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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   Nello scienza si segnalarono: Celle rli Vanne di Valentino, che nel 1330 lasciava scritta una Storia delle famiglie illustri di Orvieto; Paolo Brìzi, autore dì pregiati scritti giuridici e specialmente del Trattato dei commenti e glosse ad alcuni passi di Bartolo, opera stampata in Camerino nel 1581; Francesco della Fargna, celebre avvocato della Curia romana, nel XVI secolo; Pietro e Giambattista Paolini, giureconsulti; Pietro Vannucci, buon poeta del XV secolo; Silvio Coscetti, autore di uno studio pel disseccamento della vai di Chiana ; Niccolò Rinaldi, valente medico e lettore di dialettica allo studio di Bologna (secolo XIV) e quivi professore di medicina.
   Per le arti, Castel della Pieve ha associato il suo nome alla storia universale, avendo dato ì natali a Pietro Vannucci, detto il Perugino, scolaro del Bonfigli e maestro di Raffaello; Matteo di Giuliano Balducci; Fabio dei duchi della Corgna,autore di affreschi eseguiti nel proprio palazzo di Città della Pieve; Rinaldi Girolamo, allievo dell'architetto Fontana: molto lavorò per Sisto V e Paolo V; Girolamo Scaccia, principe dell'Accademia di San Luca in Roma, insigne architetto idraulico, noto pei lavori di bonifica della \ alle di Spoleto e della Chiana.
   Biiiliookafia. — Ughelli, Italia sacra, t. r, p. 586 segg, -— Brasavolo, Breve ragguaglio di Città della Pieve. Perugia ICSIi. — Giuseppe Belletti, Notizie istoriche della Città della Pieve. Perugia 1830. — Buglioni Antonio, Città della Pieve illustrata, Lettere storiche. Montefiascone 1815.
   Coli, elett. Orvieto — Dioc. Città della Pieve — P2 T. e Str. ferr.
   Monteleone di Orvieto (2000 ab.). — È una grossa borgata, a circa 7 chilometri da Città della Pieve, sopra elevata collina (495 ni. sul mare), dalla quale godesi ampia veduta sulla vai di Chiana. Vi sono molti fabbricati ed il paese è cinto di mura. L'origine pare rimonti al 1052. Nel 1373 fu preso a forza dal visconte di Lorena, il quale credeva che questo feudo'appartenesse al territorio di Chiusi, e nel 1374 lo vendè alla nobile famiglia Montemarte, alla quale lo riprese poi nel 1377. Notevole è la chiesa collegiata dei Ss. Pietro e Paolo: nell'abside conservasi una tavola ad olio, rappresentante la Pietà e due angeli, e nella parte inferiore vedesi dipinta la Vergine con Gesù e presso il trono i Ss. Pietro e Paolo, bell'opera del Perugino. Il territorio, parte in monte, parte in pianura, produce, abbondantemente, cereali, vino ed olio.
   Coli, elett. Orvieto — Dioc. Città della Pieve ed Orvieto — P2 T. a Città della Pieve.
   Pacciano (1310 ab.). — Cenni storici. L'attuale paese è generalmente designato col nome di l'acciailo nuovo, perchè il nome di Pacciano vecchio cra dato ad un castello con torre merlata, a breve distanza dall'abitato e che quelli del luogo denominano Torre d'Orlando. Il nome di nuovo, aggiunto al castello di Facciano,non incontrasi prima del secolo XIV. Nel 917 l'imperatore Berengario lo confermava in feudo al marchese Uguccione II Bourbon del Monte; nel 1373 l'imperatore Carlo IV ne concedeva l'investitura a Guglielmo di Beaufort, nipote di papa Clemente VI. Nel 1426 se ne impadronì Braccio da Montone e verso la fine del secolo XV vi seguiva un fatto d'arme tra gli Oddi e i Iìaglioni e vi morì poi di veleno quell'Adriano Paglioni, famoso condottiero, soprannominato Morgante.
   L'abitato consta del paese, recinto ancora delle antiche mura, restaurate nel XV secolo e di un borgo esterno. In questo è la chiesa più antica, oggi ammodernata e che apparteneva alla badia cortonese di Farneto.
   (Mesa e Confraternita ili San Giuseppe. —Vi
   sì conserva uno stupendo gonfalone di tela, dipinto a tempra, pregiata opera del Bonfigli. In alto vedesi la figura di Cristo, in alto di fulminare, ai lati gli Arcavgioli [tuffitele e Gabriele, con spade imbrandite; nel centro è la Vergine clic cuopre col suo manto diversi fedeli e ai lati sono
   San Sebastiano e San Nicola da Tolentino. Nel centro è la Veduta del paese di Pacciano; ma sciupata da cattivi restauri. In una sala della Confraternita sono dlg tavole a tempra, su fondo d'oro. La prima ha la figura di San Pietro, l'altra quella di Santa Musliolu, lavori del XV secolo. L'antica parete di questa sala è decorata con un