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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   con speciale Bolla rinnovò alla città i privilegi già conceduti da Celestino III e da Innocenzo 111. Gregorio IX fu in Rieti nel 15228, donde passò a Perugia e, nel 1434, vi fu visitato dall'imperatore Federigo li, clic ricevette con istraordinaria pompa e magnificenza. Ai 5 d'agosto di detto anno canonizzò, in Rieti, San Domenico, fondatore dell'Ordine dei Predicatori.
   Nel 1211, durante le invasioni di Federigo II a danno del Patrimonio della Chiesa, Rieti fu assediata; ma seppe resistere, pur soffrendo gravi danni.
   Nel 1259, agitata Roma da perturbazioni, papa Nicolò [Vsi ritirò a Rieti e vi celebrò la Pentecoste, ed al 29 maggio vi coronò solennemente Carlo li, nuovo re di Sicilia, il quale fece al papa l'omaggio per l'investitura del regn# ed il solito giuramento di fedeltà. Altri dicono che l'incoronazione ili Carlo e della sua moglie Maria fosse fatta a mezzo di un legato pontificio e che il re donasse alla cattedrale sei oncio d'oro. Dall'annalista Rinaldi risulta invece che Carlo dono venti oncie d'oro, da prendersi dalle rendite dei diritti ch'egli aveva sul dominio di Sulmona e da distribuirsi, nella stessa chiesa, al vescovo ed ai canonici. La cattedrale, riconoscente, prestò poi a Carlo grandi somme e valori per aiuto durante la guerra di Sicilia.
   Bonifacio Vili, nel 1297. scomunicò da Rieti e depose i cardinali Pietro e Giacomo Colonna, i quali poi, simulando pentimento, si portarono a Rieti in abito da penitenti e furono assolti dal papa.
   Molto patì la città per le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini. Oppressa poi dalle armi di questi ultimi, Pietro de' Vecriiiarelli,chiamate in soccorso le milizie di Roberto di Napoli, trucidò gli usurpatori del potere e restituì alla città il suo libero reggimento. Nel 135G nuovo e spaventevole incendio arse Rieti da San Nicola sino a San Francesco. Da una piccola cronaca, edita dal Galletti, abbiamo notizie di un terremoto che. »i fu nel 1349, d'una mortalità avvenuta nel 1363 e che, nel 1365, vi fu grande carestia e mortalità di adolescenti.
   Sempre fedeli i Reatini alla Chiesa, nel 13S9 soccorsero di armati Bonifacio IX ed il papa rispose ringraziando e che le milizie si tenessero pronte per inviarle a Benedetto vescovo di Montefeltro, duca e rettore di Spoleto.
   Nel 1100, avendo i Reatini, per togliere la cagione dell inondazione della valle reatina, incominciato ad aprire un nuovo canale per sostituirlo a quello fatto da Manlio Curio Dentato, senza concordarsi, circa le nuove opere, con la vicina Terni; echeggiarono grida di guerra tra Ternani e Reatini. Questi invasero la rocca di Terni, quelli decisero muovere contro Rieti. I Reatini invocarono la protezione del famoso condottiero Braccio da Montone, che si interpose, ed esaminate le cagioni del conflitto decise, che i Reatini sospendessero il lavoro, cominciato in luogo dipendente dal distretto di Terni; ma che potessero aprire un nuovo emissario, a condizione però che i Ternani vi avessero sopra ima torre, custodita da persone le quali avessero cura di regolare le acque, in modo che non potessero recare danno alle sottoposte campagne ternane. Architetto della torre fu Aristotile Fioravanti. Poco vantaggio ritrasse peri la valle di Rieti dal nuovo canale, che fu detto lientitìn o Gregori&wo, perchè principiato sotto Gregorio.\! [ e che andava a far capo nel mezzo dell'antico canale di Curio.
   Nel 1455 Callisto III volle conoscere a fondo le causo di dissidio fra Rieti e Terni, per cagione delle Marmare; ina morì senza aver fatto nulla.
   Sisto IV, nel 1476, fu a Rieti ed in altri luoghi circonvicini, mentre in Roma era tremenda pestilenza. Sotto Innocenzo Vili Ferdinando 1. re di Napoli, fece occupare Rieti e dal duca di Calabria invadere la Campagna Romana, onde il papa, nel 1189, lo dichiarò decaduto dal regno.
   Paolo III, in seguito a continue lagnanze dei Ternani e ilei Reatini, ordinò si scavasse un nuovo canale, da lui detto l'nolino, ed ai 28 agosto 1511 andò in persona a vedere i lavori, accompagnato da cardinali e dall'ambasciatore, di Spagna e prese viva