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Aborigeni. Quindi le opinioni dei moderni eruditi sono divise: il Niellimi- ammette distintamente i Siculi quale una razza pelasgica e come formanti l'elemento pelasgico, o greco, del popolo latino; identica e l'opinione di Ottofredo Miiller (lùriisker, pp. 10-1 (») e di Abeken (Mitici Italien, p. 5); mentre il (ìrotefeml (Alt Italien, voi. iv, pp. 4—1»), seguito dal Korbiger (Ilandbacli d. alien. Geoyr., 1842-48) e da altri, considera i Siculi quale tuia razza gallica o celtica, la quale migrò, 1 grado a grado, verso il sud, lungo la penisola italica, finctiÈ poi passò lo stretto e pose stanza definitivamente in Sicilia.
Quest'ultima ipotesi però ò meramente congetturale. Noi abbiamo almeno qualche fondamento per supporre i Siculi, del pari che gli Enotrii, d'origine pelasgica: se si rigetta tale snpposizione, noi siamo allatto al buio intorno alla loro origine, od alle loro affinità.
MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI RIETI
appartenenti al distretto militare li roma
Mandamento di RIETI (comprende 10 Comuni, con una popol. di 29,880 abitanti, secondo l'ultimo censimento del 1S8I).
Rieti (10,551 ab.). — Cenni storici ('!%««, Strab.; 'Psaio?, Dionisl mth. 'Pi-/vivo;), h'cale. come accennammo parlando dei Sabini, fu una delle piu considerevoli città di quel popolo. Era situata sulla via Salaria, a 48 miglia da Roma (di'. Itin. Anton., p. 300) e sulla sponda del Velino. Tutti gli scrittori accordansi nel dirla una città antichissima, riferendosi tutti al noto passo che Dionigi prese da Zenodoto. Ma Catone rappresenta Rieti quale uno dei primi luoghi occupati dai Sabini quando discesero da Amiternuin, loro dimora originale (Dion., ti, 49). La fertile vallata in cui trovasi Rieti fu stimolo alla migrazione di un popolo che discendeva dai monti dell'Apeimino centrale, e non cade alcun dubbio che tanto Reale quanto i suoi dintorni furono occupati dai Sabini, in tempi remotissimi. E fu questa migrazione dei Sabini che condusse alla espulsione degli Aborigeni, i quali stando a Dionisio (ì, 14; ti, 49), avevano precedentemente occupata questa parte d'Italia e la cui città principale era Lista, situata a 24 stadii da Reate.
Silio Italico fa derivare il nome Reate da Iihea (vili, 415) e la dice consacrata alla madre degli Dei; ma certa milite questa è mera finzione poetica.
Nella storia non troviamo menzione di Reate prima del periodo in cui i Sabini furono assoggettati a Roma ed ottennero il diritto romano (nel 290 av. Cristo); ma il nome Reale è incidentalmente menzionato più di una volta, durante la seconda Guerra Punica. Nel 211 av. C. Annibale passò sotto le mura di Rieti mentre ntiravasi da Roma, o, secondo Celio, durante la marcia contro quella città (cf. Livio, xxvt, 11). Nel 205 sono nominati i Reatini per essersi presentati, unitamente agli altri Sabini, a fornire volontari all'armata di Scipione (Liv., xxvin, 45).
Non sappiamo le ragioni per le quali la città fu ridotta alla subordinata condizione di Prefettura, sotto il qua! titolo la si trova ripetutamente ricordata da Cicerone (in Cut., m, 2; prò Scaaro, 2, § 27; de Nat. Deor.. u, 2); ma apprendiamo dalle parole dello stesso grande oratore, al cui patrocinio i Reatini erano ricorsi, che fu ima florida ed importante città. Sotto l'Impero ottenne i privilegi municipali ed ebbe snoi propini magistrati (Zi:su>r., De Colon., pp. US, 188; Corpus Inscriptionum Latinarum, ìx, p. 438 e segg.). Sotto Vespasiano la città accolse un gran numero di veterani, quali coloni, ina la città non ottenne la classificazione o il titolo di colonia (Lìh. Colon., p. 257).
11 territorio di Reate includeva tutta la vallata del Velino sino alla cascata di questo fiume; territorio dei più fertili e belli d'Italia e che da Cicerone fu denominato la
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