva costruzione nulla rimane : solo una lapide, infissa presso la chiesa, insegna della consacrazione di una cappella, fattasi Fanno 1320. Nella cappella di Santa Caterina, veggonsi le parti di un trittico, a tempra su fondo d'oro, con la Veri/ine e il viglio, i Ss. Pietro e Paolo, San Domenico, opera del XV secolo.
Nel chiostro del convento sono affreschi del Manenti, riprodurenti Otto fatti della Fi. Colomba da Rieti ; e sotto leggonsi dei versi di Saverio Miittei, reatino. Un salone terreno è ornato di belli affreschi dipinti da uno scolaro di Raffaello, rappresentanti vani fatti del Vecchio e Nuovo Testamento.
Chiesa e Convento di San Francesco. — La sola porta rimonta al XIV secolo; e nella lunetta sovrastante e un affresco con varii Santi, attribuito a Gherardo da lìieti. Nello interno, parete il ingresso: YAssiittzionè delta Vernine, lavoro di un allievo dell'Urbinate. Il Presepe, nella prima cappella a sinistra, c opera umbra del X\ I secolo. Innanzi alla terza cappella è un bassorilievo marmoreo sulla tomba ili Donna Caterina Herardi, morta nel MCCCLXV. Altre cose, non vi sono di notevole. Nel chiostro, il Manenti dipinse venti istorie rappresentanti Fatti della vita di San Francesco.
Chiese (li San Giovanni, San Giovenale, San Giuseppe e di San I iheratore. — Non contengono monumenti od oggetti d'arte degni di menzione.
CI li «sa di Santa Lucia. — All'aitar maggiore, decorato di ricchi marmi, è una tavola'eon la Ascensione di Cristo, buon lavoro di scuola veneziana del Seicento.
Chiesa di San l'ietro martire. — V'ha di notevole il soffitto intagliato e dorato. Al centro è ima grande tavola' ad olio, con San Pietro martire, opera del Gherardi. La Circoncisione, all'aitar maggiore, è lavoro dello stesso artista. Il quadro rappresentante San Filippo Neri orante è del Manenti, e di questi è pure la Comunione della B. Colomba, per mezzo di un angiolo.
Chiesa di San Info. — Nel primo altare, a sinistra, tavola ad olio rappresentante ì'Angiolo liajjaele che consiglia Tobia a prendere il pesce, opera della scuola del Caravaggio. L'Estasi di San Camillo, quadro all'aitar maggiore, è lavoro di scuola romana ilei Settecento.
Chiesa di Santa Scolastica. — fi a forma di croce greca, con architettura di ordine corinzio e decorata di cupola. Non vi si conservano cose notevoli.
Antico Monte l'rnnientario. — Neila parete di ingresso, sotto l'arco del Seminario, è un affresco dello Spagna, rappresentante la Pietà, ai lati sono San Paolo e San Bernardino da Feltre.
Palazzo Comunale. — Solo una parte del fianco nord-est ricorda la primi riva costruzione, che una lapide indica avvenuta nel 1312, qualora non si accenni ad un restauro eseguito dopo il grande terremoto del 121)8. Dicemmo già che nell'interno si conservano parecchie iscrizioni romane, descritte la prima volta dal reatino Luigi Schenardi
Palazzo episcopale. — Dell'antica residenza non rimane memoria se non in una lapide commemorante, come dicemmo nei cenni storici, gli sponsali tra Arrigo VI e Costanza figlia di Ruggero, avolo di Guglielmo II re di Sicilia.
Nel 1283 i Reatini idearono la erezione di questo palazzo, essendo allora vescovo Pietro e podestà Giuliano da Orvieto, come leggesi nella lapide posta presso alla parete oveè l'ingresso attuale. In questo palazzo cercò rifugio Niccolò IV per fuggire i tumulti di Roma ; e qui, nel 1288, celebrava l'incoronazione di Carlo d'Angiò duca di Salerno e di Maria sua sposa, figlia di Ladislao d'Ungheria. Bonifacio Vili, nel 121K) vi tenne due concistori. Vi abitarono altresì Sisto IV c Paololll.
E ammirabile la severa e solida costruzione ili queste edilizio, Neil interno vi è un ampissimo salone, con soffi Lio a travatura, illuminato da sette grandi finestre, decorate poi, come pure la porta, nel XVI secolo.
Nei dintorni di Rieti sono degni d'osservazione :
Abbazia di San l'astore. — Venne innalzata nel 1233 sotto la direzione di Anselmo maestro dell'opera, come leggesi in una lapide posta nel-
l'ingresso meridionale che dal chiostro conduce alla chiesa. Due ingressi laterali danno adito alla basilica; quello a nord è ornato da rozza scoltura;