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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario ili Orvieto iSfi
   gnt idc affresco della Cruci fissione, con la scrina, in basso: Francisco de Castro l'Ictus dipinsi! in: MUXC.XLViiii.
   (Mesa della Compagnia della Morie. — M l'aliar maggiore vedesi una tavola ad olio, col Crocifisso, IIorio, San Giovanni, San Francesco, e il Convinco, opera di scuola bolognese.
   Chiesa di Sani lutouìu da Padova. — Sorge
   presso il paese e vi si conserva, nella sacrestia, una grande tavola a tempra, dipinta ila ambo le parti. Nella parete principale ò dipinta la Cottura, la Crocifissione e la Deposizione ili Gesù Cristo. Nella parete posteriore : Maria in trono, con Gesù, San Michele, San Irancesco, Santa Chiaru, San Pietro ed altri Santi, buon lavoro del XV secolo.
   11 paese sorge su di una collina, a circa 400 metri sul mare e a 14 chilometri da Citta della Pieve. Gli ameni dintorni producono in abbondanza cereali, vino, olio, frutta e legname di quercia.
   Coli, elett. Orvieto - Dioc. Città della Pieve — P3 locale, T. e Str. ferr. a Panicale.
   Piegaro (4439 ab.). — Cenni storici. Vuoisi, ma senza l'appoggio di documenti, che Piegaro fosse fondata dai Ito ni ani ( Plaga riunì) per aver quivi un luogo fortificato, durante la guerra che combattevano con quelli di Chiusi, e che venisse consacrato a Diana. Fu ancora scritto che Augusto, muovendo contro Perugia, si fermasse ni questo luogo e che il suo amico Trebonio, clic l'accompagnava nell impresa di Perugia, vi morisse, in seguito ad un accidente di caccia e che fosse sepolto in un'urna marmorea che venne poi posta e conservala nella chiesa della Madonna.
   La prima memoria che se ne abbia è del secolo XIII, poiché nel 1251 trovasi, che Federico II ne infeudava i conti di Marsciano. Verso la line di quel secolo passò in potestà dei Perugini; poi, nel 1373, di Guglielmo di Beanfort, fratello del pontefice Gregorio XI, per concessione dell'imperatore Carlo IV. E l'ebbe poi il celebre Braccio da Montone. Nel 1443 Ciarpellone, capitano del condottiero Piccinino, die il guasto al paese e lo distrusse; ma i Perugini aiutarono i miseri abitanti, aiutandoli a restaurare il castello e le mura, al che concorse anche papa Eugenio IV.
   Nel 1505 qui convennero I'andolfo Petrucci, Giampaolo Paglioni e Bartolomeo di .Viviano, per accordarsi sui mezzi di guerreggiare i Fiorentini, a favore della famiglia dei Medici. I pontefici Giulio II e Paolo 111, nel passare per questa terra, le accordarono speciali privilegi e concessioni.
   L'abitato è abbastanza esteso e dista 10 chilometri da Città della Pieve : esso e cinto dalle mura niedioevali, alle quali è attiguo un piccolo sobborgo. Alle falde della collina, su cui sorge il paese (35G in. sul mare), scorre il fiume Nestore confluente del Tevere. La lavorazione del vetro vi ò assai sviluppata e forma la più importante industria di questo paese. Il territorio, posto in monte ed in colle, produce vino, grano, ghianda e legna da ardere. Vi è anche stato segnalato un giacimento lignitifero.
   Coli, elett. Orvieto — Dioc. Perogia e Città della Pieve — f e T. locali, Str. ferr. a Chiusi.
   Mandamento di FICULLE (comprende 5 Comuni, popolazione 9245 abitanti).
   Ficulle (2012 ab.). — Cenni storici. È tradizione che sia stata originata da una colonia di Ficulea, antichissima città presso Xomentim (Mentana) in Sabina (cf. Niiiby, Analisi dei dintorni di Roma, n, p. 43). Un'iscrizione latina, trovata, da tempo, al di là del fiume Paglia e poi trasportata dai Ficullesi in una chiesa, fuori di città, nella quale iscrizione parlasi di uno spelèo, di un'ara e di statuette dedicate da un tale Tiberio Claudio fherinodonte al Sole Invitto Mitra (cf. Corpus Inscriptiunum Lati¦ nurum, xi, 2051, p. 421), male interpretata da varii scrittori, originò la leggenda che a Ficulle trovavasi l'imperatore Claudio, allorché, giuntagli la nuova di una vittoria riportata in Oriente dalle sue armi, eresse un tempio al Sole ed a questa divinità fece un sacrificio, nella grotta di Termodonte.
   L'abitato conta buoni e regolari fabbricati, cinti di mura, strade regolari, rettilinee, e due borghi. La chiesa principale, di S, Maria, fu architettata nel secolo XIV, ed aveva
   10S — la l'utriu, voi. III.