Rieti
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reatina Tmpi (ad Alt., iv, lo). Ma poctiliar carattere di questo territorio furono le contese continue dei suoi abitanti coi cittadini di Iiiteramna Xahars (Terni) (Vaiuì., Re lìiist., in, i», $ 3). La valle del Velino, sotto Rieti, dove il fiume esce da strette montagne, nelle quali il tinme Ili finora scorso e vi riceve le acque del Salto e del Turano - l'uno e l'altro considerevoli corsi d'acqua — va a terminare in estesa pianura, di circa fi o 0 miglia di larghezza, di uguale livello, di guisa che le acque dello stesso Velino e quelle del Salto e del Turano tendono a stagnare ed a formare delle paludi, che in alcuni luoghi danno origine a veri e propni laghi, notevoli per la loro pittoresca bellezza. Il più grande di questi, il lago di Piedilnco, pare fosse denominato nell'antichità L ficus Veliims e la fertile pianura, da questo lago a Rieti, fu detta Rosei,
0 più propriamente Rosene Campi, e Virgilio pure scrisse Rosea rura Velini (Aen., vii, 71i; Cicer., ad Alt., iv, 15; Varr., R. R., i, 7, § 10; Pli.w, xvii, 4, s. 3). Ala questa pianura ò ad un livello di circa 170 metri superiore a quello della vallata della Nera, nella quale scaricatisi lo acque del Velino per una scoscesa cascata, a 6 chilometri da Temi. Le acque del Velino contenenti, in grande quantità, carbonato di calce, formano continuamente un deposito o banchi, assai spessi, di travertino, che tendono a chiudere lo sbocco del canale. Ciò avveniva naturalmente anche in antico, e conseguenza ne fu, che sino a elio il corso del Velino non fu artificialmente regolato ed il canale tenuto spurgato e ben pulito, tutta la valle superiore fu inondata, mentre che dall'altra parte, la non regolata caduta delle acque straboccanti da varii punti, faceva allagare le sottostanti pianure di [uteromna.
Il primo che pensò di regolare il corso del Velino fu Manlio Curio Dentato, dopo la sua vittoria sui Sabini, e pose ad effetto l'impresa mediante un profondo taglio sul ciglio della collina che domina la Nera, e così dette origine alla celebre cascata, notissima col nome dì Cascola delle Marmare (Cic., ad Att., ìv, 15; Serv., ad Ani., vii, 712). Dalle espressioni di Cicerone rilevasi, che prima di queste opere di Curio Dentato il lago Velino era assai più esteso ed occupava gran parte della valle reatina, la quale fu poi subito messa a cultura. Ma l'espediente cui fu ricorso da Curio Dentato, non sorti quell'effetto che se ne attendeva, poiché, ai tempi di Cicerone (a. 54 av. C.), frequenti e gravi dissklii scoppiarono tra i cittadini di Reato e tinelli di Interamna, ed
1 primi ricorsero a Cicerone stesso, scegliendolo a loro patrono e difensore, ed il grande oratore sostenne la causa innanzi agli arbitri scelti dal Senato romano.
lu questa occasione Cicerone visitò Rieti ed ispezionò i laghi ed il canale del Velino (Reo Scaltro, -2, § ±1 ; ad Alt., iv, 15). 11 risultato della causa non è conosciuto. Ma sotto • il resilo di Tiberio, Rieti fu per correre ben più grave rischio, derivante da un progetto che fu suggerito, quello di chiudere cioè, del tutto, lo sbocco del lago Velino, il che avrebbe avuto per conseguenza l'allagamento
Durante 1 Impero non ricorre altra menzione di Reatij ma le iscrizioni (cf. Corpus fiifcriptiuniiiH Lati nani ni, ìx, pag. 438 e segg.) attestano dell'importanza di questo .Municìpio. Il nome di Reate ricorre negli Rnvrari.
Il territorio reatino fu celebre negli antichi tempi per le sue razze di muli e di asini, e questi ultimi erano cosi stimati e famosi che, secondo Varrone, alle volte furono • pacati, per uno solo, :;00,000 o 100,000 sesterzi (Varh., R. R., il, 8, § 3; Pu.v., viu, 43, ma certamente in queste cifre vi é esagerazione. Quinto Axio, amico di Vairone, ebbe una vijjfei sulle sponde del lago Velino, e di questa estesa e magnifica possessione jiarla hi stesso Varrone ilei suoi dialoghi De Re. Rustica, discorrendo delle razze dei cavalli, dei muli e degli asini IR. Il, n, 1, § S; Stuab., v, p. LldS). In questa villa, Cicerone fu ospitato da Axio, come da lui stesso sappiamo: Vijei enm Axio quia diami me ad Seplem Aquas duxit {ad Alt., ìv, 15).
Ili - I.» I**» Ir la, voi. III.